Hyundai: la mobilità a idrogeno all’Hydrogen Transition Summit 2021

Sae Hoon Kim: la tecnologia delle celle a combustibile è ormai matura

Si è tenuto in questi giorni l’Hydrogen Transition Summit, un grande incontro, per forza di cose solo virtuale, che ha consentito ad oltre un migliaio di professionisti del settore dell’energia in tutte le sue declinazioni di incontrarsi per fare il punto sullo stato dell’evoluzione della tecnologia a idrogeno. Per il settore automotive era presenta Hyundai, ormai da diversi anni una delle case auto più attive in senso assoluto su questo sistema di mobilità a basso impatto ambientale.

La tecnologia delle celle a combustibile è matura?

Come rappresentante di Hyundai è stato presente Sae Hoon Kim, Vicepresidente Esecutivo del gruppo coreano e Direttore del Fuel Cell Center. “Tutti noi dobbiamo comprendere l’importanza della nostra salute – ha dichiarato nel suo intervento che ha chiuso il Summit – che è inseparabile da quella del nostro pianeta. Oggi ci troviamo davanti ad un bivio fondamentale della storia. Abbiamo questo incredibile potere di innovare, ma rischiamo anche di rovinare le stesse fondamenta che ci hanno creato. Dobbiamo tenere in grande considerazione la nostra relazione con Madre Natura. Le nuove regolamentazioni sulle emissioni di CO2 influenzeranno profondamente il cammino delle imprese. Tutti sanno che le nuove tecnologie offrono una nuova e sostenibile visione della mobilità. La tecnologia dell’idrogeno è quindi matura? Secondo Hyundai, sì. Abbiamo iniziato a svilupparla negli anni ’90 e ora sono più di due decenni che lavoriamo sulle celle di combustibile. L’anno scorso abbiamo lanciato l’ambizioso progetto di portare dei camion per il trasporto pesante a idrogeno in Svizzera, dimostrando così che il sistema può essere non solo ecosostenibile, ma anche economico. Questo è stato un business case unico. La richiesta per una mobilità ecologica sta crescendo e le celle a combustibile forniscono una soluzione con una struttura leggera e un prezzo alla portata. Nel 2020 abbiamo creato una joint venture con la H2 (società svizzera impegnata nel campo dell’economia a idrogeno), perché il gruppo si sta muovendo per sviluppare nuove tecnologie, anche oltre l’automotive. È fondamentale ottenere il maggior supporto possibile da parte delle amministrazioni e del pubblico. Diverse nazioni, compresa l’Unione Europea, hanno già annunciato i loro progetti per l’economia dell’idrogeno”.

Cosa manca ancora alla tecnologia a idrogeno?

La tecnologia a idrogeno è stata sviluppata a lungo, ma, come spesso accade, è ancora lontana dall’essere perfetta. Ancora diversi passi in avanti vanno fatti e ne è ben cosciente Mark Freymüller, CEO di Hyundai Hydrogen Mobility AG. “Sviluppare la tecnologia in modo che non vi siano più dubbi – ha specificato nel suo intervento – L’infrastruttura di rifornimento è fondamentale. Il risparmio in termini di CO2 è notevole. Occorre anche un’attività di marketing per avere dei vantaggi in termini di visibilità. […] In Svizzera funziona per ragioni anche finanziarie – ha continuato, riferendosi alla fornitura dei camion Hyundai Xcient Fuel Cell in Svizzera – Il diesel è molto più caro e questo aiuta. Dal punto di vista finanziario ci sono dei grandi vantaggi anche dal punto di vista delle tasse. Il tutto funziona però anche grazie alle partnership, perché non avremmo certo potuto farlo da soli. È necessario costruire un ecosistema ben organizzato”.

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