Tesla Model Y: tentano un percorso in off-road ma rimangono bloccati da ghiaccio e neve
Il tentativo di percorrere il tratto Limone-Monesi a bordo di una "Tesla 4x4 elettrica" non è andato a buon fine, inevitabile l'abbandono dell'auto
Quando pensi di averle viste tutte, c’è sempre qualcosa che riesce a sorprenderti. Siamo tutti d’accordo sulle dubbie abilità in off-road di molti SUV moderni, seppur dotati di trazione integrale. Eppure c’è chi, forse, non si è ancora arreso alla loro innata indole cittadina nonostante qualche cm extra di altezza da terra. E’ il caso di due giovani turisti – così sembra – che hanno deciso di intraprendere il difficile percorso da Limone Piemonte a Monesi, passando per la Via del Sale, avvicinandosi al rifugio Don Barbera fino a quasi 2.100 s.l.m. L’esito, però non è stato dei migliori: l’auto si è incagliata nel ghiaccio, costringendo i due ad abbandonarla in cerca di soccorsi.
Tesla bloccata nel ghiaccio, e le batterie?
“Un finale già scritto” leggendo i commenti di molti utenti del web che hanno apertamente condannato la controversa impresa tentata dai due a bordo della Tesla. Nonostante sia infatti dotata, su certe versioni, di trazione integrale elettrica con due motori (uno per ogni asse), la Model Y non è di certo pensata per intraprendere dell’off-road intenso, piuttosto per assicurare più grip e trazione in curva, ma sempre su asfalto.
Non si è ancora risaliti ai due giovani che hanno intrapreso il percorso, forse spaventati dalla possibili sanzioni della autorità. I residenti del posto sono ben a conoscenza dei rischi di questo tragitto durante i mesi invernali, sempre ricoperto da neve ghiacciata e difficile da percorrere anche con mezzi specifici. Sui social intanto stanno spopolando le foto della vettura incagliata sul ghiaccio e, da li, la domanda più frequente: che può accadere alle batterie?
Sulla carta nulla, se non una perdita di energia dovuta alle rigide temperature presenti sul posto. Le vetture elettriche moderne sono costruite superando intensi collaudi a temperature estremamente basse così come alte, con stress test spesso ai limiti delle condizioni terrestri. Sarà pero richiesto un intervento da parte della protezione civile o dei vigili del fuoco (ancora da chiarire, dal momento che l’auto si trova in territorio francese) per rimuovere l’auto e riportarla a valle, probabilmente a carico dei due avventurieri. Stando all’esperienza dei locali, fino a marzo sarebbe impossibile sperare in un disgelo così rapido da consentire all’auto di tornare a bassa quota autonomamente.
L’auto, incagliata in quella posizione dallo scorso 6 novembre, sarebbe ancora bloccata sul posto, in attesa di capire a carico di quale stato sarà da effettuare il recupero.
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