Ponte Morandi, Castellucci (ex ad Aspi): “Mi sento responsabile, ma non colpevole del crollo”
Le dichiarazioni dell'ex manager al processo per la tragedia del 14 agosto 2018 costata la vita a 43 persone
Responsabile sì, ma non colpevole del crollo. È questo il senso delle parole pronunciate da Giovanni Castellucci, ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia (Aspi), in tribunale nel corso del processo per il crollo del ponte Morandi di Genova, che nell’estate 2018 causò la morte di 43 persone.
A distanza di quasi sette anni dalla tragedia, Castellucci, nel corso della deposizione che chiude la fase dell’istruttoria dibattimentale del processo che lo vede imputato insieme ad altri 57 soggetti, ha affermato: “Mi sento tuttora responsabile ma non colpevole. Responsabile su quello che era la gestione del ponte e in quanto custodi del bene questa responsabilità me la sento”.
Nel corso del suo intervento in tribunale, l’ex manager che ha guidato Aspi e Atlantia dal 2005 al 2019, ha spiegato: “Io il ponte lo conoscevo solo di sfuggita. Oggi sono qui per dire tutto quello che so e che ho fatto per dare il mio piccolo contributo alla verità della tragedia. Questa è stata una sconfitta per tutti, la collettività, l’azienda. Ho chiesto e ottenuto che le vittime fossero indennizzate. Oggi non ho più nessun rapporto con l’azienda. Ho sempre pensato che la verità dovesse venire fuori in maniera chiara”.
“Ho sentito il peso di quanto accaduto”
Tornando a quel drammatico 14 agosto 2018, Castellucci ha detto: “È stata una tragedia che mi ha colpito nel profondo, da subito sono stato consapevole della proporzione di una tragedia che ha afflitto non solo Genova, ma tutta l’Italia. E io ero l’ad di una società che ha gestito questo ponte per 50 anni: il peso l’ho sentito allora e lo sento oggi. Sono arrivato subito, mi sono messo subito a servizio del comitato di crisi. Sentivo la grande frustrazione di non poter essere d’aiuto se non nell’accelerare la realizzazione della Strada del Papa (alternativa per la viabilità genovese, ndr)”.
La difesa alle accuse su manutenzione e dividendi
L’ex CEO di Autostrade per l’Italia, ammettendo che “quello che è accaduto non doveva accadere“, si è poi difeso dalle accuse mosse durante il processo, in particolare quelle relative alla presunta riduzione degli investimenti in manutenzione a favore dei dividendi. Castellucci ha negato queste accuse, spiegando che i costi per le manutenzioni non sono mai stati ridotti e che il dividendo del 2017 era legato a un riassetto aziendale. Ha anche ribadito che le manutenzioni erano superiori agli importi previsti dai contratti e che le Autorità di trasporto avevano stabilito che Aspi spendesse addirittura il 10% in più di quanto dovuto.
In merito alle comunicazioni fatte dopo il crollo, Castellucci ha ammesso di aver sbagliato il tono del comunicato rilasciato il giorno successivo alla tragedia, considerandolo un errore: “Ho sbagliato il comunicato nei termini e modi. Un comunicato voluto da Consob e col senno di poi lo considero una cosa sbagliata”.
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