Opel importerà automobili dalla Cina in Europa
La produzione si sposterà anche in Corea ed in Messico
Nuove notizie sulle sorti di Opel, che – come abbiamo già avuto occasione di dire – ha sofferto e sta soffrendo molto per i risultati economici negativi registrati negli ultimi anni. Non sono buone nuove: il piano di ristrutturazione, che abbiamo già iniziato a descrivere durante la scorsa settimana, prevede la riduzione della capacità produttiva degli stabilimenti europei del brand del Fulmine. Le informazioni di cui oggi vi raccontiamo parlano di una ferrea logica commerciale e di interventi duri, ruvidi, infelici. Cosa succederà ad Opel, nel corso dei prossimi anni?
Abbiamo parlato della possibilità che due stabilimenti delle rete europea di Opel vengano chiusi: per la precisione, ci stiamo riferendo a quello di Bochum e a quello di Ellesmere Port. Oggi sembra che quest’indiscrezione sia invece una certezza e che la ghigliottina cadrà (quasi) sicuramente su questi due impianti attorno al 2015. Contemporaneamente, la produzione aumenterà in punti del pianeta più convenienti dal punto di vista dei costi: secondo le indiscrezioni, il management di Opel e quello di General Motors hanno previsto di potenziare la produzione a Gliwice, in Polonia, del 25% ed hanno deciso di aumentare le importazioni dal Messico, dalla Cina, dalla Corea in Europa entro il 2016 (si arriverà sino a 300.000 vetture ogni anno). Inoltre, il programma di ristrutturazione prevede la riduzione dei costi di progettazione, con il taglio delle numerose piattaforme in scaffale e quindi con la nascita di nuove tecnologie modulari.
Non c’è ancora la certezza assoluta su tutto quello che abbiamo detto e su quello che succederà: sospettiamo che il futuro di Opel sarà raccontato anche in altre puntate, nei giorni a venire. Scelte definitive dovrebbero essere rese note nel corso delle prossime settimane.
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