Nuova carta di circolazione: paghi quando guidi un’auto non tua?
In realtà la norma farà meno "vittime" di quanto si creda
La riforma del codice della strada che entrerà in vigore il prossimo lunedì (3 novembre) ha letteralmente seminato il panico in giro per le strade italiane. Si temeva che potesse causare una vera e propria “strage” di multe da 705 € l’una (più ritiro della carta di circolazione) o comunque l’aggiunta di un inutile balzello alle già oberate cartelle delle tasse degli italiani. Così, però, sembrerebbe decisamente non essere, soprattutto a causa di alcune mancanze oggettive della norma in questione. La principale, soprattutto, è che per i privati non esiste un vero e proprio contratto che possa sancire la scadenza di quei fatidici 30 giorni oltre i quali il conducente dovrebbe corrispondere all’intestatario della carta. Se prestaste l’auto ad un vostro amico, gli fareste firmare un comodato d’uso? Non crediamo.
Chiariamo subito una cosa: questa regola non vale prima di tutto per i conviventi, perché fa fede la residenza e in caso di corrispondenza non siete costretti a provvedere alla registrazione. Anche nel caso, però, che l’auto sia stata prestata a parenti o ad amici, questa regola non può essere applicata, in quanto è impossibile stabilire se l’usufrutto sia in atto da più o meno di 30 giorni. In questo caso non scatta alcuna sanzione aggiuntiva, ma non può essere applicata la precedente. Senza contare che l’uso occasionale della vettura, per sua stessa natura, finisce per far saltare comunque il limite dei 30 giorni.
Quindi questa norma per chi vale? Praticamente solo per società di noleggio e aziende, ma anche in questo caso solamente per un utilizzo superiore ai 30 giorni. Se, ad esempio, il noleggio dura solo qualche giorno, basterà mostrare alla polizia locale o alle forze dell’ordine in generale il documento di noleggio che attesterà come l’utilizzo non sia superiore al mese. Alla fine ben poche persone finiranno per essere interessate da questa registrazione, che comunque avrebbe richiesto una visita alla motorizzazione e circa 25 € di deposito (non fa piacere, ma c’è di peggio sul nostro conto bancario).
Tanto rumore per nulla? Sembrerebbe.
Foto: Flickr
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