Porsche Cayenne Diesel Platinum Edition, prova su strada

Il lusso da famiglia per tutti i giorni

La versione con il 3 litri a gasolio, sostanzialmente l’entry level del SUV di casa Porsche, stupisce per la qualità e per le discrete prestazioni, anche con “solo” 245 cavalli. Siamo sotto alla soglia del superbollo, ma i 550 Nm la rendono brillante oltre alle aspettative, merito anche dell’ottimo cambio automatico ad 8 rapporti

PORSCHE CAYENNE DIESEL PLATINUM EDITION – Sembra strano scrivere la prova di un’auto che conosciamo da sempre, ma di cui non abbiamo mai avuto l’occasione di effettuare una prova su strada vera. In realtà ne abbiamo guidati più esemplari, come in occasione della presentazione delle nuove Michelin Alpin 5, quando il trasferimento da Milano ad Innsbruck e ritorno, lo abbiamo compiuto proprio su due esemplari del SUV teutonico, una gemella della versione che ci apprestiamo a provare nuovamente, ed una Hybrid. Il successo di questo modello, che dal 2003 ad oggi non ha mai conosciuto la parola crisi, è da ricercare in un mix di fattori. Il blasone del marchio che porta è certamente tra questi, ma almeno sullo stesso piano occorre mettere il piacere di guida, ben pochi SUV possono giocarsela alla pari, il comfort, le prestazioni e la possibilità di utilizzarlo in fuoristrada, anche impegnativo. Il propulsore 3 litri a 6 cilindri, di origine VW-Audi, è ottimo e ne abbiamo scoperto doti inattese, mentre l’allestimento Platinum Edition, dedicato anche alla versione a benzina dotata del propulsore V6 da 3.6 litri, include un pacchetto di dotazioni di serie davvero ricco. Oltre al Tiptronic S 8 marce, troviamo il Park Assist (anteriore e posteriore), fari Xenon, cerchi da 19″ Cayenne Design II, vetri posteriori oscurati, una tinta dedicata per la carrozzeria, denominata Platinum Silver Metallic (anche se restano disponibili, come per l’esemplare in prova, altri 6 colori), oltre ad un pacchetto specifico per gli interni.

Design e Interni: [xrr rating=4.5/5]

La seconda generazione è più equilibrata e richiama nel frontale la 911
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La seconda generazione della Porsche Cayenne, presentata nel 2010, è ancora attuale. Proprio nei prossimi mesi debutterà il restyling di metà carriera, che non sembra però vada a sconvolgere l’aspetto della vettura. La prima generazione, che ha subito forse più di qualsiasi altra auto l’effetto negativo del superbollo e delle verifiche della Guardia di Finanza, con una fuga all’estero di gran parte degli esemplari in circolazione sulle nostre strade, era caratterizzata da un aspetto molto “massiccio”, che l’aveva relegata al ruolo di Porsche “disconosciuta” dai puristi del marchio tedesco. Le forme dell’attuale modello sono certamente più equilibrate ed allineate alla regina della gamma, la 911. Il cofano, come i fari, ne ricordano infatti l’aspetto, con un frontale piacevolmente aggressivo e slanciato. La Platinum Edition è riconoscibile per le numerose finiture in colore argento platino metallizzato, come per lo spoiler sul portellone posteriore, o per le lamelle delle griglie delle prese d’aria laterali e centrali. A dispetto della sensazione evidente di una maggior snellezza e di linee più slanciate, è lunga 5 cm in più della prima Cayenne, a tutto vantaggio di una cresciuta abitabilità interna.

Interni: Piace fuori, ma conquista davvero dentro
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Appena si sale in auto non si può non restare affascinati dalla qualità, tanta pelle e materiali che trasmettono piacevoli sensazioni di lusso. Anche il più piccolo particolare, partendo dalla chiave dell’auto, ci racconta quanta cura sia stata dedicata nel realizzarla. Anche i più acerrimi nemici di questo modello faticherebbero a trovare aspetti degni di una qualsiasi pur minima critica. Fanno eccezione solo alcuni inserti in plastica, in particolar modo non abbiamo apprezzato i due tra i quali è incastonata la strumentazione, ma è un andare a cercare il pelo nell’uovo. Inoltre sono questioni di gusti personali. Forse, a nostro avviso, il cuoio avrebbe fatto una figura migliore. La medesima plastica in tinta con il cuoio degli interni la ritroviamo sulla parte centrale della console e sulle portiere nella zona delle maniglie e dei maniglioni. Si ha subito la netta impressione di un abitacolo che ci coccolerà in lunghi e piacevoli viaggi, con una qualità della vita a bordo degna di nota. L’ottima insonorizzazione, insieme alla possibilità di settare l’assetto per essere meno rigido, porta il comfort sui livelli degli migliori ammiraglie. Tanti i pulsanti sulla affollata console centrale (più di 50), forse troppi, ma di facile ed intuitivo funzionamento. Abbiamo apprezzato anche la sincronizzazione via Bluetooth con il cellulare, che permette di utilizzarlo in modalità “sim remota”. Tradotto significa che le funzioni relative a chiamate, rubrica ed SMS vengono gestite esclusivamente attraverso l’interfaccia dell’auto, mettendo al riparo da inutili distrazioni, oltre che possibili sanzioni, vietando di fatto l’utilizzo di Internet ed App varie mentre si guida. Per gli incalliti è ovviamente comunque escludibile dal menù del cellulare. Tanto, tantissimo lo spazio, oltre ai due comodi posti frontali, si viaggia alla grande anche sulla panca posteriore, la distanza tra i sedili è tale da poter ospitare comodamente anche persone di alta statura. Il posto centrale è leggermente più sacrificato per la larghezza della seduta, ma lo spazio per le gambe è molto anche per il terzo. Il bagagliaio, con capacità di 670 (1.780 abbattendo i sedili) è regolare nella forma, e trova una estensione nello spazio sotto al pianale, idoneo ad ospitare una ruota di scorta disponibile come optional, oppure oggetti di dimensioni piuttosto generose, evitando che nelle curve “vadano a spasso”.

Comportamento su Strada: [xrr rating=4/5]

Sportiva, confortevole ed in grado di stupire quando si esce dalle strade asfaltate
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La Cayenne è una vettura lussuosa e comoda, ma pur sempre una Porsche. A ricordarcelo, ancor prima di avviare il motore, sono gli strumenti sportivi davanti a noi, con cinque elementi circolari di cui il grosso contagiri è quello centrale, oltre alla immancabile accensione con il blocchetto sulla sinistra del montante dello sterzo. Sembrerà un assurdo, ma lo stile Porsche con la Cayenne raggiunge il top. La casa tedesca da sempre produce auto sportive che sanno però essere anche fruibili tutti i giorni e razionali in alcuni aspetti più di una qualsiasi banale berlina. Intendiamoci, da appassionati di motori per noi le Porsche “vere” sono altre, ma siccome non si vive di soli cordoli e sogni, ma bisogna conciliare i nostri desideri con le esigenze di spazi di carico e gli aspetti legati ad un utilizzo quotidiano di una vettura, questo è un compromesso che vi potrebbe permettere di far felici tutti. Resta una Porsche, non solo sulla carta, perché quando si prova a spingere si capisce subito che il lavoro di affinamento dei tecnici di Zuffenhausen su telaio e motore è stato eccellente, oltre che importante e profondo. Non si tratta di qualche tocco di immagine, ma di modifiche di sostanza. L’auto si guida bene, il cambio è superlativo, come lo sono i freni e l’assetto, che può essere regolato a piacimento, così come la gestione della trazione integrale. Nelle lunghe tratte autostradali che abbiamo percorso con lei, tra Milano, Innsbruck e Padova, in tutto oltre 1.000 Km, la abbiamo trovata perfetta. Comoda e rilassante, ma anche pronta e grintosa quando si “pesta” sul gas. In questo abbiamo preferito la versione diesel alla Hybrid, perché in autostrada è più elastica e si riprende bene anche bloccando il cambio sulla marcia più lunga selezionando la modalità manuale, per evitare appunto che scali quando si riaccelera. A stupire è che il Cayenne sia discreto anche in fuoristrada, rappresenta un buon compromesso tra i SUV che sono prettamente votati all’asfalto e le concorrenti più dotate in off road, come le Range Rover o quelle “dure e pure”, che però rinunciano a gran parte del piacere di guida su strada. La Porsche da sempre con il Cayenne è riuscita a conciliare buoni doti dinamiche ed un handling da berlina, con la possibilità di guidare su una strada bianca sconnessa ad andatura sostenuta, senza la sgradevole sensazione di distruggere la vettura. Ovvio la stragrande maggioranza dei clienti non oserà mai tanto, ma chi ha provato a farci un guado o un percorso off road è rimasto sorprendentemente colpito dalle qualità inattese di questa auto. Tanto per fare un esempio, al raduno Internazionale 4X4 di Gradisca, che si tiene ogni anno nel mese di dicembre, Porsche è stato anche sponsor ufficiale e le sue vetture superano un percorso decisamente impegnativo, senza problemi.

Motore e Prestazioni: [xrr rating=4/5]

Il tre litri a gasolio nasconde una grinta inattesa
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Il 3.0 TDI di casa Volkswagen potrebbe far storcere il naso a qualcuno. La propulsione a gasolio su una Porsche è ormai sdoganata e non fa più notizia, ma l’adozione di un propulsore con “soli” 245 cavalli su un’auto di questa stazza potrebbe non convincere. D’altro canto stiamo guidando uno dei classici esempi che viene citato per criticare quella grossa idiozia del superbollo. Un’auto di un marchio tra i più blasonati, che inclusi gli optional passa gli 81 mila euro, ma resta sotto la soglia di applicazione ed evita il fastidioso balzello. Mentre con poco più di 30 mila sono a listino modelli che cadono nella trappola, diventando di fatto invendibili in Italia, senza guardare al mercato dell’usato. I 245 cavalli però, sono tutt’altro che insufficienti. Già ne avevamo avuto prova con la Panamera Diesel, dotata sempre dell’unità 6 cilindri 3 litri, che ci aveva impressionato per le prestazioni di cui è in grado, ma anche per il carattere del propulsore. L’unità di origine Audi – Volkswagen infatti, sotto le sapienti mani dei tecnici di Stoccarda, diventa decisamente più Porsche, con una buona dose di cattiveria ed un sound coinvolgente quando lo si sfrutta a fondo. Il cambio Tiptronic S a 8 rapporti, della giapponese Aisin, aiuta molto ad assecondare l’umore del guidatore. Se si guida con un filo di gas il comfort è assoluto, le cambiate sono fluide e morbide, al punto che si fa fatica ad avvertirle, i giri restano bassi, ed anche i consumi sono da “auto normale”. Quando si preme a fondo sul gas, magari avendo selezionato la modalità Sport, le cose cambiano. Il cambio diventa rapido e si scoprono doti sportive inattese. I 550 Nm di coppia si fanno sentire e in un attimo il 3 litri allunga fino ai 5.000 giri circa per poi passare al rapporto superiore. I 245 CV di potenza massima vengono erogati in modo costante da 3.800 a 4.500 giri, mentre la coppia massima è già disponibile a 1.750 giri, e resta anch’essa costante fino a 2.750. Le prestazioni sono all’altezza del marchio, con uno 0-100 coperto in 7,6 secondi, ed una velocità massima di 220 Km/h. Nell’ottica del contenimento dei consumi abbinato allo Start&Stop.

Consumi e Costi: [xrr rating=4/5]

Parte da circa 70 mila euro più optional, ottimi i consumi
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Il prezzo di listino della Cayenne Diesel Platinum Edition è di 70.181 euro, ma l’esemplare in prova sfonda gli 80 mila euro, grazie ad un pacchetto di optional che include la carrozzeria nella tinta grigio meteorite metallizzato (1.050 euro), interni con pelle terra (2.672), portellone automatico e telecamera posteriore (671 cadauno), sospensioni con pacchetto Pasm (1.586), cerchi da 20” (1.098) ed altre piccole personalizzazioni (per ulteriori 3.100 euro circa). Il serbatoio, opzionale ma senza costi aggiuntivi, è da 100 litri, tradotto in termini di autonomia significa la possibilità di percorrere ben oltre 1.000 Km senza doversi fermare a far rifornimento, notevole! I consumi si attestano infatti tra i 7 ed 10 litri per 100 Km percorsi. Abbiamo rilevato un dato tra i 13 ed i 14 Km/l a velocità da codice in autostrada, con un valore medio a fine prova di 11-12 con un litro. Ottimo se proporzionato alla mole ed alle prestazioni di cui è in grado.

In conclusione
La seconda generazione della fortuna SUV di casa Porsche passa con ottimi voti l’esame grazie ad una estetica riuscita e più equilibrata, un comfort ed una qualità degli interni degni di nota, oltre a prestazioni di gran livello, sia in strada che in off road. Le dimensioni esterne sono importanti, ma solo in città possono creare qualche difficoltà. Se qualcuno avesse il dubbio che un V6 diesel da “soli” 245 non possa bastarle si sbaglia, grazie anche alle cure dei tecnici Porsche si fa amare con doti inattese, ed anche il sound non è male quando si preme a fondo sul gas. Parca nei consumi rientra nei limiti che le consentono di non essere vittima del costosissimo superbollo. Insomma, tutta la qualità Porsche in un’auto comoda e pratica, con costi di gestione “umani”.

Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Qualità della vita a bordo, blasone e prestazioni, anche in fuoristradaDimensioni importanti e visibilità posteriore

Porsche Cayenne Diesel Platinum Edition: la Pagella di Motorionline

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