Sicurezza alla guida: obiettivo dimezzamento incidenti per il 2020

In un anno il 40% delle auto con sistemi ADAS

I sistemi ADAS, ovvero quelli dedicati all’assistenza al conducente (Advanced Driving Assist System), sono sempre più diffusi e secondo gli ultimi studi promossi dal CSI, centro di certificazione e analisi comportamentale accreditato da EuroNCAP, entro un anno si potrebbe arrivare ad un totale del 40% del parco circolante in Italia dotato di questi sistemi ad alta tecnologia, con l’obiettivo di dimezzare gli incidenti entro il 2020
Sicurezza alla guida: obiettivo dimezzamento incidenti per il 2020

Ormai i sistemi di sicurezza ad alta tecnologia si sono fatti strada non solo nelle auto premium, ma anche su quelle dedicate al mercato consumer ed è più che probabile che anche tra i nostri lettori, soprattutto se hanno cambiato auto in tempi recenti, ve ne siano molti che già hanno potuto sperimentare la frenata di emergenza, il cruise control adattivo, il controllo di corsia e le molte altre idee dedicate alla nostra sicurezza in viaggio. Secondo gli studi più recenti pubblicati dal CSI, centro di certificazione e analisi comportamentale accreditato dal noto ente EuroNCAP (quello che assegna le stelle per la sicurezza alle vetture, per intenderci), già il 4% delle vetture circolanti nel nostro Paese è dotato dei sistemi di sicurezza intelligente più avanzati al momento disponibili sul mercato e che entro il 2018 la riduzione dei costi di produzione potrebbe alzare la quota fino al 40%. L’obiettivo, ormai non più così lontano, è di ridurre in maniera drastica gli incidenti automobilistici, che grazie all’ausilio di queste tecnologie potrebbe abbattersi presto del 45,4%, fino auspicabilmente a dimezzarsi entro il 2020.

Alcune delle nuove tecnologie per la sicurezza, tra l’altro, andranno a toccare aspetti quasi invisibili per l’utente finale, ma di fondamentale importanza per gli sviluppatori, come il riconoscimento della tridimensionalità degli altri veicoli sulla strada (e quindi delle relative traiettorie) e la sempre più grande automatizzazione delle manovre. Provate a immaginare un mondo in cui il parcheggio sia eseguito da tutti in maniera automatica, diminuendo così il rischio di danni alla carrozzeria e magari aumentando persino i posti a disposizione nelle città.

Il grado di complessità di questi sistemi è particolarmente elevato e richiede la sinergia di moltissimi fattori per evitare le potenziali criticità – ha sottolineato Fausto Mozzarelli, Direttore della Automotive Business Unit di CSI – CSI dialoga con i diversi attori coinvolti nello sviluppo verso la guida autonoma, per poter prendere in considerazione tutti gli elementi necessari a garantire la sicurezza. L’automazione, infatti, mette in gioco nuovi fattori da valutare, come ad esempio l’integrazione di diverse tecnologie di sensori, la connettività tra veicoli e infrastrutture e la cyber-security (occorre evitare che hacker esterni possano violare il software e prendere possesso del veicolo). Benché i veicoli a guida autonoma siano un’importante opportunità per garantire un maggiore livello di sicurezza sulle strade, per quanto ancora abbastanza remota, è fondamentale considerare tutti gli scenari possibili per garantire la massima robustezza delle prestazioni”.

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