Suzuki: a ciascuno il suo automatico [PRIMO CONTATTO]
La gamma della casa disponibile anche con trasmissioni automatiche
Una città è come un fondale mutevole che stuzzica la mente. Torino è così, come lo sono le grandi città del mondo. Mentre si guida, l’attenzione è sollecitata da miriadi di impulsi e la tecnologia può alleviare questa mole di dati con il suo supporto. Seppure non recentissimo, il concetto di trasmissione automatica evolutosi nel tempo in miriadi di espressioni e tipologie sempre più efficienti e tecnologiche, rappresenta una soluzione innovativa per il modo semplice con cui amplifica il comfort di guida. Una opportunità che Suzuki rende disponibile su tutta la propria gamma.
Dalle compatte Swift e Celerio, alle più ampie S-Cross e Vitara, cambiano i tipi di trasmissione ma non l’obiettivo di rendere più semplice e altrettanto fluido il movimento, preservando sempre una determinata efficienza dal punto di vista della manutenzione (si stima un solo cambio olio per chilometraggi da 150.000/170.000) e dei consumi. La casa segnala che nella caso della Celerio questi restano immutati a 4,3 l/100 km, così come restano pressoché simili nel caso di S-Cross parlando della versione 1.6 benzina 2WD con 5,5 l/100 km, rispetto ai 5,4 del modello con cambio manuale. Mentre la versione diesel 1.6 DDiS segnala un aumento contenuto al 4,6%, passando da 4,3 a 4,5 l/100 km. Contenute anche le variazioni tra i modelli a cambio manuale e automatico di Jimny, da 7,1 a 7,3 l/100 km, e Vitara che, parlando della variante 1.6 4WD alimentata a benzina, paga un divario superiore di 1,8% passando da 5,6 a 5,7 l/100 km, e da 4,2 a 4,5 l/100 km sulla versione diesel di pari cubatura. La più spumeggiante Vitara S dotata di 1.4 BOOSTERJET, poi, passa da 5,4 a 5,5 l/100 km. Più marcata tra tutte la percentuale del 12% riscontrata sulla compatta Swift, il cui consumo varia da 5,0 a 5,6 l/100 km.
Differenti vetture per differenti tipologie di soluzioni, e in questo caso il termine “automatico” rappresenta come già citato un riassunto del concetto. In realtà sono diverse le trasmissioni introdotte nella gamma, contrassegnate dalle sigle A/T, AGS, DCT e CVT.
Partendo da Celerio, è abbinata al motore a benzina tre cilindri da 1.0 litro K10B una trasmissione AGS-Auto Gear Shift, caratterizzata da un sistema meccanico con attuatore elettro-idraulico che agisce sugli innesti e sulla frizione automaticamente. Il dispositivo Automated Manual Transmission (AMT) integra attuatore e selettore del cambio in un solo principio, ridimensionando i tempi di cambiata per andare incontro alle esigenze di guida. Il movimento appare fluido, ma abbiamo riscontrato in alcuni istanti qualche incertezza. Nel complesso il giudizio è positivo. Con lo spostamento della leva del cambio, la centralina TCM che gestisce il propulsore controlla l’attuatore. Il sistema dunque si occupa automaticamente dell’innesto o meno della frizione e la selezione del rapporto, intervenendo sulla forcella del cambio. In questa come su tutte le vetture dotate di una trasmissione automatica, il terzo pedale non è presente proprio perché non avrebbe alcuna funzione.
A bordo di Swift e Jimny, invece, si trova un cambio automatico la cui gestione è idraulica, segnalato come A/T. Una trasmissione a controllo elettronico dotato di convertitore di coppia a 4 rapporti. A rendere peculiare questo sistema, apprezzabile nella scansione del ritmo di marcia intorno ai 2.000 giri/minuto, un convertitore di coppia a tre elementi arricchito da un sistema lock-up, cioè di blocco, a gestione automatica. La scelta di tale soluzione è legata anche alle forme ridotte, così come è contenuto il peso, che consente di essere adatta a veicoli compatti. Tra le voci presenti, l’indicazione D per una guida totalmente automatica, L per sfruttare maggiormente il primo rapporto nei tratti in pendenza, ad esempio, e 3 e 2 relative al rapporto scelto.
Una trasmissione di tipo A/T ma evoluta, invece, è presente sul nuovo VITARA con motore a benzina da 1.6 M16A. Si tratta di una trasmissione automatica sei rapporti che può gestire una coppia massima da 160 Nm, con rapporti ampi che ricordano un sistema CVT (Continuously Variable Transmission) o cambio continuo. La trasmissione, definita 6A/T, pesa solo 74,9 Kg e, oltre ad avere come palesa il nome sei rapporti a cui si aggiunge la retromarcia, vanta anche “una rapportatura ridotta” che in caso di tratti più difficili rafforza la funzione della prima marcia. Le cambiate si basano su un “ruotismo epicicloidale Ravigneaux, 3 frizioni a dischi multipli, freni a dischi multipli, un freno a nastro e una frizione unidirezionale”, come segnalato. Inoltre è presente un convertitore di coppia a 3 elementi con un meccanismo di blocco (lock-up) a controllo automatico. Il movimento della leva è progressivo, la gestione semplice. Il passaggio tra un sistema totalmente automatico alla modalità manuale e viceversa palesa qualche scompenso nel cambio di ritmo, ma nel complesso si dimostra efficace. L’alternativa dei paddles al volante costituisce una buona soluzione, anche se a nostro avviso un po’ troppo accordata al volante.
La stessa soluzione con paddles la ritroviamo anche sulla versione diesel del Vitara, ma in questo caso si parla di un sistema a doppia frizione. Abbastanza armoniosa e progressiva anche questa, la nuova trasmissione a “doppia frizione” TCSS sei rapporti, introdotta sulle versioni 1.6 DDiS del già citato crossover e anche di S-Cross, è composta da due frizioni separate per le marce dispari, in pratica prima, terza, quinta e retromarcia e le pari, cioè seconda, quarta e sesta.
Anche in questo caso forme e massa risultano contenute, come suggerito dalla casa, simili a quelli di una trasmissione di tipo manuale.
Infine, sulla Suzuki S-CROSS con motore benzina 1.6 M16A è disponibile un sistema CVT sette rapporti. Questo cambio continuo palesa la stessa efficienza riscontrata sulle altre versioni indicate, anche se in questo caso la scorrevolezza della leva ci è parsa abbastanza accentuata. La coppia è controllata attraverso una cinghia e due pulegge coniche in acciaio. La modifica costante del diametro delle pulegge e della superficie di trascinamento della cinghia permette la variazione di marcia. A seguire le manovre sono anche la centralina elettronica e un dispositivo di comunicazione CAN bus. Da segnalare, poi, il blocco superiore lock-up e un incremento del rapporto di trasmissione nei confronti di un tradizionale cambio automatico, a tutto favore dei consumi registrati.
Parlando dei prezzi segnalati all’interno della proposta Suzuki, si parte dai 700 Euro per un cambio robotizzato indirizzato alla compatta Celerio, passando per i 1.000 Euro per il cambio destinato alla Swuft, i 1.100 Euro per il CVT di S-CROSS e i 1.300 Euro su JIMNY. Poi, salendo, sono indcati 1.500 Euro per il cambio sei rapporti e convertitore di coppia del VITARA alimentato a benzina e i 1.700 Euro per il più tecnologico doppia frizione disponibile sulle versioni diesel di Vitara e S-Cross.
Seguici qui