Mercedes Polar Sun LIVE BLOG: sul tetto d’Europa [GIORNO 3 – FOTO]

Ultima tappa con la GLE 250d

Siamo finalmente arrivati a Capo Nord, tradizionalmente il punto più settentrionale del continente europeo, meta ogni anno di pellegrinaggi e viaggi in auto, camper, moto bici e persino a piedi. Noi ci abbiamo finalmente portato la Mercedes GLE 250d, concludendo così la nostra avventura sul tetto d'Europa

Mentre vi scriviamo ci troviamo all’aeroporto di Alta, in attesa del nostro volo per Oslo da dove torneremo a Milano. Stiamo rientrando da un’avventura unica nel suo genere, che abbiamo potuto vivere a bordo di una delle più recenti creazioni di Mercedes. Il Mercedes-Benz Polar Sun è stato un percorso eccezionale, in mezzo a paesaggi affascinanti e sconosciuti, fino ad arrivare finalmente alla meta tanto agognata: Capo Nord, convenzionalmente il punto più settentrionale del continente europeo.

La nostra ultima tappa è stata relativamente facile rispetto alle precedenti, in quanto solamente 240 km separavano Alta, dove avevamo passato la notte, a Nordkapp. Prima di arrivare, però, abbiamo attraversato uno dei punti più affascinanti dell’intera nazione. Parliamo della Lapponia, una regione tanto difficile da vivere a causa del clima freddo, quanto bella da vedere come viaggiatore. La tundra è caratterizzata dalla completa assenza di alberi, per cui ci ritroviamo di continuo ad ammirare queste colline ricoperte di verde e cosparse di fiumi e piccoli laghi. Questo, ovviamente prima di arrivare alle ripide scogliere: pareti di roccia a strapiombo sul mare, costeggiate da una strada che, nonostante il clima molto rigido che deve sopportare, rimane comunque in ottime condizioni. Il traffico, nonostante tutto, è relativamente intenso per un luogo tanto remoto. Spesso e volentieri abbiamo dovuto fare buon uso della precisione dello sterzo della GLE nei momenti in cui incontravamo qualche mezzo in direzione opposta. Un numero incredibile di camper, caravan, ciclisti e persino qualche temerario pedone, che zaino in spalla e tenda a disposizione affrontava quello che pareva quasi un vero pellegrinaggio.

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Moltissima attenzione, tra l’altro, va prestata agli animali. Ricordate tutti i cartelli che avvertono della possibilità di vedere animali che attraversano la strada? Probabilmente a molti non sarà mai veramente capitato o almeno non con frequenza. Qui invece le renne si incontrano con una facilità impressionante, spesso e volentieri al centro della strada. Si spostano senza particolari problemi, ma occorre muoversi con prudenza. Magnifici animali, che ormai si sono ampiamente abituati alla presenza dell’uomo e della strada, che comunque non può essere percorsa a più di 80 km/h (e anche a questa velocità alcune curve sarebbero state ben più difficili da completare senza la trazione 4matic).

Abbiamo affrontato questi scenari con la variante della GLE che probabilmente otterrà più apprezzamenti sul nostro mercato, ovvero la GLE 250d, dotata del motore diesel 2.200 turbo da 204 CV di potenza e 480 Nm di coppia. Dobbiamo essere sinceri: dopo essere scesi dalla GLE 63 AMG, salire su un modello “civile” è molto difficile. Ci eravamo abituati decisamente troppo bene. Il paragone, però, sarebbe decisamente ingiusto, anche perché la 250d si comporta decisamente bene, senza contare che i consumi sono ovviamente più contenuti (se la versione AMG per scatenare la sua potenza ha registrato una media di circa 13,2 litri/100 km, la 250d è scesa a 8,3 litri/100 km, più o meno al livello della 350d che avevamo provato il primo giorno. Anche in questo caso, però, è bene sottolineare che la 350d ha affrontato un percorso molto più semplice e spesso adoperando il cruise control adattivo, mentre la 250d si è ritrovate sulle strette curve di Capo Nord.

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Gallerie, strade strette, renne sulla strada e scenari mozzafiato. Tutto questo ci ha accompagnato fino al nostro arrivo a Capo Nord. Come detto, è considerato tradizionalmente il luogo più settentrionale del nostro continente, scoperto nel XVI secolo dall’esploratore inglese Richard Chancellor e raggiunto via terra per la prima volta dal nostro conterraneo Giuseppe Acerbi nel 1798. Un viaggio molto rischioso all’epoca, ben diverso da quello comodo e pratico che abbiamo potuto fare noi. Nonostante ciò, trovarsi davanti al grande globo di metallo, simbolo assoluto di Capo Nord, è stata un’emozione difficilmente descrivibile a parole. In questa stagione abbiamo assistito al fenomeno del Sole di Mezzanotte: l’ultima visita al luogo l’abbiamo fatta in piena notte, alle 4 del mattino. Non troverete però foto buie nella nostra galleria, dato che l’oscurità qui non cala mai durante la stagione “calda” (insomma… meno fredda). Se pensate poi che quando questo avviene in inverno è l’occasione per assistere all’incredibile Aurora Boreale, capirete bene perché questo posto è diventato così famoso nel corso degli anni, meta di centinaia di “pellegrinaggi” per gli amanti dell’avventura.

Ed è qui, sotto al globo di metallo, che si conclude la nostra avventura al Mercedes-Benz Polar Sun. Abbiamo attraversato tutta la Scandinavia e alcuni dei nostri compagni praticamente mezza Europa per arrivare qui. Una vera “scalata”, che senza alcun dubbio non rappresenterà l’ultimo viaggio alla scoperta dell’Europa che faremo. Naturalmente, non mancheremo di raccontarvi anche il prossimo.

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