Termini Imerese: DR Motor non avrebbe i soldi, ma la casa smentisce
La società: «Basta con le azioni di disturbo alle nostre trattative»
DR Motor non è riuscita a raccogliere abbastanza fondi e l’accordo per il trasferimento a Termini Imerese è definitivamente saltato. Queste almeno sono le parole di Claudio De Vincenti, sottosegretario allo Sviluppo Economico, riferite alle varie sigle sindacali che ora dovranno informare i loro iscritti, per molti dei quali il futuro si chiama nuovamente “cassa integrazione”. Pare infatti che a Massimo Di Risio, patron della casa molisana, manchino almeno tra i 15 e i 18 milioni di euro per poter fornire le garanzie sufficienti per il salvataggio dell’impianto.
Questa comunicazione, però, è stata bollata come “azione di disturbo” dalla stessa società italiana, la quale in una nota ha voluto specificare come in realtà la casa non abbia mai ricevuto nessuna comunicazione, nemmeno dal Ministero. «Continuiamo a lavorare per la ricapitalizzazione. Chery e il gruppo turco Mermerler hanno formalmente manifestato interesse. Basta con le azioni di disturbo alle nostre trattative. Sebbene si susseguano negli ultimi giorni e nelle ultime ore voci e notizie che vorrebbero Dr fuori dall’operazione Termini Imerese, la società non ha ricevuto al momento alcuna comunicazione ufficiale da parte di Invitalia nè dal Ministero dello Sviluppo Economico.»
La situazione non è chiara, anche se pare che il Ministero abbia comunque già intenzione di contattare un grosso numero di case automobilistiche per fare in modo che lo stabilimento possa continuare a funzionare, con il governo che metterà a disposizione 350 milioni di euro per le operazioni. Al momento, però, per gli operai di Termini Imerese si prospetta un altro anno di cassa integrazione, senza contare i 640 esodati ancora in attesa di risposte.
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Purtroppo la verità è che tutti sapevano sin da subito la situazione Dr ma tutti speravano che passasse in secondo piano. Poi la presunzione da parte dell’azienda di trattare male i dipendenti non pagandoli e snobbando il sindacato. Poi i continui cambi di amministratori, la fuoriuscita di tutti i responsabili di funzione e tutto è ricaduto nelle mani di quattro persone che si sono trovate a gestire una cosa più grande di loro. Chi scrive conosce molto bene la situazione e posso con assoluta certezza dire che forse un pò più di umiltà e meno spreco di soldi per cose inutili non ci avrebbero portato a tutto questo. Fa bene Passere ma dovrebbe ancora fare meglio chiedendo le dimissioni di Arcuri (invitalia) che ha esaminato la situazione prima di affidare a Dr Termini Imerese e che: o non ci capisce un gran che, o che stavano organizzando un “biscotto” con i nostri soldi . E si perché andate a vedere quanto guadagna Arcuri … che schifo
se ha i soldi , perchè non risolve il problema stipendi ? i lavoratori sono stati troppo buoni ad aspettare ( inutilmente ) che l’azienda risolvesse i problemi per essere retribuiti , ancora ad oggi avanzano vari mesi di stipendio !!!
e concordo in pieno con il commento precedente !!