Mitsubishi Eclipse Cross, dove osano i SUV [PROVA SU STRADA]
Linee spigolose e look molto personale, con un nome che esce dal passato
Abbiamo avuto modo di provarla in anteprima sulle nevi della Valle d’Aosta (qui il nostro articolo completo di video), si tratta di un crossover, più che un SUV, come dichiara anche la seconda parte del suo nome, che però è disponibile anche con trazione integrale, o meglio S-AWC, come per questo esemplare. Linee particolati, che puntano sulla sportività, dichiarata anche dall’aver pescato dal passato il termine “Eclipse”, precedentemente utilizzato per una coupé sportiva, prodotta da fine anni ’80 fino agli inizi dell’attuale decade ed esportata anche in USA con altri brand e nomi, in virtù dell’allora in essere partnership con il gruppo Chrysler.
Design e Interni:
Tetto spiovente e linee da SAC
Per dirla alla teutonica, con un termine coniato da BMW con la nascita della prima X6, la Eclipse Cross più che SUV o crossover, è proprio un SAC (Sport Action Coupè). Il tetto spiovente è infatti quello tipico da auto coupé, ma la carrozzeria è alta ed è oltretutto abbinata alla trazione integrale in questo esemplare. Qualcuno la accomuna al Toyota C-HR nell’aspetto, dato che entrambe le vetture non si fanno certo mancare gli sguardi dei curiosi, grazie alle linee tese ed alle forme a tratti muscolose, ma soprattutto spigolose e prominenti, come nel caso dell’elemento che unisce i gruppi ottici posteriori, tagliando il lunotto. Caratteristica, quest’ultima, che si paga in termini di visibilità quando si guida, un po’ come avveniva sulla Citroen C4 coupé realizzata sulla base della prima serie, tanto per citare un esempio. Qualcuno si ricorderà anche della Pontiac Aztek del 2001, che la Eclipse Cross a noi ricorda in alcuni dei suoi tratti distintivi.
Dimensioni da segmento C, con 440 cm di lunghezza, 168 di altezza e 180 di larghezza, la Eclipse Cross promette una buona abitabilità grazie al passo di 267, mentre in chiave offroad è indicata per garantire una ottima trazione in caso di neve o su strade bianche, più che per un percorso impegnativo. L’altezza da terrà è infatti “di compromesso”, con 183 mm. Si posiziona a metà strada, ed in questo senso colma uno spazio in gamma Mitsubishi, tra ASX ed Outlander. Stilisticamente evolve e conferma molto di ciò che avevamo visto nel 2013 con il concept XR PHEV, che a Ginevra 2017 ha visto la sua erede “stradale”, proprio con la Eclipse Cross. “Dinamismo scultoreo”, così come viene definito dalla Mitsubishi stessa, che deve però piacere. Come in tutte le cose “di carattere”, il gusto personale può trovare il risultato di questa
Interno: Moderno ed accogliente, con un occhio attento al comfort
Partiamo con il dirvi che, malgrado il tetto spiovente, l’abitabilità interna è molto buona. Lo conferma un bagagliaio la cui capacità va da 355 a 1.112 litri, oltre alla possibilità di selezionare una delle ben 8 posizioni dello schienale, che può passare da 16 fino a 32° di inclinazione. Sedili che scorrono poi su dei binari, di ben 200 mm, lasciando maggior spazio ai bagagli all’occorrenza (quasi 450 litri), ma senza perdere i 5 posti. Versatile quindi, ma anche discretamente rifinito, con materiali piacevoli, sia all’occhio che al tatto ed una buona dotazione. Molto ben curata l’insonorizzazione ed il comfort acustico, sia per un uso abbondante di materiale fonoassorbente, oltre che per l’adozione di interessanti soluzioni, come una vetratura insonorizzante o il disegno di particolari barre trasversali nelle sospensioni posteriori, studiate per filtrare la trasmissione delle vibrazioni stradali. Chiude il cerchio la carrozzeria, accuratamente realizzata nell’ottica di ridurre al minimo i fruscii aerodinamici.
Sul fronte tecnologia, aspetto sempre più imprescindibile nella vita a bordo di un’auto, la Eclipse Cross mette in campo almeno 3 elementi per ottenere un buon risultato: il Touchpad Controller sulla console centrale, il sistema Smartphone Link Display Audio ed un Head Up Display molto ricco di informazioni. Più nel dettaglio, il primo è una interfaccia touch, molto intuitiva e pratica da utilizzare senza distogliere lo sguardo dalla strada, per comandare gran parte delle funzionalità del sistema infotainment. Sistema che si basa su uno schermo da 7” che supporta sia Apple CarPlay che Android Auto, mettendo a disposizione l’aiuto importante di Siri per i comandi vocali, ad esempio.
Comportamento su Strada:
Trazione “super” e sospensioni efficaci, anche se predilige il turismo
La Eclipse Cross che abbiamo provato è quella a trazione integrale, adotta il sistema Super-All Wheel Control (S-AWC), una tecnologia esclusiva di Mitsubishi Motors che è in grado di gestire la ripartizione della coppia non solo tra i due assi, ma anche tra le ruote di sinistra e di destra. Congiuntamente al sistema di controllo attivo dell’imbardata (AYC), l’S-AWC può raggiungere una precisione e dei risultati molto elevati in termini di trazione e di comportamento del veicolo, dato che sfrutta la lettura dei dati forniti dai sensori su sterzo, imbardata, coppia motrice, forza frenante e velocità delle ruote. Oltre a questo è poi possibile impostare il sistema su una delle tre modalità, Auto, Snow per i fondi a bassa aderenza e Gravel, per un utilizzo più fuoristradistico ed in condizioni ancora più al limite per aderenza e trazione.
Dal punto di vista dell’handling di guida mette in campo un telaio con una elevata rigidità torsionale e sospensioni di tipo MacPherson con barra stabilizzatrice all’anteriore, un raffinato Multi link, sempre con barra stabilizzatrice, al posteriore. La taratura è votata più al comfort che alla guida dinamica, infatti la Eclipse Cross si fa apprezzare per la capacità di smorzare le asperità e per la sensazione di sicurezza data dalla elevata trazione e tenuta di strada, ma non “istiga” troppo ad alzare l’andatura.
Passando alla sicurezza ed ai sistemi definiti Adas, non mancano tutte le ultime tecnologie ed aiuti. Partendo dal Forward Collision Mitigation, che rileva attraverso una telecamera ed un radar laser la presenza di veicoli o pedoni avvisando il guidatore ed arrivando ad attivare automaticamente i freni. Troviamo poi gli ormai “classici” Lane Departure Warning, Blind Spot Warning, Lane Change Assist, Rear Cross Traffic Alert, oltre al Cruise adattivo, fari automatici (anche gli abbaglianti), Monitor Multi-around con immagine panoramica a 5 visuali ed il sistema Ultrasonic Misacceleration Mitigation. Quest’ultima è una soluzione di sicurezza intelligente, che gestisce la potenza del motore per controllare le brusche accelerazioni da fermo “involontarie”. Cioè quando, con un altro veicolo o un ostacolo davanti o dietro di sé, il guidatore preme per sbaglio l’acceleratore al posto del freno, con impeto e rapidità eccessivi.
Motore e Prestazioni:
Il piccolo 1.500 ha ben 163 cavalli, che scatena in modo educato per via del cambio CVT
Il motore turbo a iniezione diretta MIVEC è un benzina da 1.5 litri, che eroga 163 CV. Un nuovo motore, sviluppato secondo il concetto del downsizing, quindi in grado di offrire prestazioni grintose e massimo rispetto per l’ambiente. Offre infatti una curva di coppia piatta, con i 250 Nm di dato massimo che sono costantemente erogati tra 1.800 e 4.500 giri. A 5.500 giri raggiunge la potenza massima e, da certi punti di vista, sembra quasi un motore a gasolio. Ha una erogazione molto corposa ai medio e bassi regimi e un range massimo piuttosto contenuto. Peccato solo che, in termini di sportività, il CVT che simula all’occorrenza 8 velocità ravvicinate, non è propriamente un fulmine di guerra e fa sentire il classico effetto “slittamento” nell’utilizzo in salita ed in riaccelerazione. Buone le prestazioni assolute, con una velocità massima di 200 Km/h ed uno 0-100 in 9,8 secondi, per una vettura che offre il meglio di se nella guida più turistica e rilassata, dove il CVT garantisce una grande fluidità ed anche una buona efficienza in termini di consumi.
In alternativa sarà disponibile a breve un 2.2 litri a gasolio aggiornato ed abbinato ad un classico automatico ad 8 rapporti, oppure il benzina 1.500 con il manuale a 6 rapporti, abbinato per alla sola trazione 2WD. La versione anteriore offre infatti entrambe le alternative, la 4WD solo il CVT.
Consumi e Costi:
Un listino che parte da 24.950 euro
La nuova Mitsubishi Eclipse Cross è disponibile ad oggi in tre configurazioni, tutte con il Mivec benzina da 1.5 litri. In attesa del debutto del 2.2 litri a gasolio, entro fine 2018, l’unità a benzina è disponibile nella versione 2WD, con cambio manuale o CVT e questa S-AWC con d’obbligo la trasmissione a variazione continua. I prezzi partono da 24.950 euro, ce ne vogliono dai 1.700 ai 2.500 in più per il CVT (a seconda dell’allestimento viene abbinato ad altri optional) ed altri 1.800 per passare alle 4 ruote motrici. Sono invece ben cinque gli allestimenti: Invite, Insport, Intense, Instyle e Indiamond. Quest’ultimo, molto ricco, prevede un listino di 7.500 euro maggiore rispetto a quello base, arrivando al top di gamma, come nel caso dell’esemplare provato, con 36.750 euro, che includono davvero tutto, fatta eccezione per l’eventuale vernice metallizzata e pochissimo altro.
Quanto ai consumi, si passa dai 6.6 l/100 Km nel ciclo combinato della 2WD manuale a 6.7 per la CVT e 7,0 per questa 4WD. Un dato discreto, che però all’atto pratico abbiamo visto tradursi in valori anche molto più impegnativi, soprattutto in uso cittadino e sfruttando un po’ la potenza a disposizione. In alcuni casi si scende anche sotto la soglia dei 10 Km/l, mentre un valore medio con una guida ragionevole ed uscendo dalla città, è di 12-12.5 Km/l.
Pro e Contro
Ci Piace | Non Ci Piace |
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Look personale, sistema di trazione integrale. | Look troppo personale? Sportività CVT, consumi. |
Mitsubishi Eclipse Cross: la Pagella di Motorionline
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