Porsche 718 Cayman, quando rinunciare a qualcosa non vuol dire fare un sacrificio [PROVA SU STRADA]

Due cilindri in meno, meno consumi, ma più prestazioni e versatilità

Una vera e propria rivoluzione in casa Porsche. Le "piccoline" di famiglia, la Cayman e la Boxster, dietro la sigla 718 - splendido richiamo al passato - celano la grandissima novità di un motore 4 cilindri. Appena un 2.0 nel caso della vettura in prova, un 2.5 per le versioni "S". Che effetto fa? Sulla carta, non c'è dubbio, sembra un po' strano. In realtà, basta percorrere qualche chilometro per scoprire che il nuovo 4 cilindri va come una fucilata, con tantissima coppia in più, in basso, rispetto al vecchio 2.7, ed un allungo degno di un aspirato. Scendono anche i consumi, che insieme al listino di 55.000€ ed alla cubatura ridotta rendono questa 718 Cayman molto più "sognabile".

Quello tra Porsche ed i motori a 4 cilindri è stato un rapporto spesso controverso. Da un lato, le grandi vittorie in pista e su strada (si veda, appunto, la 718). Dall’altro, vetture di grandissimo livello come 912, 914, 924, 944, 968, all’epoca non molto apprezzate dai puristi ma che oggi, a distanza di tempo, sono state ampiamente “rivalutate”, sempre più ricercate dai collezionisti. E proprio la moda imperante del downsizing è stata l’occasione per riportare, sotto al cofano di una vettura di Stoccarda, un motore con soli 4 pistoni. Via il vecchio flat six aspirato da 2.7, sotto al cofano della “718 Cayman” e della sorella “718 Boxster” arriva un piccolo 2.0 turbocompresso 4 cilindri (rigorosamente boxer). La cosa bella, però, è tutta nel dato della potenza, che da 275 sale a 300 Cv. Insomma, una Cayman che, al tempo stesso, diventa ancora più desiderabile (se volte anche “più accessibile”) grazie alla cilindrata che non spaventa, senza però dover rinunciare a nulla in termini di prestazioni e piacere di guida.

Design e Interni: [xrr rating=4.5/5]

Una sportiva vera, con una linea che resterà sempre bella nel tempo

I tratti tipici della linea, quella inconfondibile della Cayman, con il passaggio alla 718, sono rimasti pressoché immutati. Se la prima Cayman comparsa nei listini di casa Porsche, la 987, aveva infatti un posteriore che non convinceva proprio tutti, con quel lunotto che sembrava “aggiunto” in maniera quasi posticcia partendo dalla sagoma della Boxster. Con l’arrivo del modello successivo, la 981, il profilo della fiancata è invece diventato estremamente armonioso. Bassa, piuttosto compatta (la lunghezza si ferma a 440 cm), la Cayman è una di quelle vetture capaci di emozionare già da ferma. I tratti sono morbidi, sinuosi, di classe, senza spigoli. Una sportiva vera, con una linea che resterà bella per sempre, senza mai passare di moda. Le novità di stile introdotte contestualmente all’arrivo del 4 cilindri sono concentrate innanzitutto nei fari. Quelli anteriori, dal taglio più appuntito ed affilato, guadagnano i quattro punti led delle luci diurne, tratto ormai distintivo della gamma Porsche più recente. Al posteriore, invece, il nuovo faro sembra quasi un’opera d’arte moderna, con la calotta trasparente che lascia totalmente a vista, senza “vergona”, la struttura del proiettore. Ridisegnate sono anche le prese d’aria anteriori, ora più moderne e maggiormente integrate con i led anteriori. Al posteriore, invece, troviamo lo spoiler maggiormente pronunciato, dove spiccano, ben in vista, le lettere “PORSCHE” oltre, poco sotto, al logo “718 Cayman”.

Un salottino per due. Sportivo ma con finiture ineccepibili, non manca nessun comfort

La 718 Cayman emoziona già da ferma – guardandola – ma emoziona ancora di più non appena aperta la portiera. In un mondo fatto sempre più di suv e crossover, di baricentri alti e sedute rialzate, accomodarsi su di una sportiva a motore centrale, così vicini al suolo, con il sedile rasoterra, le gambe distese ed il piccolo volante piazzato perfettamente in verticale, diventa una sensazione che ti riconcilia con il mondo della bella guida. La cosa bella, peraltro, è che la 718 Cayman si lascia ammirare ed emoziona anche dal posto guida. Davanti a te, i due passaruota, belli pronunciati, a marcare la strada che ti precede. Nello specchietto, invece, insieme al paesaggio che scorre veloce alle tue spalle, la presa d’aria ed il cattivissimo passaruota. Tutta questa sportività, per di più, non finisce affatto per far rima con scomodità. L’abitacolo della 718, anche se strettamente per due, non è affatto angusto. Anzi, è un piccolo salotto, dove finiture raffinate e cura maniacale per il dettaglio la fanno da padrone. La 718 Cayman, peraltro, si arricchisce del nuovo sistema di infotainment PCM, ora con schermo più grande, multi-touch, dotato di Apple Car Play e delle spettacolari mappe di Google Earth e Google Maps. Altra novità è il nuovo volante, all’interno del quale fa la propria comparsa il manettino che consente di selezionare le diverse modalità di guida, oltre ad attivare lo Sport Response. Grazie al motore centrale, infine, c’è anche spazio per la praticità: due bagagliai, uno anteriore ed uno posteriore. Da 150 lt il primo, da 275 lt il secondo.

Comportamento su Strada: [xrr rating=4.5/5]

Piacere di guida allo stato puro. Andando a passeggio come anche aggredendo le curve

Motore centrale, trazione posteriore, perfetta distribuzione dei pesi. Gli ingredienti per un piacere di guida puro, inalterato, ci sono tutti. Se poi, a mettere insieme questi “pezzetti”, sono proprio gli ingegneri di Stoccarda, il tutto assume dei contorni ancora più squisiti. Bastano poche, pochissime curve, per entrare immediatamente in sintonia con la vettura. Un mix di sensazioni, di immediatezza nelle risposte, che al giorno d’oggi diventa merce sempre più rara. Ti senti perfettamente parte della vettura, come se fosse un prolungamento delle tue braccia e delle tue gambe. La 718 Cayman la senti leggera, compatta, sempre pronta ed eseguire i comandi. Un anteriore granitico, un posteriore che segue sempre alla perfezione le ruote davanti, ed una trazione in uscita sempre ineccepibile (a tal proposito, i cerchi da 20″ e le ruote enormi contribuiscono non poco alla causa). Ecco, guidandola così, la Cayman diventa una saetta, uno strumento chirurgico, perfettamente bilanciata, capace di una neutralità in curva sensazionale. La bontà del telaio ed il comportamento sempre prevedibile, però, consentono anche una guida più “giocosa”. Con i controlli disinseriti, tanto angolo di sterzo in ingresso, decisi sul gas in uscita, ed ecco che un iniziale accenno di sottosterzo si trasforma ben presto in una scodata con annesso sorriso istantaneo a 32 denti. Certo, l’incredibile grip meccanico non la rende una vettura da drifting, ma ce n’è a sufficienza per divertirsi al punto da non voler più scendere. Ma non è solo questione di bella guida. La 718 Cayman riesce (anche) ad essere una perfetta compagna di ogni giorno, in città come nei lunghi viaggi. Merito di ciò, sicuramente, va al cambio doppia frizione PDK. Docile negli incolonnamenti, fulmineo nella guida sportiva, specialmente quando si selezionano i rapporti tramite i paddle al volante (finalmente ben dimensionati). E poi l’assetto, che grazie al PASM, riesce ad avere, anche lui, una doppia anima. Non troppo “spacca schiena” sui dossi, piatto come una tavola in Sport Plus. Rasentano la perfezione anche lo sterzo ed i freni. Il primo riesce ad essere sempre pronto e comunicativo, pur con un carico volante mai troppo pesante. Il che significa, sullo sconnesso, avere un comando privo di brutte reazioni che rendono la guida nervosa. I quattro dischi, come da tradizione Porsche, fanno la loro parte, con un pedale semplicemente spettacolare per modulabilità ed una resistenza alla fatica proverbiale.

Motore e Prestazioni: [xrr rating=4.5/5]

Per essere “soltanto” un 2.0 è impressionante quanto vada forte

Arriviamo ora alla più grande novità (o meglio, alla vera e propria rivoluzione). Che effetto fa una Cayman con un piccolo 4 cilindri 2.0? A pensarci bene l’idea suona alquanto strana, non c’è dubbio. D’altronde, un 2.0 turbocompresso, giusto per fare qualche esempio, alloggia anche sotto al cofano delle meno nobili Golf GTI e Mini Cooper S. Ma basta qualche affondo sul gas per capire che, nonostante tutto, si ha comunque a che fare con una vera Porsche. Se possibile, a livello di sensazioni, il 2.0 boxer di questa 718 lascia ancora più sbalorditi del 2.5 delle rispettive versioni “S” di 718 Cayman e 718 Boxster (qui la nostra prova).


Oggettivamente, finché non lo si prova, è difficile immaginarsi che un 2.0 possa andare così forte. Certo, già la scheda tecnica lascia presagire numeri da supercar bell’e fatta: 275 km/h la velocità di punta, ed appena 4.9 sec. per raggiungere i 100km/h. Insomma, stiamo parlando di numeri parecchio vicini a quelli di una Porsche 911, generazioni 996 e 997 in versione “Carrera”, con il motore 3.6 aspirato. Ma non si tratta di soli numeri. Perché contano anche le sensazioni. Ecco, proprio grazie alla maggiore coppia, ed al tiro sempre presente del turbo, sia agli alti che ai bassi, la 718 Cayman sembra andare quasi il doppio rispetto alla vecchia 981 con il 2.7 aspirato. Sia ben chiaro, il vecchio modello, non appena ci si addentrava verso la zona rossa, era una goduria senza eguali. In basso, però, specialmente se abituati alla spinta dei moderni turbodiesel, che danno tutto e subito, risultava non troppo vivace. Adesso invece, proprio ai bassi regimi, è tutt’un’altra storia (ma anche un’altra musica, come vi diremo a breve). I 380 Nm di coppia, infatti, vengono erogati in maniera costante da 1950 a 4500 giri/min, il che equivale ad avere una risposta corposa ed istantanea, a qualsiasi andatura. Certo, in alto sì è indubbiamente perso qualcosina nell’enfasi con cui il sei cilindri si avvicinava verso la zona rossa, ma ce ne fossero di turbo che allungano con la stessa verve di questo 2.0 boxer. Il capitolo più controverso, come prevedibile, resta il sound. Una volta fatto l’orecchio, il rumore del nuovo 4 cilindri non è niente male. Rabbioso e cazzuto, con tanto di borbottii e scoppi vari, sia in cambiata che in rilascio. Resta però un sound un po’artificiale, non quella sinfonia meccanica che proveniva dal vecchio sei cilindri. Mettiamola così. Se non avete mai giocato con un videogame, fare per la prima volta una partita con una Play Station 2, vi sembrerà una gran bella esperienza. Dopo aver giocato con la Play Station 4, però, la Play Station 2 vi sembrerà parecchio meno gratificante. Non avessimo mai sentito il sound del vecchio sei cilindri, quello del nuovo “4” ci avrebbe convinto parecchio. Ma avendo sentito il “6” in passato…ecco, è come se avessimo giocato direttamente con la Play Station 4.

Consumi e Costi: [xrr rating=4/5]

Accessibile o meno, dipende tutto dagli accessori

Nella prima parte della prova abbiamo parlato di “accessibilità”. Con un 2.0 sotto al cofano, difatti, la 718 Cayman appare molto più “democratizzata” e ci si sente ancora più in dovere di sognarla. Ed effettivamente, anche il prezzo di listino, per quanto ugualmente inarrivabile per la maggior parte degli italiani, non pare affatto proibitivo. Si parte da 55.237€, cifra assolutamente paragonabile a quella che ci vuole per portarsi a casa un crossover premium dignitosamente accessoriato. Il vero problema, semmai, è non lasciarsi prendere la mano con gli accessori, perché in un batter d’occhio ci si ritrova con cifre che possono anche superare gli 80.000€, facendo diventare la 718 da accessibile a proibitiva. Certo, numerosi degli optional sono quasi d’obbligo per regalare così tanto gusto alla vettura, ma per noi basterebbero semplicemente lo scarico sportivo, il Porsche Torque Vectoring (che include il differenziale autobloccante) ed il PASM. Sarebbe già unica così. Ed il PDK? Una vettura così votata alla bella guida, ne siamo convinti, ha il suo perché anche con una caro, vecchio, pedale della frizione. Note molto positive, invece, arrivano sul fronte consumi. L’accoppiata motore – trasmissione, guidando in maniera tranquilla, risulta maggiormente votata all’efficienza, e così, sorprendentemente, non risulta affatto difficile realizzare percorrenze di 12-13 km/lt. Un motivo in più per sognarla ancora e ancora. Peccato per il solito, odioso, superbollo, che gravando sui KW della vettura e non sulla cilindrata, colpisce anche la “piccola” 718.

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Piacere di guida ai massimi livelli. Prestazioni notevolissime pur con costi di gestione accettabili.Gli optional fanno salire il prezzo in maniera esponenziale. In termini di sound, inevitabilmente, qualcosa è andato perso.

Porsche 718 Cayman: la Pagella di Motorionline

[xrrgroup][xrr label=”Motore:” rating=”4.5/5″ group=”s1″ ] [xrr label=”Accelerazione:” rating=”5/5″ group=”s1″ ] [xrr label=”Ripresa:” rating=”5/5″ group=”s1″] [xrr label=”Cambio:” rating=”5/5″ group=”s1″] [xrr label=”Frenata:” rating=”5/5″ group=”s1″] [xrr label=”Sterzo:” rating=”5/5″ group=”s1″] [xrr label=”Tenuta di Strada:” rating=”5/5″ group=”s1″ ] [xrr label=”Comfort:” rating=”4/5″ group=”s1″ ] [xrr label=”Infotainment:” rating=”4.5/5″ group=”s1″ ] [xrr label=”Abitabilità:” rating=”4/5″ group=”s1″ ] [xrr label=”Bagagliaio:” rating=”3.5/5″ group=”s1″ ] [xrr label=”Posizione di guida:” rating=”5/5″ group=”s1″ ] [xrr label=”Dotazione:” rating=”4/5″ group=”s1″ ] [xrr label=”Prezzo:” rating=”3.5/5″ group=”s1″ ] [xrr label=”Design:” rating=”5/5″ group=”s1″ ] [xrr label=”Finitura” rating=”4.5/5″ group=”s1″ ] [xrr label=”Piacere di guida:” rating=”5/5″ group=”s1″ ] [xrr label=”Consumi:” rating=”4/5″ group=”s1″ ] [/xrrgroup]

Rate this post
Motorionline.com è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato sulle nostre notizie
Seguici qui
Leggi altri articoli in Notizie

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Array
(
)