Sciopero benzina, un italiano su tre avrebbe aderito alla protesta

Sticchi Damiani: politica fiscale sull'auto inutile e dannosa

Si è svolto ieri lo sciopero della benzina, durante il quale un italiano su tre si è astenuto dal fare rifornimento. Una protesta ideata dall'ACI in seguito ai numerosi aumenti del costo dei carburanti
Sciopero benzina, un italiano su tre avrebbe aderito alla protesta

Il giorno della grande protesta è passato e, secondo i dati annunciati dall’ACI (aggiornati, però, solamente alle ore 15 della giornata di ieri) all’annunciato sciopero della benzina avrebbero partecipato quasi un terzo degli italiani, con una media di 1 su 3. Il dato sarebbe stato rivelato da 106 Automobile Club sparsi su tutto il territorio nazionale e da tutti i presidi ACI.

«Gli ultimi dati economici dimostrano l’inutilità e i danni della politica fiscale sull’auto attuata dal Governo e dal Parlamento – ha dichiarato il presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani – perché se da una parte le famiglie usano meno l’automobile cercando di contenerne i costi, dall’altra si ritrovano comunque a spendere di più (oltre 3.500 € nel 2012 a fronte dei 3.278 € dello scorso anno) e al tempo stesso gli incassi per l’Erario sono inferiori alle attese, come evidenziato dalle ultime statistiche del Ministero dell’Economia sulle imposte indirette per IVA e oli minerali. Solo sulla benzina gravano una lunga serie di accise prive ormai di qualunque finalità sociale e le tasse superano il 60% del prezzo alla pompa. Oggi anche i maggiori partiti politici cominciano a convergere sulla proposta dell’ACI di puntare altrove il piglio del Fisco, a cominciare dal gioco e dalle scommesse sportive. L’eccessiva imposizione fiscale sta provocando la rottura del legame atavico degli italiani con il proprio veicolo. Il comparto dell’auto è in ginocchio e non può sopportare ulteriori contraccolpi, in termini economici e soprattutto sociali

Continua quindi la tensione tra l’ACI e il Governo sulla questione benzina. Oltre agli aumenti, divenuti piuttosto oscillanti negli ultimi tempi, gli elementi che procurano maggior fastidio sono anche le composizioni delle accise, che notoriamente sono aumentate anche per finanziare interventi di emergenza per crisi ormai concluse, come ad esempio la tragedia del Vajont. La risposta dei guidatori italiani è stata buona, anche se non eccessiva. Lo sciopero, però, non ha al momento ricevuto moltissima attenzione da parte dei grandi media nazionali, per cui viene da chiedersi quanta utilità potrà davvero aver avuto questa iniziativa dell’ACI. I prossimi giorni saranno fortemente indicativi in questo senso.

Foto: Paolo Margari via Flickr

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