Pirelli P Zero e Focus RS – un’accoppiata formidabile
“La cosa più bella che può fare un uomo vestito è guidare di traverso” - Miki Biasion
Pirelli P Zero e Focus RS – L’abbiamo provata (qui l’articolo con video del nostro test) poco prima dell’inizio del periodo in cui è previsto l’obbligo delle gomme invernali (almeno in molte zone d’Italia) ed abbiamo quindi avuto la possibilità di conoscerla in abbinamento alle Pirelli PZero. La Focus RS di seconda generazione è un’auto che ha saputo superare le aspettative anche dei più esigenti, molto ben abituati dalla prima serie. Non era quindi un’impresa facile, motivo per il quale alla fine è stata fatta una scelta di cambiamento piuttosto radicale, passando dalla trazione anteriore a quella integrale “posteriore”, così come l’ha descritta Gianluca Mauriello nella prova della vettura. Si tratta infatti di un sistema che è stato sviluppato e tarato per regalare grandi soddisfazioni in termini di piacere di guida, addirittura superiori a molte trazioni posteriori, oltre che di efficacia nello scaricare i ben 350 cavalli di cui è capace il 2.3 litri Ecoboost. Il risultato già di per se è degno di nota, perché la RS è un’auto capace di regalare emozioni e sensazioni forti, sempre più rare in un’epoca in cui l’elettronica è utilizzata quasi esclusivamente nella direzione della ricerca della massima sicurezza, cosa di per se ottima, ma che rende molte sportive “asettiche” e prive di quell’anima da cattiva ragazza, che ogni appassionato vero vorrebbe.
Focus RS, un’auto che mette a dura prova gli pneumatici
In Ford invece amano la vecchia scuola, riuscendo a coniugarla con la giusta dose si sicurezza. Ce lo avevano già dimostrato con Fiesta ST, eletta, sostanzialmente all’unanimità, come la più divertente nel suo segmento. Ora si sono dati alle soluzioni a sorpresa sul fronte dell’elettronica. Prima ci ha pensato la Mustang, che ha portato al debutto su un’auto di serie il Line Lock, con cui le ruote anteriori restano frenate, mentre il posteriore può produrre uno scenografico burn out. Sulla Focus RS debutta una cosa forse ancor più lontana dal “politically correct”: la modalità di guida “Drift“, ovviamente riservata alla pista, che sposta la coppia al 70% al posteriore, mantenendo la configurazione dell’assetto non troppo estrema. Risultato: traversi a go-go, grazie anche ai trasferimenti di carico accentuati, che sono tanto divertenti quanto facili da gestire, perché le reazioni della vettura non diventano mai troppo nervose e l’anteriore aiuta a trarsi d’impaccio quando la situazione si fa complessa. Drift a prova di non esperto, la cui efficacia e semplicità sono garantite da una gommatura che deve essere ovviamente all’altezza, perché il lavoro a cui viene sottoposta è tutt’altro che semplice. In questo caso a Ford “piace vincere facile”, perché sui cerchioni da 19” calza uno dei prodotti migliori sul mercato: le Pirelli PZero, in misura 235/35 su tutte le ruote.
Il connubio elettronica – pneumatici per creare qualcosa di sublime
Un tempo le cose,per chi produceva auto, erano forse più semplici, certamente perché sulle vetture c’era meno elettronica, ma anche per il fatto che la perfezione in termini di comportamento dinamico e gestione dell’auto al limite della sua aderenza era tutt’altro che vicina. Fino a pochi decenni fa per andare forte serviva una capacità di guida superiore. Discorsi già sentiti, soprattutto con riferimento alle competizioni, che hanno un parallelo anche con le vetture che usiamo tutti i giorni. Negli anni ’80 solo uscire dalla corsia dei box con una Formula 1, era cosa impegnativa di per se, oggi è decisamente più semplice. Andarci al limite poi, o semplicemente saperne sfruttare le potenzialità in minima parte, è una cosa molto meno alla portata del guidatore medio. I piloti professionisti fanno meno la differenza tra di loro, grazie alla tecnologia applicata, ad esempio, al cambio, anche se i migliori alla lunga emergono sempre. Lo stesso si può dire delle “normali” vetture. Un tempo non troppo lontano, molti nemmeno valutavano di acquistare una “trazione posteriore”, perché bastava l’asfalto bagnato per renderla un oggetto da esperti, pericolosa per gli altri. Oggi il guidatore medio, spesso nemmeno sa quali siano le ruote che scaricano la potenza a terra. Merito di enormi passi in avanti fatti in tutte le direzioni, telai, sospensioni, ma soprattutto il connubio elettronica – pneumatici. Tant’è che le Case che producono auto, internamente o affidandole ai propri partner tecnici, le sviluppano proprio con un lavoro specifico su queste due importantissime componenti. Le due agiscono in simbiosi, tant’è che una elettronica sopraffina può andare in crisi se montiamo una gomma dalle prestazioni scadenti, come vale il contrario: lo pneumatico migliore non può rimediare i difetti dell’auto, almeno non oltre un certo livello. Una vettura, proprio come accade in Formula 1, è un “pacchetto” che funziona bene quando tutto è studiato in modo ottimale per interagire nel migliore dei modi. Pensate al cambio di fornitore del Circus della Formula 1 o in MotoGp. I valori in campo, a parità di mezzi, vengono rimescolati proprio perché le caratteristiche del nuovo pneumatico sono più o meno efficaci con quell’auto o quella moto.
L’importanza del “The Perfect Fit”
Tutto quello che di buono ci ha trasmetto la Focus RS e che via abbiamo descritto nella prova su strada ed in queste righe, rischia quindi di essere smentito semplicemente togliendo un pezzo da questo puzzle estremamente complesso. Parliamo proprio delle Pirelli PZero che sono state utilizzate durante il nostro test. Da qui ci possiamo spostare di poco, vuoi per il gusto o lo stile di guida del pilota della vettura, oppure per esigenze dettate da altri fattori, ma se non diamo il giusto grip all’auto, elettronica, potenza e caratteristiche di una delle Hatchback più divertenti e desiderate del momento, sarebbero rese inutili, o quasi. La scelta si potrebbe spostare, ad esempio per i più pistaioli, sulle PZero Corsa, che puntano ancora più marcatamente nella direzione delle prestazioni, oppure, nella stagione invernale, è ovviamente da prevedere una gommatura adeguata alle temperature più rigide ed alla neve, terreno dove siamo certi questa vettura possa regalare grosse soddisfazioni, ma solo se assecondata dal “The Perfect Fit”. In questo caso potrebbe trattarsi delle Pirelli Winter Sottozero 3, pneumatico dedicato alle vetture alto di gamma e con potenze elevate, perfette per garantire controllo, sicurezza e prestazioni in tutte le condizioni. Bastano temperature sotto i 7 gradi per rendere una copertura invernale più efficace, ma sulla neve e sul ghiaccio, ci sembra quasi superfluo dirlo, anche se purtroppo non tutti ne hanno conoscenza, le gomme fanno la differenza, molto più di quanto non possa l’auto, la sua elettronica o la trazione integrale.
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