Rimac: a breve sarà svelato un nuovo robotaxi autonomo [RENDER]

Rimac vuole cambiare il trasporto urbano predisponendo un servizio di taxi autonomi

Rimac: a breve sarà svelato un nuovo robotaxi autonomo [RENDER]

Rimac ha annunciato una novità importante per questo 2024 appena iniziato. Nel corso dell’anno svelerà un suo nuovo robotaxi a guida autonoma che sarà il primo esemplare di una vera e propria flotta che sarà lanciata nel 2026 con l’obiettivo di cambiare completamente il trasporto urbano.

Rimac inizia con il botto il suo 2024 e annuncia un nuovo robotaxi

Rimac ha finora rivelato pochi dettagli del piano commerciale per il suo robot taxi, ma la società ha annunciato che un certo sostegno arriverà dalla casa automobilistica coreana Kia. Al momento questo progetto è conosciuto con il nome Project 3. Sembra molto probabile che già nel corso delle prossime settimane possano arrivare aggiornamenti interessanti a proposito di questa novità con cui la casa automobilistica famosa per la sua hypercar Nevera ha deciso di aprire il suo 2024.

Nel corso di un’intervista con Autocar, il fondatore dell’azienda Mate Rimac ha affermato che Nevera ha uno scopo importante come prodotto vetrina per il marchio, ma l’obiettivo del progetto robotaxi è quello di “cambiare la vita di più persone” fornendo un trasporto urbano elettrico facilmente accessibile. Si prevede che il robotaxi sarà in grado di guidare completamente senza l’intervento umano e funzionerà all’interno dell’infrastruttura che Rimac sta sviluppando insieme al veicolo stesso, inclusi caricabatterie, nodi di stoccaggio e parcheggi.

Rimac ha rivelato che la macchina misteriosa “è un’auto, ma di un tipo completamente diverso”. Ciò suggerisce che sarà un’auto su misura, progettata con l’obiettivo di massimizzare lo spazio interno e di garantire l’efficienza della propulsione elettrica. Secondo quanto riferito, la società è in trattative con 20 città in Europa e nel Medio Oriente per offrire il servizio dopo un progetto pilota a Zagabria. Si inizierà in Croazia nel 2026 e poi a seguire Germania e Regno Unito. 

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