Mercato auto Europa: ad aprile calo netto del 6,8%

Tiene bene FCA grazie a Giulia e Stelvio

Tutta colpa del ponte pasquale (il 25 aprile era festa solo in Italia e in Portogallo) e di una nuova tassa imposta sul mercato del Regno Unito e legata alle emissioni di CO2. Per questo motivo il mercato europeo ha subito un brusco calo del 6,8% rispetto allo scorso anno. Nonostante ciò, però, alcune case riescono a limitare i danni o, come nel caso del Gruppo FCA, ad aumentare comunque la propria quota
Mercato auto Europa: ad aprile calo netto del 6,8%

Passo falso ad aprile per il mercato dell’auto europeo, per quanto dovuto a ragioni più che giustificabili. Secondo i dati diffusi dall’ACEA e riferiti ai Paesi dell’Unione Europea con l’aggiunta di quelli EFTA, ovvero Islanda, Norvegia e Svizzera, le immatricolazioni lo scorso mese hanno subito un calo del 6,8% rispetto allo scorso anno, toccando 1.230.235 unità. Nonostante questo, però, il bilancio annuale rimane largamente positivo con una crescita del 4,5%. Il calo, infatti, non è stato causato da una contrazione del mercato, bensì da una serie di coincidenze, la più grave delle quali è il ponte di Pasqua. In diversi Paesi, Italia compresa, ci sono stati due o più giorni lavorativi in meno e questo ha portato al calo, arginato però senza particolari problemi dalla crescita dell’8,4% registrata nel primo trimestre.

A ulteriore testimonianza di come questo calo sia da attribuire più ad una situazione ambientale che ad una vera e propria frenata negli acquisti vi è il risultato del Gruppo FCA. I marchi italiani, infatti, hanno subito un calo solamente dello 0,5%, largamente inferiore rispetto alle medie continentali, e la grande richiesta dei modelli Alfa Romeo (Giulia e Stelvio) hanno portato l’azienda ad aumentare considerevolmente la propria quota di mercato, che si stabilisce ora sul 7,3%. Le vendite di FCA nel primo quadrimestre dell’anno sono cresciute del 10,8% arrivando a 392.400 unità, praticamente più del doppio della media europea del 4,5%.

Uno dei motivi principali della frenata arriva dal Regno Unito. Dal 1 aprile, infatti, è stata introdotta una nuova tassa che ha coinvolto praticamente tutte le vetture tradizionali che emettono CO2 e questo ha portato ad un salto indietro del 19,8%. Male anche Germania e Francia, che perdono rispettivamente l’8 e il 6% delle proprie vendite. Anche nel loro caso, però, è molto probabile che il calo sia dovuto principalmente alla Pasqua e che da maggio torneremo a vedere il mercato crescere. L’unica nazione che non ha subito cali è stata la Spagna, che è cresciuta dell’1,1%.

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