Mercedes S 350 d 4Matic, l’ammiraglia per eccellenza [PROVA SU STRADA]

Da oltre 40 anni la più famosa berlina di lusso al mondo

Comfort e tecnologia di rilievo assoluto per una delle vetture più iconiche della storia. Ad esempio è stata per prima una vettura con tutte le luci, sia interne che esterne, a LED. Una immagine rivista ed ora più giovane nelle linee ed anche a bordo

Mercedes S 350 d 4Matic Maximum – Mercedes ha uno dei listini più completi e composti da numerosi modelli, ma “la Mercedes”, quella a cui tutti pensano quando si pronuncia quel marchio, è la Classe S. La sesta generazione porta avanti una tradizione iniziata ufficialmente nel 1972, ma con radici che partono ben più lontano. Una tradizione che ha costruito gran parte del valore di questo Brand, per il suo saper essere l’auto di lusso per antonomasia, ma anche la prima a portare su vetture di produzione innovazioni che hanno poi visto l’impiego in larga scala negli anni successivi. Dalla sicurezza al comfort, con un occhio molto attento alla tecnologia. Sarebbe troppo lungo l’elenco delle “prime volte” della Classe S, dall’innovazione applicata ai fari a quella legata alle sospensioni, ma fanno storia i debutti dell’ABS e degli Airbag a fine anni ’70, oppure quello di telecamere a radar frontali per gestire la frenata ed arrivare alla guida autonoma, ormai non troppo lontana dall’essere realtà. Una vettura di lusso venduta, non a caso, in ben 3.5 milioni di esemplari nell’arco di oltre 60 anni di carriera e che ora, con la W222 arrivata nel 2013, punta sempre sui contenuti all’avanguardia, ma anche su una immagine diversa, meno imponente e più sportiva, senza dimenticarsi mai della eleganza.

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Ha già ottenuto un successo planetario, con molti riconoscimenti ed oltre 100 mila esemplari venduti nel primo anno di produzione, con la necessità di turni aggiuntivi per far fronte alle richieste. Solo dopo averla guidata sappiamo quali siano i motivi di questi traguardi, perché ne abbiamo apprezzato le caratteristiche sempre più, giorno dopo giorno, fino a rendere il momento della separazione uno dei più difficili. Mettersi al volante di un’altra auto, dopo di lei, è come riprendere il contatto con la realtà dopo aver visto un bel film che ci aveva saputo portare altrove.

Design e Interni: [xrr rating=5/5]

Meno imponente e sempre più elegantemente sportiva
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Fin dal primissimo istante che la vedi non puoi che pensare a quanto sappia dissimulare egregiamente i 512 centimetri di lunghezza (+ 4 dalla W221), che diventano 525 per la passo lungo. Ha un look da auto sportiva, soprattutto con questi bei cerchi marchiati AMG, da 20″. Se la confrontiamo con la generazione precedente è evidente la volontà di renderla più moderna e filante, rinunciando a quell’ostentare con linee opulente, che a tratti contraddistingueva le Classe S del passato. Sono evidenti gli elementi in comune con modelli più recenti, in primo luogo la CLA che ha stupito con le sue scelte (a sua volta mutuate dalla avveniristica CLS), ma che ha anche stabilito nuovi record in campo aerodinamico. Voce tutt’altro che secondaria, perché da qui derivano in primo luogo un maggior comfort acustico ed una efficienza, che consente all’ammiraglia teutonica di ottenere dei consumi in autostrada paragonabili a quelli di alcune utilitarie. La Classe S ha infatti un valore di Cx di 0,24 (0,26 per questa S 350 d 4Matic, mentre si scende a 0,23 con la S 300 Hybrid, che adotta una gommatura dalla sezione ridotta ed altri accorgimenti per incrementare l’efficienza, non ultimo un motore 4 cilindri unito ad uno elettrico), grazie ad un lavoro meticoloso che vede ogni singolo elemento della carrozzeria studiato in funzione di questo. Come in Formula 1, dove non a caso Mercedes è vincente negli ultimi anni, è l’aerodinamica il primo aspetto da curare, tutto il resto viene di conseguenza, o deve comunque raffrontarsi con esigenze attinenti ai flussi di aria che corrono lungo la carrozzeria. Riprendendo il raffronto con la CLA, è la parte posteriore a ricordarcela maggiormente, con la linea del tetto e del lunotto decisamente più da coupé che da berlina. I designer non si sono certo scordati però di dare alla W222 un aspetto affascinante e di effetto. La presenza della Classe S è meno appariscente che in passato, alcuni meno attenti potrebbero addirittura scambiarla per una berlina di segmento E, per quanto sappia essere discreta, ma ha una personalità ed una capacità di emozionare degne di nota.

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La sportività trasmessa e l’alleggerimento delle fiancate sono merito anche delle due nervature convergenti, analoghe a quelle viste ancora una volta sulla CLA. Frontalmente il lungo cofano, che deve tener conto della possibilità di ospitare motorizzazioni fino a 12 cilindri, è reso meno evidente dai fianchi spioventi e dal taglio lungo la linea dei fari anteriori. Fari che si sviluppano più per la lunghezza, verso la fiancata, che non in larghezza, e che sono disegnati intorno alle linee di LED interne. Tra esterni ed interni la Classe S ne sfoggia addirittura 500, fregiandosi di essere stata la prima vettura al mondo a rinunciare completamente alle lampadine ad incandescenza. Il mix di linee tese e curve sinuose si evidenzia già dal muso, con la grossa calandra cromata smussata sugli angoli e curve che raccordano in modo armonioso i vari elementi. Come il montante del parabrezza, che porta morbidamente verso il tetto. Nella zona posteriore, come detto, l’ammorbidimento è ancora più marcato, con il terzo volume che è solo accennato all’interno di una silhouette da coupé.

Interni: Lusso e comfort inarrivabili, tecnologia all’avanguardia
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Prima di parlare delle magie di cui è capace una Classe S per coccolare chi sale a bordo, la cosa che sorprende ancor più che nelle nuove linee esterne, è l’aspetto decisamente più moderno e giovane degli interni. Il volante a quattro razze cede il passo ad un più sportivo a tre, con quella inferiore sdoppiata e con la corona tagliata, forse più per scelta estetica che per lasciar spazio alle gambe. L’altro elemento che ruba la scena e le attenzioni è la linea estremamente pulita della plancia, con la porzione superiore interamente in pelle e che racchiude due enormi schermi da 12.3”. Quello di sinistra è un quadro strumenti virtuale, che normalmente rappresenta i due classici contagiri e tachimetro circolari, con al centro gli altri dati, ma che può, ad esempio, dar spazio al visore notturno, riducendo lo spazio occupato dai due strumenti. Quello di destra è invece il display dell’infotainment, da cui poter controllare anche molte altre funzioni. Da quelle avanzate dell’aria condiziona, che limita i tasti fisici alle sole opzioni fondamentali, ai comandi dei sedili, che sono delle vere e proprie opere di alta tecnologia. Oltre ai classici comandi elettrici, riscaldamento e climatizzazione, troviamo la funzione di massaggio ENERGIZING, i supporti laterali regolabili e con adattamento dinamico, in modo da contenere il fianco sul lato esterno della curva che si sta affrontando, ma anche regolazioni per la zona delle spalle e del supporto lombare che si muove su due assi. Se tutto ciò non dovesse ancora bastarvi, si possono avere opzionalmente riscaldabili anche i braccioli ed il volante. Tra le altre opzioni, presenti sull’esemplare in prova, troviamo l’Air-Balance con possibilità di utilizzare essenze per profumare l’aria (che può essere anche ionizzata), oltre alla pelle Nappa nera. L’elenco degli accessori con cui personalizzare ed arricchire gli interni è ovviamente molto lungo, include ad esempio i comandi separati per la climatizzazione dei posti posteriori, che è forse l’unica opzione, insieme al sistema keyless, che ci saremmo aspettati di trovare di serie, almeno nell’allestimento Maximum. In questo sono invece incluse molte altre chicche, citiamo ad esempio il bel tetto panoramico in cristallo, con tendine separate per la porzione anteriore e posteriore, oltre alla possibilità di apertura scorrevole, o le spettacolari tendine per finestrini posteriori e lunotto. Si azionano sia dal posto di guida che dai sedili dei passeggeri e contribuiscono a creare un ambiente più riservato e protetto dal sole. Quando fuori cala la luce sono invece le luci soffuse, con la scelta tra ben sette tonalità, a regalare calore e la sensazione di lusso che in questo abitacolo non sembra abbandonarci mai. Oltre al pregiato cuoio, l’altro materiale che completa la plancia ed avvolge anche lungo le porte, è il pioppo nero lucido, nel nostro caso, degli inserti. Come da tradizione, la chiusura delle porte, tutte quattro, è servoassistita, come lo è per il baule, con un sistema elettrico. Ricordiamo che la Classe S in passato aveva introdotto questa funzionalità, con un sistema inizialmente pneumatico. Dal posto di guida è possibile anche chiudere con un tasto il quinto poggiatesta, quello centrale posteriore, in caso di necessità. Dietro invece troviamo degli specchi illuminati estraibili dal cielo, come quelli che normalmente troviamo nelle alette parasole anteriori.

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Un ambiente così è decisamente difficile da trovare su altre auto ed è sostanzialmente privo di difetti. L’unico, che dopo una attenta analisi abbiamo trovato alla Classe S, è che nel capiente bagagliaio, la cui capacità è di 510 litri, la parte alta (normalmente non visibile) mostra la lamiera ed è priva di rivestimento.

Comportamento su Strada: [xrr rating=4.5/5]

Comfort, sicurezza e tecnologia al top, senza dimenticarsi del piacere di guida
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Anche se star davanti sembra quasi innaturale, su un’auto dove l’autista avrebbe tutto il suo perché, quando si sale a bordo ci si sente accolti e cullati fin dai primi istanti. Oltre ai tanti comfort che abbiamo appena descritto, vorremmo trasmettervi la sensazione che si prova appoggiandosi al poggiatesta, sembra il cuscino del proprio letto, morbido ed “accogliente”. Poggiatesta che prevedono una regolazione elettrica in altezza ed una in profondità, per avvicinarlo o allontanarlo dal capo. Acceso il motore e spostata la classica leva del cambio automatico Mercedes (sul piantone dello sterzo dove tradizionalmente troveremmo quella dei tergicristalli), inizia un’esperienza di guida che dimostra, in modo incontrovertibile, come Classe S di Mercedes da sempre sia all’avanguardia sul fronte tecnologico. Ogni generazione ripropone ovviamente quanto è stato introdotto dalle precedenti ed aggiunge qualche nuova chicca. Così il visore notturno non fa quasi più notizia, ma è presente e tutt’ora è uno dei più fruibili e meglio realizzati (altre marche offrono una visione in negativo, molto meno immediata ed utile), come sono presenti il radar e la telecamera stereoscopica che servono per la “lettura” delle corsie ed il mantenimento di quella percorsa. Il Distronic Plus non è semplicemente un Cruise Control adattivo, ma va oltre i limiti di quello a cui siamo abituati, diventando qualcosa di molto vicino alla guida autonoma. L’auto infatti è in grado di fermarsi e di ripartire da sola, salvo che la fermata si protragga. In quel caso il motore viene acceso autonomamente, dopo che si era spento grazie allo Start&Stop, ma occorre dare un input con un tocco di acceleratore per riprendere la marcia. La Classe S unisce nelle sue scelte vantaggi legati al comfort, ma anche alla dinamica di guida. Il telaio ad esempio garantisce una resistenza torsionale del 50% in più della Classe S W221 di precedente generazione, ma con un utilizzo dell’alluminio esteso al 50% della vettura ne è stato contenuto il peso (mediamente 95 Kg in meno della precedente generazione). Opzionalmente (e solo per le motorizzazioni da 8 e 12 cilindri) si può entrare nel futuro, con il sistema Magic Body Control che gestisce elettronicamente le sospensioni pneumatiche, a 200 bar di pressione. La Classe S diventa così la prima vettura al mondo che, in tempo reale ed in base alla lettura dei dati raccolti dalla telecamera stereoscopica dietro al parabrezza, individua l’andamento del fondo stradale, permettendo all’auto di assorbire le imperfezioni della strada in modo perfetto. Per ora funziona solo con luce e buona visibilità, fino a 130 Km/h.

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Sulla S 350 d 4Matic da noi provata troviamo comunque le ottime sospensioni pneumatiche Airmatic di nuova generazione, che gestiscono la singola ruota in modo indipendente e garantiscono un comfort di marcia da 10 e lode. Pensate che anche quando la configurazione è settata su Sport i dossi rallentatori non si avvertono quasi nemmeno. Sono sospensioni che consentono anche il sollevamento della vettura (30 mm), per fare manovra evitando di grattare la parte inferiore dell’auto in presenza di ostacoli, o per agevolare l’accesso ai passeggeri. Oltre i 160 Km/h la vettura invece si abbassa complessivamente di 20 mm (in Comfort i primi 10 vengono “persi” a 120 Km/h, mente in Sport l’auto parte già da questo livello), sia per migliorarne l’assetto, che per finalità legate all’aerodinamica. L’aerodinamica è così curata da rendere la Classe S una delle vetture più silenziose al mondo. Aprire il tetto in cristallo sembra infatti interrompere un silenzio quasi perfetto, mentre quando piove, l’acqua scorre sul parabrezza tanto bene che si può quasi fare a meno di azionare i tergicristalli. Alla guida si apprezza molto anche il lavoro fatto sullo sterzo, che ha una demoltiplicazione progressiva. Ciò si traduce in un minor numero di giri del volante per ottenere un elevato angolo di sterzo in manovra o in curve molto strette, dove la lunghezza elevata sembra sparire. Non è un problema nemmeno in manovre in spazi ridotti, grazie agli aiuti tecnologici ed all’elevato angolo di sterzo, con appena 11,9 metri per effettuare una inversione. Alla trazione posteriore poi si può aggiungere l’opzione 4Matic, oramai diffusa su quasi tutta la gamma Mercedes, che in questo caso ripartisce la coppia tra avantreno e retrotreno nel rapporto di 45 : 55. Un sistema di gestione elettronica modifica questo rapporto in funzione delle condizioni della strada, consentendo una stabilità elevata anche su fondi bagnati, innevati ed addirittura in presenza di ghiaccio.

Motore e Prestazioni: [xrr rating=4.5/5]

Non chiamatela entry level
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Se togliamo la S 300 Hybrid, che punta tutto sull’efficienza con un approccio che comporta l’adozione di una piattaforma ibrida in cui la componente termica è un 4 cilindri di poco più di 2 litri, la S 350 d è la motorizzazione “base” della Classe S. A qualcuno, scorrendo il listino che vede la presenza anche del mostruoso V12 di 6 litri da 630 cavalli e 1.000 Nm (autolimitati), i “soli” 258 cavalli potrebbero apparire pochi. Sciogliamo subito qualsiasi dubbio dicendo che il 6 cilindri di 3 litri è già molto esuberante e non fa sentire nemmeno al guidatore più sportivo l’esigenza di una motorizzazione più sportiva. In primo luogo la Classe S è realizzata in modo da contenerne il peso, a cavallo dei 20 quintali con questa motorizzazione (1.955 Kg con la trazione posteriore, 2.025 in versione 4Matic), poi ciò che conta maggiormente sono la coppia e la sublime trasmissione a 9 marce, molto più dei cavalli. 620 Nm, erogati ad appena 1.600 giri (costanti fino a 2.400), regalano infatti una erogazione sempre piena ed accelerazioni da vettura sportiva, con un 0-100 in soli 6.5 secondi ed una velocità massima autolimitata a 250 Km/h. Il mondo sarà anche cambiato, ma una 560 SEL prodotta fino al 1989, che a chi ha vissuto gli anni ’80 resta ancora in mente come un’auto dalle prestazioni pazzesche, fermava il cronometro nello 0-100 in circa 7 secondi, tanto per dare un’idea del livello raggiunto dalla S 350 d. La trasmissione 9G-Tronic riesce a coniugare l’efficienza ed il comfort nell’uso quotidiano ad una sportività inattesa quando “si va di fretta”. Paddle al volante consentono anche di gestire manualmente una cambiata all’occorrenza, mentre i passaggi da una marcia all’altra sono rapidi, anche se mai aggressivi, per sfruttare nel migliore dei modi tutto quanto è in grado di erogare il bel 6 cilindri sotto al cofano. In autostrada a 130 Km/h sembra di viaggiare con l’auto spenta e in assenza di aria, da quanto è silenziosa la S 350 d 4Matic. Merito di un regime che si ferma ad appena 1.400 giri abbondanti. La potenza massima arriva a soli 3.400 giri, a testimoniare che non occorre “far alzare la voce” al V6 per avere prestazioni brillanti, anche se nemmeno il gusto di un sound piacevole per un appassionato è stato snobbato. Soprattutto nelle marce basse infatti, quando il contagiri entra nell’ultima porzione la spinta vigorosa è accompagnata da un suono piacevolmente sportivo del motore.

Consumi e Costi: [xrr rating=4/5]

Basta poco per andare in tripla cifra, ma sono soldi ben spesi
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Lo ammettiamo, tra le prime cose che ci sono passate per la testa mentre eravamo al volante della S 350 d 4Matic, una era legata al costo. La Classe S parte da poco più di 90 mila euro, con la S 300 H “alla base” di un listino che arriva fino ai 170 mila circa della S 63 AMG per la berlina, ma esiste anche la S 65 Lunga, con un prestigioso motore V12, che si avvicina molto alla soglia dei 250 mila euro. Restando con i piedi piantati per terra, ma senza fare troppe rinunce, difficilmente si riesce a restare al di sotto della soglia dei 100 mila euro. Ad esempio l’esemplare da noi provato, in allestimento Maximum e con gli optional che monta, arriva a costare circa 115 mila euro. Ci sono poco più di 2.300 euro per passare dalla trazione posteriore alla 4Matic, mentre tra l’allestimento Premium ed il Maximum sono quasi 12 mila gli euro di differenza. Parliamo di cifre molto importanti e, tornando alla nostra riflessione iniziale, ammettiamo di aver pensato che, avendo a disposizione un budget di questa entità, le avremmo quasi sicuramente preferito qualcosa di diverso, magari di più sportivo, o forse che passerebbe meno inosservato. Nel giro di poche ore a bordo la nostra idea è cambiata radicalmente, al punto che ancor prima della fine della prova su strada, ci siamo convinti che difficilmente si potrebbero spendere meglio. La Classe S dimostra nell’uso quotidiano tutta la sua fama ultra quarantennale, così come è evidente che ogni elemento è studiato non tanto per apparire o per stupire, ma per appagare i fortunati utilizzatori di quest’auto. Non ultima l’attenzione all’efficienza, sia della meccanica che dell’aerodinamica, che consente a questo salotto di lusso su quattro ruote di viaggiare in autostrada, a patto di rispettare il limite di legge di 130 Km/h, con consumi analoghi a quelli di alcune utilitarie, in taluni casi inferiori a quelli di un piccolo SUV. Si avvicina alla soglia dei 15 chilometri con un litro e nella nostra prova, dopo quasi 700 Km di autostrada abbiamo rilevato un valore di poco superiore a 7 litri per 100 Km. In città si riesce difficilmente a restare sotto la soglia dei 10 con un litro, ma con questa stazza sarebbe quasi impossibile fare di meglio. Alla fine della prova, con quasi 1.000 Km totali percorsi, la media era intorno agli 8 litri per 100 Km (12,5 Km/l se preferite). Nemmeno troppo lontano dal dato dichiarato nel ciclo combinato, che è di 6.4 e che comunque è riferito ad una vettura con gommatura standard, mentre l’esemplare in prova monta 245/40 R 20 all’anteriore e 275/35 al posteriore.

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Semplicemente una delle berline migliori del mondo, tecnologicamente all'avanguardiaNon tutti possono permettersela

Mercedes S 350 d 4Matic: la Pagella di Motorionline

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