Jeep Wrangler 2.8 CRD Arctic, prova su strada
Io Sono Leggenda
Specie rara, praticamente in via di estinzione, quella delle fuoristrada dure e pure, che sono state via via soppiantate dai vari SUV e crossover, decisamente più adatti alla guida di tutti i giorni, ma che, in quanto a capacità off-road e fascino, hanno davvero ben poco a che vedere con le fuoristrada vere. Tra le poche superstiti c’è senza dubbio la mitica, intramontabile, leggendaria Jeep Wrangler, che da sempre rappresenta il fuoristrada per eccellenza, la quinta essenza dello spirito avventuriero e della guida lontano dall’asfalto. D’altronde, le dai un occhiata ed è un attimo immaginarla infangatissima, o magari tutta “aperta”, persino con gli sportelli rimossi, pronta a scatenarsi su una spiaggia sconfinata, proprio come accade nei film americani. Per di più, non avesse già abbastanza fascino, a far risultare ancora più speciale la Wrangler che abbiamo potuto provare ci pensa lo speciale allestimento Arctic, che la rende ancora più distintiva e caratteristica.
Design e Interni:
Design: la linea è sempre quella, inconfondibile e intramontabile. Un istant classic che non passerà mai di moda
Non c’è dubbio che, anche per chi non è appassionato del genere, la Wrangler non può che risultare assolutamente spettacolare. Quelle forme così squadrate, con la carrozzeria alta come un grattacielo, con le enormi ruote, che vengono accolte dagli altrettanto enormi passaruota, insieme alle immancabili sette feritoie verticali della mascherina frontale, e ai fanali tondi, che la rendono, tutt’insieme, unica nel panorama automobilistico. Il colpo d’ occhio è dunque parcticolarmente notevole, grazie anche ai dettagli specifici di questa versione Arctic: con i cerchi in lega neri opachi, con le scritte bianche sulle gomme, che fanno molto american-style, con l’hard top in tinta con la carrozzeria, che è di un pArcticolare azzurro metallizzato Winter Chill, con la ruotona di scorta appesa sul portellone posteriore e i loghi “Arctic”, con lo yeti disegnato, sparsi qua e là sulla carrozzeria. Abbiamo parlato di hard-top perchè questa Wrangler, avendo la volontà di smontare interamente il tetto (ed avendo un posto dove lasciarlo), può essere scoperta totalmente, lasciando a vista il cattivissimo roll-bar . Volendo possono addirittura essere rimossi persino gli sportelli: certo che, ad arrivare in una località di mare con questa Jeep, tutta “open”, si fa senza dubbio un gran bel figurone. Ma già in città, con la carrozzeria tutta chiusa, vi possiamo assicurare che ruba davvero parecchi sguardi, con il suo essere imponente e maestosa.
Interni
Da fuoristrada old-style, ma con moderne concessioni al comfort
L’abitacolo di questa Wrangler, all’interno del quale ci si deve praticamente arrampicare sfruttando le pedane sottoporta, data l’ altezza da terra, presenta un mix di caratteri tipici delle 4×4 più estreme, insieme ad altri elementi figli dell’adeguamento alle nuove tecnologie. La posizione di guida, dunque, è d’attacco, con il sedile molto alto, e con la pedaliera vicina, che ti porta a guidare con le gambe rannicchiate, con l’enorme volante che è invece posizionato in posizione verticale. Le regolazioni del sedile sono discretamente ampie, mentre altrettanto non si può dire per quelle del volante, che sono limitate. La sensazione che si prova seduti lassù, comunque, con quell’enorme frontale che sovrasta la strada e con il parabrezza verticale, molto vicino alla seduta, è davvero unica. Senza dubbio gradevole è la caratterizzazione degli interni prevista per questa versione Arctic: ci sono i sedili rivestiti in Gore Tex, con cuciture arancioni e logo Arctic sullo schienale, e tutta una serie di inserti bianchi, come quello sul maniglione frontale del passeggero e quelli sulle razze del volante, che spezzano il nero dell’abitacolo, oltre ai bellissimi tappetini dedicati prodotti dalla Mopar. Abbiamo anche accennato alle concessioni al comfort e alla modernità: non mancano infatti i sedili riscaldati, il sistema di navigazione satellitare, il cruise control, i comandi al volante e la radio CD-Mp3 con gli ormai immancabili ingressi AUX ed USB. Ovviamente, per i materiali utilizzati si è badato alla robustezza e alla resistenza nel tempo, e quindi non bisogna andare a cercare dettagli raffinati o lussuosi. Non bisogna neanche farsi ingannare dagli ingombri esterni: per quanto possa apparire grande e grossa, questa Wrangler tre porte è lunga appena 422 cm, quindi, per capirci, è 13 centimetri più corta di una Giulietta. Di conseguenza non ci si deve aspettare un’abitabilità straordinaria: dietro, infatti, lo spazio è soltanto per due, e non è neanche pArcticolarmente abbondante. Il bagagliaio ha invece una capacità minima, dato che la capienza a filo è di appena 142 litri. Ovviamente la situazione cambia abbattendo i due sedili posteriori. Peculiare è lo sportellone, diviso in due pezzi e ad apertura laterale.
Comportamento in fuoristrada:
Comportamento su strada:
Lontano dall’asfalto è incredibile, praticamente inarrestabile. Su strada si avvertono invece tutti i limiti derivanti da un’ impostazione meccanica così specialistica
Quando si parla di un’auto come questa Wrangler non si può non partire dal suo comportamento in fuoristrada. Ovviamente, appena arrivata in redazione, non abbiamo resistito alla tentazione di fuggire immediatamente dalla città per andarci a perdere nelle campagne, per tirare fuori la vera anima rude e selvaggia di questa Jeep. Inserita la trazione integrale e successivamente le ridotte, non appena si mettono le ruote lontano dall’asfalto la Wrangler sembra inarrestabile: con tutta quella coppia, non si ferma di fronte a nulla. Massi, fango, solchi, guadi, non c’è nulla che sembra metterla in difficoltà. Dobbiamo ammettere che al volante di questa Jeep, in fuoristrada, ci si sente praticamente onnipotenti. D’altronde, con un angolo d’attacco di 38,1°, d’uscita di 31,3°, e di superamento dossi di 24,9°, cosa volete che la fermi?
Ovviamente la situazione cambia non poco sull’asfalto. Tutto sommato va discretamente bene in città: grazie alla posizione rialzata ci si sente dei “king”, e si guarda tutti dall’alto in basso, con la gente che viene quasi intimorita quando viene affiancata da “sua altezza”. La lunghezza non eccessiva di cui parlavamo prima non rende un’utopia neanche cercare di trovare un posteggio, ma il problema è il raggio di sterzata, a dir poco ampio, che limita l’agilità. Il comfort è soddisfacente alle basse velocità, mentre alle alte emerge la rumorosità derivante dal rotolamento dei grossi pneumatici tassellati. In curva, invece, in pArcticolare fuori porta, emergono rollio e beccheggio evidenti, che la rendono un po’ impacciata e lenta nei cambi di direzione, con lo sterzo che non brilla di certo per prontezza e per precisione… ma insomma, non starete mica pensando di acquistare una Wrangler per aggredire il misto stretto giusto?
Motore e prestazioni
Sotto il cofano batte un cuore italiano: il 2.8 Crd è infatti progettato dalla Vm di Cento
L’italico 2.8 4 cilindri turbodiesel common rail di questa Wrangler sviluppa ben 200 CV, che conferiscono alla vettura una brillantezza niente male. L’accelerazione da 0-100 km/h viene infatti coperta in 10,6 secondi, mentre la velocità massima, per quanto possa valere per una vettura come questa, è di 172 km/h. Ma, ovviamente, molto più interessanti rispetto ai dati cronometrici sono i 460 Nm di coppia, che permettono una spinta sempre generosa e corposa. Peccato soltanto che le cambiate dell’automatico a 5 rapporti con convertitore di coppia, di derivazione Mercedes, non siano pArcticolarmente veloci, e che per ottenere il kick down occorra praticamente affondare tutto il pedale del gas.
Consumi e Costi:
Massa elevata ed aerodinamica svantaggiosa fanno sentire la loro presenza. Il listino fa pagare il blasone e l’allestimento speciale
Il peso dichiarato di 1.933 kg, insieme alla carrozzeria squadrata, non vanno certo a braccetto con il contenimento dei consumi. Per fortuna la presenza della motorizzazione turbodiesel aiuta e alla fine, guidando “cum grano salis”, si riesce anche a stare nei 9-10 km/lt nel ciclo misto. Il prezzo di listino è di 37.150 €, quindi non costa certo poco, ma si pagano l’ esclusività e la storia del marchio, venendo ripagati da una dotazione davvero completa. Tutti gli accessori di cui parlavamo in precedenza, come navigatore satellitare e sedili riscaldati, vengono infatti offerti di serie.
In conclusione
Prendere o lasciare. È così la Wrangler. La si sceglie per le sue caratteristiche uniche: per il suo fascino inarrivabile, per il suo far sentire quasi un “gangster” chi la guida, per divertirsi in fuoristrada e per godersela en plein air d’estate, nelle località di mare, dove sarete sicuri di non trovare nulla di più vintage e di più adatto per la vita da spiaggia. La si sceglie, però, consapevoli di tutti i suoi limiti derivanti da un impostazione meccanica totalmente pensata per offrire il massimo in off-road. Sempre che, se siete dei fuoristradisti Doc, questi non li consideriate dei limiti, ma delle caratteristiche addirittura “vitali” per una vettura che non è, e che non vuole essere, un SUV, ma un fuoristrada, o meglio “il Fuoristrada” (con la f maiuscola) per eccellenza.
Pro e Contro
Ci Piace | Non Ci Piace |
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Inarrestabile lontano dall'asfalto, immagine vintage e fascino indiscutibili. | Bagagliaio molto piccolo, abitabilità posteriore limitata. |
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ottima appena acquistata 5 porte sahara bianca 2800 D.