Nissan ha chiuso il 2021 in profitto nonostante la carenza di chip
Le vendite registrate nel mercato statunitense sono state fondamentali per raggiungere questo risultato
Nonostante la carenza di semiconduttori, Nissan è riuscita a realizzare profitti nel terzo trimestre 2021 fino a dicembre. In particolare, la casa automobilistica giapponese è stata in grado di registrare un profitto di 32,7 miliardi di yen (oltre 248 milioni di euro) nel periodo luglio-agosto-settembre, un miglioramento importante rispetto all’anno precedente.
Inoltre, come riportato in un articolo dedicato, Nissan sarà la prima casa automobilistica giapponese ad interrompere lo sviluppo di motori a combustione interna in tutti i mercati, ad eccezione di quello statunitense, per concentrarsi sui veicoli elettrici.
Il mercato USA è stato fondamentale
Ritornando alle vendite, la casa giapponese ha registrato una diminuzione del 16% delle immatricolazioni, ma ha rilevato importanti numeri in Giappone grazie alla Note e negli Stati Uniti grazie al Pathfinder.
Secondo Ashwani Gupta – Chief Operating Officer del brand giapponese, l’industria automobilistica globale ha subito un calo del 18% a causa della mancanza di semiconduttori. Dunque, Nissan non è stata l’unica casa automobilistica giapponese ad essere stata colpita da questa situazione. Infatti, anche Toyota e Honda hanno affrontato sfide simili.
Ad ogni modo, il produttore giapponese ha dichiarato che le vendite registrate nel mercato statunitense hanno contribuito ad aumentare i margini di profitto, ma ha comunque riconosciuto un’incertezza sui rendimenti dell’ultimo trimestre.
Makoto Uchida, amministratore delegato di Nissan, ha affermato che nei primi nove mesi dell’anno ci sono stati miglioramenti e delle prestazioni costanti, grazie anche al lancio di nuovi veicoli.
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