Mercato auto: un disastro annunciato, si torna ai livelli del 1978

Bousquet: pochissimo spazio in Italia per le novità di Parigi 2012

Il mercato mondiale dell'auto sarebbe in crescita, ma non in Italia, dove le vendite sono ormai arrivate a livelli mai raggiunti in trent'anni. Le associazioni lanciano l'allarme contro la pressione fiscale
Mercato auto: un disastro annunciato, si torna ai livelli del 1978

Con tutta la buona volontà del mondo, è impossibile non guardare i dati del mercato automobilistico italiano senza pensare ad un disastro. Anche durante il mese di settembre il settore ha conosciuto perdite sostanziali: si tratta del decimo mese consecutivo e, ora come ora, il volume di produzione e vendita è arrivato agli stessi livelli del 1978. Una caduta libera che sembra non conoscere fine. In questo famigerato “anno di riferimento” vennero vendute 107.395 auto nuove a settembre, mentre il mese scorso siamo arrivati a 109.178. Praticamente in pareggio.

Una situazione davvero allarmante, soprattutto se si considera che è in stridente contrasto con l’andamento del mercato mondiale. Lo stesso Jacques Bousquet, presidente dell’Associazione delle Case Automobilistiche Estere in Italia, ha ammesso che le numerose novità presentate al Salone di Parigi troveranno pochissimo spazio sul mercato italiano, soprattutto a causa della grande pressione fiscale che preme su tutti i nuclei famigliari.

Il Gruppo Fiat è a sua volta in perdita, ma ad un livello inferiore rispetto alla media di mercato, il che ha permesso al marchio torinese di aumentare la sua quota di competenza. A settembre sono state vendute 33.032 vetture, contro le 43.594 di un anno fa, con una perdita del 24,23%. La media di mercato, però, è stata del 25,74%, il che ha portato la fetta di mercato in mano a Fiat al 30,3%, contro il 29,6% dell’anno passato. Di questa, il 22% è in mano al solo marchio Fiat, con Lancia che segue con il 5,2%. Merito soprattutto della nuova Panda, l’auto più venduta in Italia del marchio. Le uniche marche a crescere tra gli importatori sono stati Kia con un +12,21% e Land Rover con un +35,11%.

Il Centro Studi Promotor GL ha ulteriormente sottolineato come la situazione italiana sia in netta controtendenza con quella mondiale, che «con ogni probabilità farà registrare un nuovo record di immatricolazioni a fine 2012 superando quota 60 milioni di autovetture vendute. In Italia, invece, esiste una contrazione del mercato automobilistico del 42% rispetto ai livelli anti-crisi. Molto più forte cioè di quanto la frenata dell’economia reale giustificherebbe

Foto: Flickr

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1 commento

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  • Ciccio ha detto:

    Sarebbe ora che i produttori di auto crollassero, sono un chiaro esempio della “massimizzazione del profitto” applicata alle aziende, appoggiata dai governi, dalle compagnie petrolifere e da moltissime riviste del settore.
    Tanti problemi, tra cui questo delle auto, non esisterebbero se ognuno si accontentasse del giusto guadagno.

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