Saab, sempre più critiche le condizioni della casa svedese

Sono sempre più critiche le condizioni di Saab dopo l’annuncio della settimana scorsa circa l’impossibilità di pagare i dipendenti e la strada, sempre più concreta, della bancarotta. La sua storia assomiglia sempre di più a quella dell’ormai scomparso marchio MG-Rover, che solamente sei anni fa veniva acquistato da un’azienda cinese per poi essere lasciato lentamente fallire. Ciò che è successo a Saab con Spyker è praticamente lo stesso percorso e il finale non si preannuncia migliore.
Il problema più grande, secondo molti esperti, è che arrivati a questo punto le trattative con altri investitori sono divenute praticamente impossibili, o almeno ingovernabili. Trattare con altre aziende è già difficile, farlo con le compagnie cinesi lo è ancora di più. Parlare con aziende cinesi con gli occhi di tutto il mondo puntati su di te è semplicemente improponibile e questo i dirigenti svedesi ormai l’hanno ben capito. Il presidente della CLEPA (l’Unione Europea dei Fornitori di Componenti per Auto) Lars Holmqvist ha già messo in piazza le proprie opinioni, consigliando a Saab di iniziare le procedure per la bancarotta, in modo da poter almeno garantire l’ultimo stipendio ai suoi dipendenti, in quanto, citiamo testualmente, “non è in arrivo nessun cavaliere sul suo cavallo bianco”.
Inoltre, sempre prendendo come esempio il caso della MG-Rover, è più che probabile che le compagnie cinesi aspetteranno di più che la società crolli su se stessa, per poi rilevarne i pezzi e gestirla come meglio si adatterà ai loro bisogni. Negli ultimi anni in Cina si sono iniziate a vedere alcuen nuove auto marchiate MG. Capita l’antifona?
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