Porsche 911 GTS MY 2017: test drive a tutto gas con le Michelin Pilot Sport 4S [VIDEO e FOTO]

Nuovi top di gamma nelle supercar e nelle supergomme

Un test drive di primissimo livello sui cordoli del Misano World Circuit: arriva la nuova Porsche 911 GTS, ultima generazione di uno dei monumenti della produzione di Zuffenhausen, che per l’occasione è stata equipaggiata con uno dei prodotti di punta di uno dei partner storici della casa. Parliamo ovviamente di Michelin, che ha fornito per questo test le sue performanti Pilot Sport 4S

Torniamo a bordo di una vettura equipaggiata con le super performanti Michelin Pilot Sport 4S, le gomme che Bibendum ha sfornato per dare un nuovo assalto al mercato dei pneumatici premium. Le avevamo già provate al Thermal Club di Palm Springs lo scorso inverno (qui potete rileggere il nostro primo contatto sul circuito americano) con alcune supercar da urlo, ma questa volta abbiamo potuto farlo più volte con una supercar da urlo, tra le più stimate non solo per la meccanica, ma anche per l’eleganza. Parliamo dell’intramontabile Porsche 911 GTS.

Il Model Year 2017 è di fatto la settima incarnazione di questa gamma, che nacque per la prima volta nel 1963 con la 904 e che da allora ha contribuito al raggiungimento del record di un milione di esemplari venduti raggiunto dalla 911 solamente lo scorso maggio. Un traguardo freschissimo, che però passa in secondo piano davanti ad un’auto che riesce ad intrecciare prestazioni da urlo con uno stile assolutamente unico e inimitabile. Basta guardare anche solo il look della carrozzeria, che è stato arricchito rispetto alla 911 “normale” (sempre che un’auto del genere possa essere “normale”) con un rivestimento frontale SportDesign, comprensivo di un aggiornamento persino delle calotte degli specchietti. Aggiornati anche i gruppi ottici, che presentano delle nuove luci diurne a quattro LED e degli speciali fari posteriori scuri con disegno tridimensionale. Non abbiamo ancora potuto vederla purtroppo, ma anche la Targa GTS è stata aggiornata per renderla più distintiva: il rollbar, vero e proprio simbolo della carrozzeria, è ora di colore nero, rendendoli top di gamma di questa supercar ancora più riconoscibile.
Non molte le modifiche interne, ma del resto non era necessario mettere mano a qualcosa che era già bellissimo in partenza. Sono state fatte diverse aggiunte in Alcantara e le modanature presentano ora un’elegante e aggressiva modanatura in alluminio agonizzato in colore nero. Il resto è sempre di altissimo livello e qualità, compreso il sistema di infotainment che si è rivelato particolarmente pratico e bello da vedere.

Sugli interni, però, ci perdonerete se tagliamo corto. La nuova 911 GTS è soprattutto un’auto eccezionale da guidare, divertente e sportiva come poche, pur rimanendo una vettura adattabilissima alla vita cittadina, com’è tradizione per quasi tutte le Porsche. La dinamica dii guida è particolarmente raffinata e curata, con cerchi in lega da 20 pollici che contribuiscono a rendere decisamente aggressivo l’aspetto sin dalla prima occhiata (e anche gli pneumatici aiutano molto in questo senso, ma ne parleremo tra poco). Bellissimo il serraggio centrale nero, aggressivo e seducente. Tutti i modelli coupé della GTS sono realizzati sullo speciale telaio sportivo PASM, la cui caratteristica principale è un abbassamento di ben 20 mm rispetto all’originale, 10 in più se paragonata anche alle altre GTS. Da notare inoltre tra gli optional anche l’asse posteriore sterzante, che garantisce una maggiore stabilità e guidabilità. In questo senso un grande aiuto lo dà il Porsche Dynamic Chassis Control, un sistema che insieme al Porsche Torque Vectoring, che si occupa della gestione della coppia motrice, agisce direttamente sulle sospensioni in fase di curva, riducendo al minimo (quasi azzerando) il rollio della vettura.

Il controllo della vettura, però, è ulteriormente esaltato dagli speciali pneumatici Michelin Pilot Sport 4S. Si tratta di uno dei top di gamma assoluti della produzione francese ed è stato concepito per l’utilizzo stradale con concessioni decise per il giorno del track day. Secondo i dati presentati da Michelin, infatti, il Pilot Sport 4S si presenta come best in class nelle prestazioni su asciutto e nella frenata su bagnato (si parla di un passaggio da 100 a 0 in 27,73 metri). Ciò è stato reso possibile prima di tutto dallo speciale fasciato da tela a 0 gradi, con innesti in aramide e nylon per trasmettere istantaneamente le variazioni di deriva. Il Pilot Sport 4S è stato realizzato con la bi-compound technology, ovvero una mescola realizzata con due differenti elastomeri in sommità, un particolare che garantisce proprio le già citate doti di grip su asciutto e frenata su bagnato. La casa francese garantisce inoltre risultati di alto profilo anche per la durata, grazie ad un’impronta al suolo capace di distribuire forze e temperature, così da stressare meno la mescola. È stimato che le Pilot Sport 4S possano durare fino a 2.500 km in più rispetto al miglior concorrente. Il tutto con una speciale estetica di ultima generazione lavorata al laser per ottenere il caratteristico effetto “velluto” dei pneumatici premium.

Tutto questo è naturalmente completato dal motore, come al solito un capolavoro di potenza e reattività. Parliamo naturalmente di un’unità boxer biturbo a sei cilindri, con una cubatura da 3.000 cc. È capace di una potenza da ben 450 Cv, con una coppia da 550 Nm disponibile in una forbice tra i 2.150 e i 5.000 giri. Quasi superfluo sottolineare quanto una simile meccanica, unita alle varie aggiunte sportive della vettura, restituisca delle sensazioni quasi uniche in pista. Parliamo prima di tutto del pacchetto Sport Chrono, che inserisce nel già speciale volante sportivo GT un pulsante di selezione della modalità di guida, compreso uno Sport e uno Sport+ capace di rivaleggiare con le auto più agguerrite del segmento. Grazie al Porsche Traction Management questa supercar tedesca promette un grip ottimale anche in condizioni di fondo scivoloso, comunque gestibile grazie all’impianto frenante con dischi da 350 mm di diametro all’anteriore e da 330 mm al posteriore. Il tutto con un sound sportivo che speriamo di riuscire a trasmettervi almeno un po’ con la nostra prova video. A livello di prestazioni parliamo di uno 0-100 completabile in appena 3,6 secondi e una velocità di punta di 312 km/h. Impressionanti, come sempre, i consumi. Sappiamo che Porsche è molto conosciuta per la sua capacità di costruire unità potenti, ma mai esose. Nel ciclo combinato europeo questa meccanica ha fatto registrare un’impressionante media di 8,3 litri/100 km. Come sempre si tratta del miglior risultato raggiungibile, ma è comunque un simbolo del risultato impressionante ottenuto. Certo, per 130.252 € di prezzo di attacco ci si aspetta sempre una specie di opera d’arte su quattro ruote, ma poi bisogna anche essere capaci di costruirla. A Zuffenhausen ne sono decisamente capaci.

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