Jaguar XF Sportbrake, anteprima speciale

Primo contatto con la familiare del giaguaro

Presso la concessionaria Jaguar Mi Auto di Milano, abbiamo potuto provare in anteprima la nuova XF Sportbrake, una familiare premium per chi non vuole rinunciare allo stile anche quando viaggia con la famiglia

Un tempo si chiamavano semplicemente station wagon. Ma ormai il nome era diventato evocativo di vetture da famiglia troppo spesso noiose e banali: ed ecco che allora sono arrivate le varie Touring, Avant, ed in ultimo la Sportbrake. In casa Jaguar, infatti, mancava una vettura con la coda lunga per contrastare a dovere le rivali tedesche. Ma ora questo vuoto è stato colmato, dato che la nuova nata altro non è che la versione familiare dell’apprezzatissima XF, berlina che ha aperto il nuovo corso della casa inglese, offrendo un prodotto fortemente “modernizzato”, ma che al tempo stesso rispetta pienamente la tradizione del marchio.

Presso la concessionaria Jaguar Mi Auto di via Mecenate, dove abbiamo potuto ammirarla da vicino, abbiamo avuto modo di apprezzare come il volume in più si integri perfettamente con la linea originaria della vettura, lasciandone inalterati l’equilibrio, la classe e l’eleganza. Certo che di colore bianco e accessoriata con l’Aerodynamic Pack , la XF Sportbrake che potete vedere in foto è una vera goduria per gli occhi. Ovviamente, senza aver perso un grammo sul piano della pura bellezza, la vettura ha allo stesso tempo guadagnato non poco in termini di praticità: dal portellone posteriore si accede infatti ad un vano che ha una capienza che va da 550 a 1675 litri, permettendo, all’occorrenza, di caricare valigie a volontà.

Ma non ci siamo limitati soltanto a guardarla: la XF Sportbrake l’abbiamo anche guidata, per un primo assaggio per le strade di Milano. Vogliamo quindi raccontarvi quelle che sono stare le nostre primissime impressioni: saliti a bordo, innanzitutto, si viene colpiti dalle finiture e dall’eleganza dell’abitacolo, dove si ritrovano ovunque materiali pregiati come la radica e la pelle, di pregevolissima fattura. Premuto il tasto dell’avviamento, spunta dal tunnel centrale l’ormai classico selettore circolare del cambio: ruotato il comando in “D”, si parte, in un atmosfera ovattata. Stupisce immediatamente il comfort: l’assorbimento delle sconnessioni è ottimo, il motore si sente appena, ed il cambio automatico ad 8 rapporti passa da un rapporto all’altro con una delicatezza degna della seta. A proposito di motore, la vettura che abbiamo provato era dotata del 2.2 turbodiesel da 200 CV, motorizzazione che, grazie alla coppia di 450 Nm, non fa rimpiangere un 3.0, e che ha anche il merito, oltre a quello di consumare poco, di non attrarre l’attenzione del fisco.

A questo punto siamo desiderosi di poter provare più a lungo la vettura, per potervela raccontare al meglio, come sempre, in una delle nostre prove su strada.

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