Multe: aumento dall’1 gennaio 2019, +2,2% sulle sanzioni

Asaps: "Non crediamo serva alla causa della sicurezza"

L'anno nuovo porterà l'aumento delle multe, dopo la pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale. Le sanzioni stradali cresceranno del 2,2%, i dubbi e le critiche da parte di Asaps e Codacons.
Multe: aumento dall’1 gennaio 2019, +2,2% sulle sanzioni

Oggi finisce il 2018 e da domani sarà in vigore l’aumento delle multe. Il Codice della Strada prevede questo scatto automatico ogni due anni, in base alla variazione dell’indice Istat dei prezzi al consumo per le famiglie. In questa occasione si tratta di un +2,2% sulle sanzioni ed il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, facendolo diventare operativo dall’1 gennaio 2019.

Aumento multe: come crescono

Facendo qualche esempio, il divieto di sosta costerà un euro in più (da 41 a 42 euro), mentre una delle sanzioni più attuali, come l’utilizzo dello smartphone alla guida senza auricolare o vivavoce, aumenterà di 4 euro, da 161 a 165 euro.

Più sale la cifra e, ovviamente, più cresce l’aumento: la guida in stato d’ebbrezza (fino a 0,8 g/l) arriva ora 545 euro, così come chi viene fermato ed è senza assicurazione, a partire da domani, dovrà pagare 869 euro, rispetto agli attuali 849 euro. Per quanto riguarda l’eccesso di velocità, la multa sarà di 849 euro (ora è 847 euro) se il limite viene superato di oltre 60 km/h.

Asaps: “L’aumento non serve per la sicurezza”

L’Asaps (Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale) non ritiene particolarmente utile questo provvedimento: “Non crediamo che questo ulteriore aumento delle sanzioni serva alla causa della sicurezza stradale – viene detto – Serve invece un incremento delle pattuglie sulle strade. Ma quello negli anni non ha seguito l’incremento dell’inflazione e ha visto sempre il segno meno”.

E’ critico anche il Codacons, nelle parole del presidente Carlo Rienzi: “Il problema è come vengono usati i proventi delle multe – le dichiarazioni, riportate da Quotidiano.net – La legge prevede che vengano utilizzati per la sicurezza stradale e ciò non avviene: non si devono aumentare le sanzioni se prima non si assicura che i fondi tornino agli automobilisti per qualità delle strade e dei servizi”.

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