Lotus, bocciato il piano di sviluppo del marchio inglese?

Rimane (quasi) sicura solo la nuova Esprit

La società che all'inizio dell'anno ha acquistato Proton, cioè la malese DRB-Hicom, ha giudicato irrealizzabile il progetto di crescita ideato da Dany Bahar e ne ha preparato uno nuovo, più realistico (a detta loro)
Lotus, bocciato il piano di sviluppo del marchio inglese?

Quasi due anni fa, al Salone di Parigi 2010, Lotus scioccò il mondo automobilistico intero con sei inedite concept car, promettendo che, una dopo l’altra, tutte sarebbero arrivate nel listino. Il management, in quel momento, non aveva fatto i conti con le pessime condizioni di salute dell’economia europea. Mesi e mesi di crisi dopo, oggi pare (lo raccontano alcune indiscrezioni) che il piano di sviluppo del costruttore di Hethel sia stato bocciato e che al suo posto sia stato realizzato un programma di crescita molto più “realistico”. Vediamo cosa cambia nel futuro (nebuloso, turbolento) di Lotus.

Secondo le chiacchiere, Lotus produrrà una sola delle sei concept car immaginate ed esposte in grande stile e con molta enfasi al Salone di Parigi 2010: Esprit. Tutte le altre vetture, invece, non vedranno mai la luce. Non solo: pare che il marchio di Hethel abbia interrotto lo sviluppo (molto costoso) di un proprio motore (un 4,8 litri V8 benzina, a quanto pare, che avrebbe dovuto equipaggiare anche la nuova Lotus Esprit) e di un proprio cambio; il costruttore inglese continuerà ad importare da altre aziende le meccaniche utilizzate, come già fa oggi (attualmente è il Gruppo Toyota il fornitore dei propulsori delle vetture Lotus). Non si sa ancora quale partner concederà un propulsore alla nuova generazione di Lotus Esprit.

Un’altra delusione per Dany Bahar, ex-Amministratore Delegato dell’azienda, che dopo l’allontanamento dalla guida della società ora vede sfumare i suoi ambiziosi sogni di gloria per Lotus. Il piano di sviluppo che il manager aveva ideato, alla luce delle attuali condizioni della casa automobilistica e del mercato, è stato giudicato irrealizzabile e per questo fortemente ridimensionato dalla società che all’inizio dell’anno ha acquistato Proton, cioè la malese DRB-Hicom; questo nuovo programma è già stato presentato (a quanto pare) ai sei maggiori creditori di Lotus.

Impossibile capire ora quando arriverà l’annunciata e qui confermata Lotus Esprit. L’unico effetto immediato di questa decisione è il licenziamento di 50 addetti che si stavano occupando dello sviluppo delle sei nuove automobili.

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