Opel e l’elettrico: un impulso partito 30 anni fa

Nel 1990 nasceva il prototipo Impuls I su base Kadett

Opel e l’elettrico: un impulso partito 30 anni fa

La nuova Opel Corsa-e, versione 100% elettrica della best-seller del Fulmine, è solo la più recente espressione di un lungo impegno della Casa tedesca a favore della protezione ambientale.

La sfida del Fulmine nei primi anni ’90

Un percorso che ci porta all’inizio degli anni ’90 quando Opel realizzò una serie di prototipo a motore elettrico basati sulla quinta generazione della Kadett, della quale veniva utilizzati la scocca e le componenti meccaniche. Il progetto del Fulmine puntava a sperimentare fino a che punto un veicolo, basato su una vettura di serie e che utilizzasse componenti elettriche già disponibili, fosse adatto a un normale impiego nel traffico cittadino. Il prototipo doveva inoltre mantenere alcuni elementi della vettura d’origine: spazio interno, capacità del bagagliaio e portata utile.

Opel Kadett Impuls I: 22 CV elettrici per 80 km d’autonomia

Nel 1990 venne presentata la Opel Kadett Impuls I, un concept dotato di motore a corrente continua da 100 Volt, collegato alle ruote anteriori e che sviluppava 22 CV, consentendo alla vettura di raggiungere i 100 km/h di velocità. A fornire l’energia era un gruppo di batterie al nickel-cadmio con elettrolita liquido che pesava 310 kg ed era sistemato nel vano motore e sotto il piano del bagagliaio, per uno spazio complessivo occupato di 170 litri. Per ricaricare le batterie, che garantivano un’autonomia intorno agli 80 chilometri, servivano circa 5 ore.

Impuls II: 61 CV e autonomia di 180 km

Dopo la Opel Kadett-E, il progetto elettrico proseguì nel 1991 col prototipo Impuls II, questa volta però sviluppato sulla base della Opel Astra-F Station Wagon. La Opel Implus II era spinta da due motori a corrente alternata da 61 CV alimentate da 32 batterie al piombo-acido collegata che consentivano oltre 180 chilometri di autonomia.

Nel 1993 nasce la Impuls III

Un ulteriore step di sviluppo ci porta nel 1993, quando Opel, coinvolta con altri costruttori in un programma quadriennale di sperimentazione sull’isola tedesca di Rugen, presentò una flotta di dieci vetture Impuls III equipaggiate con motore asincrono trifase che percorsero complessivamente oltre 300.000 chilometri. Cinque di queste auto montavano batterie al nickel-cadmio della DAUG-Hoppecke collegati a motori da 61 CV, mentre le altre cinque utilizzavano batterie ad alta energia al sodio/cloruro di nickel e motori della AAB (AEG Anglo Batteries) da 57 CV.

“Opel Impuls III è molto popolare tra gli utenti di Rugen perchè è adatta all’impiego quotidiano: ha 5 posti, la stessa capacità di carico dell’Astra Station Wagon e una portata massima di 450 kg” commentava all’epoca Erhard Schubert, del Centro di Sviluppo Tecnico Opel di Rüsselsheim, riassumendo l’esperienza dell’azienda e dei diversi utilizzatori.

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