Superbollo auto: la conferma di Salvini “Vogliamo abolirlo“
"È una tassa odiosa e serve ossigeno per l'automotive"

Superbollo – Ne avevamo parlato qualche giorno fa, sull’intenzione del Governo di eliminare il superbollo auto. Ora sono arrivate le parole di Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: “Grazie all’intesa con il Mef del ministro Giancarlo Giorgetti, vogliamo abolire il superbollo. Significa cancellare una tassa odiosa”.
”Ossigeno per l’automotive”
Dunque, parrebbe davvero la volta buona per l’eliminazione, anche se, visti alcuni precedenti, meglio aspettare per esultare. Tuttavia, il Governo fa sul serio: “Significa dare ossigeno al mercato – ha proseguito il vicepremier – sostenere nei fatti un settore prezioso che coinvolge, in modo diretto e indiretto, milioni di famiglie”. Salvini è poi tornato anche su un’altra battaglia, quella delle auto endotermiche e del 2035: “Siamo determinati affinché l’Europa consenta l’utilizzo dei biocarburanti”.
Una tassa in vigore dal 2011
Il Superbollo è stato introdotto nel 2011 dal Governo Monti, dopo l’idea del precedente esecutivo di Berlusconi, per raccogliere un maggior gettito fiscale da parte dei proprietari di auto di lusso e quindi dai più abbienti. Tuttavia, non andò esattamente così, visto che la tassa portò quasi solo al crollo delle vendite delle vetture più potenti.
La tassa, introdotta con il Decreto Salva Italia, viene applicata alle vetture con una potenza superiore ai 185 kW. Nello specifico, si vanno a pagare 20 euro per ogni kW sopra i 185 kW. Il superbollo viene poi ridotto a 12 euro/kWh dopo 5 anni dall’immatricolazione, 6 euro dopo 10 anni, 3 euro dopo 15 anni e abolito dopo 20 anni.
Seguici qui