Nissan Juke 1.5 dCi, prova su strada 2014

Bella compagna per una gita al mare, ma non solo

Dopo aver creato un nuovo genere nel 2010, la Juke si rinnova con aggiornamenti estetici e tecnici, senza grossi stravolgimenti. Affinamenti utili e necessari per affrontare al meglio la concorrenza sempre più agguerrita ed interessante. La nuova Nissan Juke MY 2014 continua a piacere ed essere apprezzata per un look moderno ed originale

Nissan Juke 1.5 dCi MY 2014: Piccola SUV o crossover che si voglia definirla, lei è unica. La Nissan Juke, con il suo aspetto particolare ha creato un genere alla sua prima apparizione nel 2010. Il nuovo segmento è ora ricco di agguerrite concorrenti, ma nessuna ha le sue doti. Infatti, se da un lato sacrifica in parte l’abitabilità dei posti posteriore e la capacità del bagagliaio (anche se ora non è più così), dall’altra ha forme sportive e sinuose quasi da coupé, che nessun’altra può vantare. Con il recente restyling guadagna piccoli affinamenti estetici, con i nuovi gruppi ottici (sia anteriori che posteriori) ed un frontale ritoccato. Più importanti le novità sottopelle, a partire dai propulsori. Oltre alla nuova e più piccola unità a benzina, il 1.200 da 115 CV che manda parzialmente in pensione il 1.600, affinamenti non di poco conto riguardano il dCi 1.5, che pur mantenendo il medesimo dato di 110 CV, incrementa la coppia, ma soprattutto l’efficienza, con consumi che calano, non di poco. Dentro la più rilevante miglioria riguarda il bagagliaio, la cui capacità ridotta era uno dei difetti della vecchia Juke. Ora cresce ben del 40% nelle versioni a trazione anteriore.

Design e Interni: [xrr rating=4/5]

Piccoli ritocchi per un prodotto di grandissimo successo
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Rivoluzionaria nel suo aspetto quando venne presentata 4 anni fa, la Juke ha saputo conquistare moltissimi acquirenti proprio grazie alle sue linee, moderne, sinuose e particolari. Tanto particolare da non piacere a tutti, ma poco male se guardiamo i risultati che ha raggiunto nelle vendite, di gran lunga superiori anche alle più rosee previsioni iniziali. Con il restyling di mezza carriera si è voluto quindi evitare di rivoluzionarne l’aspetto, con pochi e piccoli interventi, limitati ai gruppi ottici e ad altri dettagli. I fari sono nuovi sia davanti che dietro, hanno un look più moderno e con forma a boomerang maggiormente sviluppata. La calandra guadagna la V cromata, allineandosi alle due sorelle maggiori Qashqai e X-Trail. Il paraurti e la parte inferiore del muso perdono quei grossi fori tondi, a favore di una “bocca” con una forma più convenzionale e rettilinea. Sostanzialmente invariate le linee della vettura, con i muscolosi parafanghi, il tetto spiovente da piccola SUV coupé e dettagli caratteristici, come le maniglie delle porte posteriori affogate nel montante. Molto affascinante anche lo sviluppo della bombatura dei parafanghi posteriori, la cui linea prosegue in quella dei fari, che hanno una forma decisamente originale, sinuosa e morbida. Da alcune angolazioni al posteriore la Juke sembra una Micra vitaminizzata, mentre anteriormente i fari posti molto in alto ricordano gli occhi di una rana. Sono così alti che anche dal posto di guida il loro aspetto è ben visibile e particolare. La Juke resta un’auto “dentro o fuori”: in un’epoca di vetture che si assomigliano tutte, lei è talmente originale da essere in grado di conquistare i suoi estimatori in modo totale. Chi la sceglie difficilmente valuta anche solo un confronto con le concorrenti. A chi non piace invece ben difficilmente si potrà far cambiare idea. Una nota la merita il colore “di impatto” dell’esemplare della nostra prova su strada. Forse anche alla luce della particolarità delle linee della Juke, anche un giallo, tonalità solitamente concessa solo ad una supercar o ad un automobilista molto anticonvenzionale, si lascia apprezzare e non è assolutamente una scelta da scartare, a nostro avviso.

Interni: Dentro conferma il carattere degli esterni, guadagna un bagagliaio capiente
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All’interno dell’auto il peggior difetto della vecchia Juke era la ridotta capacità del bagagliaio. L’occasione del restyling è stata pienamente sfruttata per risolverlo. Ora infatti, fatta eccezione per la 4WD, la capienza passa a ben 354 litri. Un comodo doppio fondo lo rende lineare ed al livello della soglia d’accesso, ma nasconde un generoso vano per stivare oggetti nemmeno troppo piccoli, visto lo spazio a disposizione nella parte inferiore del vano di carico. Altre novità riguardano i rivestimenti interni, personalizzabili con opzioni aggiuntive, proprio come nell’esemplare in prova, che disponeva di numerosi elementi della console centrale e dei pannelli delle portiere in tinta con la vettura. Come abbiamo già sottolineato, gli “occhi da rana”, si fanno notare anche seduti al volante. Molto ricco il cockpit intorno al conducente, con il cruscotto costituito da due grossi e classici strumenti circolari, tra cui trova posto un piccolo display di servizio, sovrastato da una bella palpebra ricoperta in cuoio e con cuciture a contrasto, nel nostro caso del giallo della vettura. Sulla console centrale trova posto il display del sistema di navigazione e della telecamera di retromarcia (optional), sotto al quale uno più piccolo, ma sempre a colori, riporta alcuni dati, differenti a seconda della modalità selezionata. In Eco appare l’indice di efficienza rispetto allo stile di guida del conducente, in Sport la potenza istantanea utilizzata, in Normal la coppia istantanea. Due piccole note negative per il volante, privo di regolazione in profondità, ma dotato solo di quella in altezza, e per la posizione dei comandi per la regolazione elettrica degli specchietti esterni, abbastanza infelice e di difficile individuazione, soprattutto al buio. Noi ci abbiamo messo alcuni minuti per trovarli, in basso a sinistra sotto al volante.

Comportamento su Strada: [xrr rating=4/5]

Comoda in quattro, ma anche divertente tra le curve
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Nel traffico cittadino la Juke si trova davvero a suo agio. Merito di un assetto che digerisce senza problemi le imperfezioni del fondo stradale, inclusi pavé, rotaie e tombini, ma merito anche di dimensioni esterne contenute e di una discreta facilità a prenderla le misure. Davanti gli ingombri sono ben visibili, mentre posteriormente, soprattutto in manovra, abbiamo goduto del vantaggio della telecamera disponibile come optional. Per la nostra prova la abbiamo portata al mare, potendone così valutare le buone doti di comfort in autostrada, dove la silenziosità è discreta. Buona quella del propulsore, con una pannellatura interna del cofano congrua ed in grado di lasciare filtrare poco rumore e pochissime vibrazioni in abitacolo. Qualche fruscio aerodinamico in meno non avrebbe invece guastato, anche se non si tratta di nulla di particolarmente fastidioso. A stupire positivamente chi non l’avesse mai guidata, sono invece le doti dinamiche della Juke. In Serravalle, lungo una delle tratte autostradali più belle per chi ama la guida, abbiamo provato a metterla alla frusta. Il risultato è che l’abbiamo trovata un’auto agile, rapida nei cambi di direzione, con sterzo e freni all’altezza. L’assetto è neutro e la Juke è rimasta sempre sincera e prevedibile nelle reazioni, anche quando siamo andati oltre il limite. L’altezza da terra è poco più di quella di un’auto “normale”, con 18 Cm di dato minimo, così da non penalizzarla nella guida su strada, pur mantenendo la possibilità di qualche fugace apparizione su quelle non asfaltate. Per esigenze fotografiche abbiamo potuto verificare che nemmeno la sabbia, malgrado la trazione sia 2WD, riesce a metterla troppo in difficoltà. La generosa gommatura, l’esemplare del test monta delle grosse 225/45 R18, la aiuta a restare “a galla” anche sulla soffice sabbia. Un plauso al freno a mano della Juke, con una nota di colore fuori dai canoni delle nostre prove su strada. Solitamente utilizzato come freno di stazionamento, a quelli con qualche anno in più e più “mattacchioni” in alcune occasioni è anche servito per un po’ di folklore e divertimento in un piazzale innevato o per effettuare una inversione stretta. Cose che in un futuro ormai prossimo non si potranno più fare, spariranno per merito (o a causa) dell’ESP, dei freni di stazionamento elettrici e di condotte di guida meno pazze. Un po’ per caso abbiamo scoperto che invece quello della Juke è terribilmente efficace, sembra quasi uno di quelli idraulici che ancora si usano sulle auto da rally nelle competizioni.

Motore e Prestazioni: [xrr rating=4/5]

Ottimo il dCi 1.5, recentemente rivisto e migliorato, salvo che per qualche rumorino
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Introdotto lo scorso anno, il nuovo 1.5 a gasolio, rispetto all’unità che va a sostituire, guadagna 20 Nm di coppia massima, che ora sono 260, di cui l’80% è già disponibile ad appena 1.500 giri. Le migliorie non sono dei banali affinamenti tecnici, ma si sentono davvero. Più corposa l’erogazione ai medio – bassi, ma soprattutto più contenuti i consumi. Merito della nuova turbina a geometria variabile, che insieme a migliorie lato aspirazione ed iniezione, ottimizza l’efficienza (-15% di carburante incombusto), già molto buona, dell’unità a gasolio da un litro e mezzo, una delle più apprezzate ed utilizzate sulle vetture del gruppo Nissan – Renault. I rapporti del cambio a 6 rapporti subiscono anch’essi alcune modifiche, con prima e seconda più corte, a beneficio delle prestazioni, e le altre marce più lunghe per consentire di mantenere regimi più ridotti, e con essi i consumi. Più veloce il sistema di Start&Stop, in grado di riaccendere il motore in appena 5 decimi, mentre resta invariata la poenza massima, con 110 cavalli. Buone le prestazioni della Juke in questa configurazione, brillante in città come sulle strade extraurbane più tortuse, capace di una velocità massima di 175 Km/h e di passare da 0 a 100 Km/h in 11,2 secondi. Qualche appunto invece per la rumorosità del motore. Se in autostrada a 130 è contenuta e più che accettabile, in alcuni passaggi si fa sentire in modo eccessivo. In situazioni particolari infatti, abbiamo notato una vibrazione fastidiosa, che produce un suono simile a quello di un pezzo di carta incastrato tra i raggi della ruota di una bicicletta. Ci riferiamo a riaccelerazioni da bassa andatura con un filo di gas, dove intorno ai 1700 – 1800 giri si innesca questa particolare vibrazione. Ottima invece la possibilità di scegliere tra tre modalità, dalla Eco alla Sport, oltre alla Normal, grazie al Nissan Dynamic Control, che modifica la risposta dell’acceleratore. In Eco la coppia viene limitata a 220 Nm, salvo che il guidatore non prema completamente il gas, in quel caso il sistema sfrutta tutti i 260 Nm del propulsore.

Consumi e Costi: [xrr rating=4.5/5]

Ottimo il consumo, aggressivo il prezzo d’attacco
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La nostra prova, con ben 850 Km circa percorsi, ci ha fatto apprezzare i contenutissimi consumi della Juke a gasolio. Alla fine il valore medio su cui si è attestato il dato indicato è stato di 6,3 litri per 100 Km. Non siamo lontani dal dato dichiarato dalla casa, anche se è stato ottenuto con uno stile di guida piuttosto sportivo. In autostrada il valore sale addirittura fino a 18-19 Km/l circa, davvero un ottimo risultato, perché siamo al volante di un piccolo SUV, che paga questa configurazione con un ovvio scotto sul piano del peso e dell’aerodinamica. Sono 3 gli allestimenti disponibili per la Juke, per un totale di 13 combinazioni, di cui 3 con motorizzazione a gasolio, che è una sola e quindi la medesima della nostra prova . La base è la Visia che parte da 18.550 euro, a metà strada la Acenta, che richiede un ulteriore esborso di 1.400 euro ed è quella dell’esemplare della nostra prova (generosamente arricchito con tetto Open Air, navigatore, cerchi da 18” e altri optional), mentre al top di gamma c’è la Tekna, che per 22.450 euro offre un importante pacchetto di accessori, con interni sportivi bicolori, climatizzatore automatico, fendinebbia, Nissan Connect, cerchi da 17”, navigatore integrato con la telecamera in retromarcia e molto d’altro. In alternativa sono disponibili altre due motorizzazioni a benzina, un nuovo e più efficiente 1.200 da 115 CV (18.800 euro in allestimento Acenta) ed il 1.600 in tre step di potenza. La Juke più economica è la 94 CV (a partire da 16.650 euro). Nello step intermedio il 1.6000 è stato solo in parte sostituito nei listini dal 1.200. Resta infatti disponibile con la doppia alimentazione a GPL (115 CV e con prezzi da 18.550 euro) e con il cambio CVT (con 2 CV in più). Per i più sportivi la Juke può salire fino a quota 190 CV, sempre con il 4 cilindri 1.600. Proprio questa è l’unica motorizzazione abbinabile anche alla trazione integrale. La Juke Xtronic 4WD è ovviamente anche la più costosa, con i suoi 28.450 euro di listino in allestimento Tekna (25.850 l’Acenta). In arrivo a breve anche una ancor più sportiva Juke Nismo RS, un peperino in grado di sprigionare ben 218 cavalli!

In conclusione
Un’auto originale e dal look giovanile e moderno. Tanto originale da non entusiasmare tutti all’inizio, ma a noi continua a convincere e piacere. Ottima la dotazione del piccolo SUV Nissan, non a caso un best seller anche sul mercato italiano. Anche all’interno alcune scelte devono piacere, con molti particolari in tinta con la carrozzeria che le donano un aspetto un po’ “giocattoloso”, ma la qualità non è affatto male. Ottimo il dCi 1.5, che offre prestazioni brillanti, ma consumi molto contenuti.

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Design riuscito ed originale, ottima dotazione e consumi contenutiMancanza della regolazione in profondità del volante, rumorosità del motore in alcuni passaggi

Nissan Juke 1.5 dCi: la Pagella di Motorionline

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