Nuovo DPCM: si va verso misure più rigide e ulteriori restrizioni
Soglie d'ingresso in zona arancione e rossa ribassate, possibile divieto di asporto per bar e ristoranti dopo le 18
Mentre oggi l’Italia è tornata a dividersi in colori, con misure valide fino a venerdì 15 gennaio, con cinque Regioni in zona arancione (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Calabria e Sicilia) e tutte le altre in zona gialla, l’attenzione è già tutta rivolta verso il nuovo DPCM, previsto per giovedì 14 gennaio e che entrerà in vigore sabato 16 gennaio, al quale il governo, che ha già avviato il vertice con le Regioni, sta lavorando in queste ore.
Misure più rigide per limitare quel che resta della movida
Nel nuovo provvedimento, anche alla luce delle immagini che nei giorni scorsi hanno mostrato assembramenti serali davanti ai locali a Milano, Roma, Lucca, Catania e in tante altre città, è attesa un ulteriore stretta su bar e ristoranti, oltre a restrizioni più stringenti nelle zone gialle e a l’abbassamento delle soglie che fanno scattare l’ingresso in zona arancione e rossa.
Si pensa a una “prolungata” zona rossa diffusa per scongiurare la terza ondata
Tuttavia i dati poco incoraggianti, con la curva dei contagi di coronavirus che non si abbassa e mostra anzi segnali di una pericolosa risalita che fanno pensare al rischio di un’imminente terza ondata, costringono il governo a guardare ad un orizzonte temporale più lungo. Per questo motivo sul tavolo dell’esecutivo si starebbe ragionando sull’ipotesi di una stretta per circa 100 giorni, con quasi tutte le Regioni in zona rossa, per cercare di alleggerire la pressione sugli ospedali e permettere un più fluido ed efficace svolgimento della campagna vaccinale. In quest’ottica il governo sarebbe intenzionato a prolungare lo stato di emergenza al 30 aprile, con eventuali proroghe di tre mesi per volta.
Criteri più rigidi per la classificazione
Il possibile abbassamento dei limiti per la colorazione delle Regioni, che avrebbe sempre nell’indice Rt la “bussola” principale, renderebbe più rigida la classificazione, facendo scattare la zona rossa sul parametro dell’effettiva occupazione dei posti letto in terapia intensiva. Sembrerebbe invece accantonata l’ipotesi, avanzata nei giorni scorsi dal Cts, di legare le restrizioni più stringenti al superamento dei 250 contagi ogni 100.000 abitanti, in quanto ciò spingerebbe le Regioni a ridurre i tamponi, fornendo un dato inaffidabile.
Introduzione della zona bianca
Stando a quanto emerso sulle misure che saranno adottate col nuovo provvedimento del presidente del Consiglio, oltre ad un inasprimento delle misure per bar e ristoranti per limitare quel che resta della movida, sarebbe prevista anche l’introduzione della zona bianca che prevede diverse nuove aperture, accessibile alle Regioni con un indice Rt sotto lo 0,5, livello per il momento lontano per quasi tutte.
Dopo le 18 asporto vietato per bar e ristoranti
Mentre governo e Regioni hanno iniziato a discutere, il prossimo DPCM dovrebbe confermare il coprifuoco dalle 22 alle 5 ed il divieto di spostamento tra regioni, anche in zona gialla; le visite, già a partire dalla zona gialla, consentite nel proprio comune a parenti e amici per un massimo di due persone non conviventi, con deroga per i piccoli comuni con meno di 5.000 abitanti per spostamenti entro 30 chilometri, ma non verso i capoluoghi di provincia; il divieto di asporto per bar e ristoranti dopo le 18, permettendo solo la consegna a domicilio, e la chiusura dei centri commerciali nei week-end a prescindere dalla colorazione della Regione.
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