Hyundai i30 wagon premiata con le 5 stelle Euro NCAP

Sicurezza al massimo, come la 5 porte

Hyundai i30 wagon premiata con le 5 stelle Euro NCAP

Un riconoscimento di assoluto valore per la nuova generazione di Hyundai i30 wagon. La vetture infatti è stata premiata con il punteggio massimo, “5 stelle” di sicurezza, dall’istituto europeo indipendente di valutazione della sicurezza delle automobili Euro NCAP. Così come la versione 5 porte della i30, anche alla versione wagon è stato quindi attribuito il massimo livello di sicurezza.

Nei test che sono stati condotti la nuova i30 wagon ha raggiunto la leadership del segmento nella categoria “protezione bambini”, totalizzando il 90% nei test per occupanti di 18 mesi e 3 anni d’età. Stesso risultato (90%) anche nella categoria “adulti”, distinguendosi per l’efficacia dei poggiatesta anteriori per la loro efficace protezione dal colpo di frusta in caso di tamponamento. Ottimo punteggio anche nell’area “pedoni”, in particolare grazie alla protezione offerta dal paraurti anteriore nei confronti delle gambe dei pedoni.

Nella categoria “Safety Assist” la vettura ha raggiunto un buon 86%, sopratutto grazie alla presenza dell’ESP (controllo di stabilità) di serie su tutta la “famiglia” i30.

La nuova i30 wagon è solo l’ultima vettura in ordine cronologico della casa coreana ad ottenere il massimo punteggio (“5 stelle”) nel rigoroso programma di valutazione Euro NCAP. Prima di lei in casa Hyundai aveva conquistato le 5 stelle la compatta i20, il C-SUV ix35, la monovolume ix20, l’ “ammiraglia” i40, l’originale Veloster e la Nuova i30 cinque porte.

De segnalare anche che ogni modello Hyundai viene commercializzato in Italia con un “pacchetto” di servizi di assoluto valore, conosciuto come la “Tripla 5” a chilometraggio illimitato, ovvero: 5 anni di garanzia, 5 anni d’assistenza stradale e 5 anni di controlli gratuiti.

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1 commento

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  • Stefano ha detto:

    Se quel grandissimo scienziato al secolo Marchionne la piantasse di piangere miseria e decidesse di progettare e costruire belle auto invece che distruggere la più grande fabbrica italiana e prendersela coi lavoratori, forse venderebbe anche di più e meglio. Invece ha fatto la più oscena raccolta di cessi a quattro ruote. Pure la Dacia va avnti, ma lui no. Splendido. Dimenticavo: non è un industriale è un finanziere. Altra minestra.

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