Mercato auto Italia: ad agosto flessione del 3,1%

Il calo sul cumulativo dell'anno si attesta al -3%

Prosegue anche ad agosto la tendenza negativa del mercato automobilistico italiano che nell'ultimo mese, come rendono noti i dati del Ministero dei Trasporti, ha subito una calo del 3,1% rispetto ad agosto 2018.

Secondo i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il mese di agosto ha chiuso con 88.939 immatricolazioni di autovetture nuove, ossia il -3,1% rispetto ad agosto 2018 e un consuntivo da inizio anno che si attesta al -3%, per un totale di 1.325.162 unità rispetto le 1.366.390 di gennaio-agosto 2018.

Calo del 5,2% nell’anno tra i privati

Tra i canali di vendita, i privati hanno registrato un numero di immatricolazioni pari a poco meno di 49.400, in calo del -5,2% su base annua; in diminuzione anche le immatricolazioni a noleggio (-19,2%), mentre le immatricolazioni a società si attestano a circa il +16% per effetto del consistente incremento delle auto-immatricolazioni di case e concessionari che, secondo le elaborazioni Dataforce, nel mese di agosto hanno rappresentato il 24,5% dei volumi di vendita mensili, quindi quasi un quarto dell’intero mercato. Negli ultimi tre giorni del mese è stato immatricolato il 59,1% del totale mercato.

Continua la discesa del diesel

L’analisi evidenzia un andamento positivo per i veicoli a benzina, i Gpl e gli ibridi, che guadagnano rispettivamente +44,7%, +18,2% e +6,8%. In crescita del +35,9% anche i veicoli a metano rispetto al pari periodo 2018. Anche ad agosto si conferma la flessione del diesel pari a -33,7%, con una quota di mercato del 38%, su base annua il calo è del -24,5% (share del 41,7%). Le vetture elettriche aumentano del +174% (0,6% di quota) nel mese, mentre nel periodo gennaio-agosto la crescita è del +114,1% con una rappresentatività marginale dello 0,5% del totale mercato.

Il commento del Presidente di Federauto

“Il mese di agosto è tradizionalmente poco rappresentativo perché troppo condizionato dal ‘chiuso per ferie’. Ma è evidente che se i numeri non fossero stati tirati su dalle auto-immatricolazioni di case e concessionari, obbligati dall’entrata in vigore delle nuove norme sull’Euro 6 D-Temp dal 1° settembre, il risultato del mese sarebbe stato ulteriormente negativo” ha dichiarato Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto.

Aggiunge De Stefani Cosentino: “E certamente bene non fa la crisi di Governo che insieme allo stallo dell’economia italiana e al deterioramento dello scenario economico internazionale costituiscono gli aspetti di contorno più preoccupanti. Riguardo le evoluzioni interne, a questo punto non possiamo che auspicare che dal confronto tra le forze politiche e nella discussione sulla formula del nuovo Governo attraverso cui dare soluzione alla crisi, si mantenga salda la consapevolezza di una comune responsabilità. La responsabilità, cioè, di scelte chiare e tempestive”.

Conclude il presidente di Federauto: “Ciò che più preoccupa le concessionarie è l’impatto dovuto all’inasprimento delle aliquote IVA che si profila a partire dal prossimo anno. L’aumento va evitato a qualsiasi costo poiché si tradurrebbe in un indebolimento della domanda di autovetture e un’ulteriore contrazione del mercato, in un contesto economico nazionale di completo stallo. Il settore auto ha bisogno di un piano articolato di interventi e fra tutti è indispensabile definire un piano strutturale per lo svecchiamento del parco auto italiano, che tenga conto dell’efficienza ambientale di tutti i carburanti, senza escludere aprioristicamente i motori diesel di nuova generazione, e rivedere completamente il meccanismo di bonus/malus in vigore dallo scorso marzo”.

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