Lancia: viaggio nella storia del logo e dei nomi dei modelli più iconici [VIDEO]

Secondo episodio del docufilm "Eleganza in movimento"

Lancia: viaggio nella storia del logo e dei nomi dei modelli più iconici [VIDEO]

Lancia continua il suo viaggio celebrativo nel passato con la seconda puntata del docufilm “Eleganza in movimento” realizzato per celebrare i 115 anni di storia del marchio italiano. Questa volta il racconto di Lancia si concentra su genesi ed evoluzione del logo e sui motivi che stanno dietro alla scelta dei nomi dei modelli più significativi della produzione Lancia.

Nel secondo appuntamento del docufilm Lancia, l’amministratore delegato Luca Napolitano è affiancato da Roberto Giolito, Head Heritage dei marchi Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth. 

L’evoluzione del logo Lancia

Questa nuova tappa parte dal 1907, anno al quale risale il primo logo Lancia che proponeva una grande L maiuscola in stile liberty, che cambiò qualche anno dopo, nel 1922, col nuovo marchio realizzato dal Conte Carlo Biscaretti di Ruffia caratterizzato da volante con acceleratore a mano, bandiera rettangolare e asta a forma di lancia. Nuovo aggiornamento nel 1929 con la comparsa nel logo dello scudetto triangolare mantenuto fino ai giorni nostri. Un restyling del logo, che viene snellito e stilizzato, avviene nel 1957, mentre nel 1972 torna il simbolo rettangolare e il volante stilizzato. Si giunge così all’epoca moderna, con la recente grafica del logo Lancia incastonato dentro lo scudetto blu che viene adottata a partire dal 2007. 

Nomi dei modelli: lettere greche e località dell’antica Roma

Passando ai nomi dei modelli più iconici di Lancia scopriamo che le prime auto avevano una denominazione che faceva riferimento ai cavalli fiscali del veicolo, come nel caso della Lancia 12 HP. Qualche anno dopo il marchio torinese opterà per lettere dell’alfabeto greco, percorso iniziato con la Lancia Kappa nel 1919, che poi proseguì con gli ulteriori modelli Alpha, Beta, Gamma, Delta, Lambda e la variante Dilambda del 1929. 

Successivamente, negli anni ’30, per volere di Vincenzo Lancia iniziò l’era dei riferimenti all’antica Roma con i nomi di alcune località storiche scelti per i nuovi modelli Lancia, a partire da Artena e Astura, arrivando alle successive Augusta, Aprilia e Ardea. In particolare la Lancia Aprilia raccolse una particolare attenzione anche da parte di Henry Ford che al Salone di Parigi del 1936 fece di tutto per poterla vedere da vicino. 

Vie consolari e ritorno all’alfabeto greco

Negli anni ’50, con Gianni Lancia al comando della Casa torinese, continua la romanità della nomenclatura, anche se evolvendo con le vie consolari. Prendono vita le Lancia Aurelia e Appia, seguite poi da Flaminia, Flavia e Fulvia. Per il ritorno alle lettere greche bisogna aspettare il 1972, dopo l’ingresso di Lancia nel Gruppo Fiat, con il debutto della Beta e poi della Gamma (1976) e della Delta (1979). L’impostazione della denominazione classica continua poi con la Prisma (1982), la Thema (1984), la Thesis e la Phedra, fino ad arrivare a K, Z e Y con quest’ultima che nel 2003 diventa Ypsilon

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