Sciopero benzinai 4 e 5 marzo: chiusura di 48 ore per protestare contro la sovrattassa imposta agli automobilisti

Stop dalle 22 del 3 marzo alle 22 del 5 marzo

Sciopero benzinai marzo 2015 - I benzinai autostradali hanno proclamato uno sciopero per il 4 e 5 marzo. In quelle 48 ore i gestori delle aree di servizio nelle autostrade incroceranno le braccia per protestare contro i rincari delle royalties che fanno crescere sempre di più la spesa per il carburante degli automobilisti italiani.
Sciopero benzinai 4 e 5 marzo: chiusura di 48 ore per protestare contro la sovrattassa imposta agli automobilisti

Per le giornate del 4 e 5 marzo 2015 è stato proclamato lo sciopero dei benzinai in autostrada. L’ufficializzazione sulla decisione di chiudere per 48 ore, proclamata da Anisa Confcommercio, Faib Confesercenti e Fegica Cisl, è arrivata dopo l’assemblea generale che si è svolta qualche giorno fa. Lo sciopero, che prevede la chiusura delle aree di servizio autostradali dalle ore 22 di martedì 3 marzo fino alle ore 22 di giovedì 5 marzo, è stato proclamato per protestare “contro l’inerzia del Governo e le rendite garantite ai soliti amici“.

Questa la nota diffusa da Anisa Confcommercio, Faib Confesercenti e Fegica Cisl che chiarisce i motivi della protesta: “I Ministeri dei trasporti e dello sviluppo economico continuano ostinatamente e senza alcun riguardo dello stato di assoluto degrado e sofferenza del settore, dei consumatori, del bene pubblico soggetto a concessione, dell’interesse collettivo e persino delle leggi vigenti, a difendere unicamente l’ormai indifendibile interesse privato e le ingenti rendite di posizione appannaggio degli “amici” concessionari e degli “amici degli amici”“.

Lo sciopero dei benzinai ha un obiettivo ben preciso che guida la protesta, ovvero “la sovrattassa imposta agli automobilisti travestita da royalties: sul prezzo del carburante pesa per 18 cent ogni litro venduto. In sei anni questa tassa è aumentata del 1400%“.

Un aumento al quale le associazioni di categoria dicono basta, sottolineando che “se i concessionari fossero ricondotti nell’alveo delle regole e della semplice ragionevolezza esaurendo le loro pretese con i pedaggi che invariabilmente aumentano al 1° gennaio di ogni anno, e quindi fosse azzerato il peso delle royalty sui carburanti e razionalizzata la rete, come chiedono i gestori, il prezzo di benzina e gasolio venduti in autostrada potrebbe scenderebbe immediatamente tra i 16 ed i 20 centesimi di euro“.

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