Sciopero benzinai di sette giorni proclamato da FIGISC e ANISA

Le modalità verranno chiarite nei prossimi giorni

La FIGISC e l'ANISA hanno ufficialmente proclamato uno sciopero di sette giorni, con modalità da definire, che coinvolgerà tutti i distributori del Paese. Secondo la FIGISC la liberalizzazione del settore porterà alla fine della categoria dei gestori
Sciopero benzinai di sette giorni proclamato da FIGISC e ANISA

La FIGISC, la federazione che riunisce i gestori delle stazioni di servizio, insieme all’ANISA (Associazione Nazionale Imprese Servizi Autostradali), ha proclamato oggi uno sciopero di sette giorni per protestare contro le liberalizzazioni contenute nella bozza della riforma allo studio del Governo. Non sono ancora chiare le modalità dello sciopero, che verranno decise nei prossimi giorni. Si tratta comunque di una mossa molto forte, che probabilmente solleverà molte polemiche tra i gestori, il Governo Monti e anche gli automobilisti, già esasperati dal crescente caro benzina.

«I contenuti della bozza della liberalizzazione del settore distribuzione carburanti che sono emersi la scorsa settimana costituiscono una riforma inutile e dannosa – si legge nel comunicato ufficiale della FIGISC – Infatti non produrrà risultati sui prezzi (prezzi sui quali si è già fatto abbastanza, in peggio, per aggravare il problema), ma sicuramente porterà ad una rapida estinzione della categoria dei gestori

«La rottura del vincolo di esclusiva – continua – prevista dalla bozza di decreto, determinerà non la tanto sbandierata “liberazione” del gestore, ma il mancato rinnovo dei contratti di comodato alla prima scadenza ed il peggioramento delle già difficili condizioni di esercizio dei contratti in essere. Se questo non bastasse, il funzionamento del self in modalità ghost (cioè totalmente senza il gestore) – tema spinto dall’antitrust – è un ulteriore chiodo per preparare la bara alla categoria.»

Foto: Dottie Mae via FLickr

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1 commento

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  • oriano ha detto:

    Oriano Rimini, dice che non sarà la fine dei gestori tenuti per le palle nel vero senso della parola dai petrolieri per dire un nome, Moratti? Ma non è tutta colpa sua.
    Ma il prezzo di questo bene indispensabile per la vita del paese lavorativo, sarà la rovina completa sociale e avverranno purtroppo delle battaglie nel futuro prossimo, e il fatto e che come tutte le storie umane accadute in passato tragiche, noi umani siamo così ottusi che c’è ne accorgiamo solo dopo, quando non è più possibile porvi rimedio.La situazione di questo benedetto prezzo per gli uomini che sono al potere sul petrolio, ha una parola sola, avarizia e Dio lo sà…………..l’uomo e di sua propriet

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