Suzuki Swift 2011: nuove immagini, informazioni ed un render della nuova utilitaria
L’interpretazione giallo canarino della nuova Suzuki Swift Sport riporta a galla i nostri interrogativi circa questa vettura giapponese: citycar dal forme tondeggianti, che ha raggiunto una soddisfacente posizione in seno alla leadership d’un segmento tanto proficuo, si rinnova. Ma lo fa con grazia e leggerezza, tentando di non scalfire la propria immagine, fatta di simpatia, impastata di bonarietà, amalgamata già con l’occhio dell’acquirente.
Vi sembra del tutto uguale alla vecchia generazione? Giudizio del tutto errato: la nuova Suzuki Swift, che presto vedremo in listino (come modello 2011), ha subito importanti rimaneggiamenti sotto il vestito: depauperata dei propri difetti (o, perlomeno, di alcuni), deflorata nella propria intimità, l’attenzione maggiore è stata data alle specifiche tecniche.
Ha una lunghezza di 3.850 millimetri, una larghezza di 1.650 millimetri ed un’altezza di 1.500 millimetri: il costruttore nipponico ha tentato di non aggredire molto nuovo spazio nelle autorimesse dei clienti vecchi e nuovi, ma s’è cercato di offrire, di fornire, maggiore e migliore abitabilità, dote assai rilevante per vetture destinate all’uso d’utilità: il passo matura di circa 5 centimetri, raggiungendo la dimensione di 2430 millimetri.
I due nuovi propulsori, un 1,2 litri benzina ed un 1,3 litri diesel (che però giungerà solo più tardi), rimpiazzano la vecchia dotazione tecnica della citycar e garantiscono un’aura verde alla nuova Suzuki Swift 2011: più parchi, più gentili in emissioni, più sostenibili, ecologicamente parlando. Inoltre, pneumatici riassettati, per una maggiore agilità, e peso contenuto (per mezzo di materiali leggeri ma robusti) sono d’ausilio ad un comportamento migliore, ad una generazione più matura.
Sgrossatura d’obbligo anche all’interno dell’abitacolo: consolle centrale verticale, più pulita, più armonica, mai posticcia: volante multifunzionale, strumentazione e piccoli schermi multi-informazione parafrasano a loro modo questa innovazione significativa, ma silenziosa. L’esterno della nuova Suzuki Swift già lo si aveva visto: forme tondeggianti, morbidezze d’insieme, linee dolci, proporzioni molli: persino la versione Sport (Suzuki Swift Sport 2011), che vediamo in quella sopracitata interpretazione gialla accesa, mantiene una simpatia che è ben distante dalle ire di vetture da cordolo.
Rilancio il solito quesito: quale delle due generazioni vi pare più riuscita? Modifiche sottopelle eccessivamente occultate oppure trasformazione visibile e piacente?
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