Lamborghini, Rouven Mohr: ‘Non è prevista l’adozione di un motore V6 al momento’
Non rispecchia l'immagine che il marchio vuole dare di sé al pubblico
Lamborghini ha recentemente presentato la sua prima supercar ibrida plug-in con il nome di Lamborghini Revuelto. Con questo modello, il marchio di Sant’Agata Bolognese inaugura una nuova era all’insegna delle prestazioni e dell’elettrificazione.
Auto Motor und Sport ha avuto l’occasione di intervistare Rouven Mohr – Chief Technical Officer di Lamborghini, il quale ha rivelato diverse informazioni interessanti sul futuro dell’iconico marchio italiano. Mohr ha dichiarato che voleva che le future Lamborghini fossero riconoscibili come lo sono adesso, non solo a livello estetico, ma anche in termini di dinamica di guida.
Un sei cilindri non si adatterebbe al momento all’immagine del marchio
“Anche nell’era elettrica, abbiamo bisogno di una differenziazione tecnica che si adatti alla filosofia del produttore. È qui che ci differenziamo dagli altri marchi”, ha detto il CTO alla rivista tedesca. Proseguendo, Rouven Mohr ha dichiarato che un motore V6 non si adatta all’immagine attuale della casa automobilistica bolognese.
Questo perché è sempre stata associata ai V12 e soltanto dopo ha aggiunto alla sua gamma i V8 e V10. Nonostante il settore in continua evoluzione, il produttore di supercar vuole rimanere fedele ai suoi propulsori, anche se è in grado comunque di raggiungere potenze simili usando meno cilindri.
Malgrado l’inizio dell’elettrificazione con la Revuelto, Lamborghini ha utilizzato ancora un V12 aspirato e non, ad esempio, un V6 biturbo oppure un V8 biturbo. Questi tipi di powertrain vengono impiegati, ad esempio, nelle Ferrari 296 GTB e SF90 Stradale e nella McLaren Artura.
Ad ogni modo, entro il 2030, la casa automobilistica bolognese lancerà la sua prima auto completamente elettrica, che sarà seguita dal successore a zero emissioni dell’Urus. Ancora per qualche anno, dunque, i V8, V10 e V12 continueranno ad essere i protagonisti nella line-up dell’azienda.
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