Tesla stava per essere comprata da Google
Nel 2013 sarebbero potute cambiare tante cose
Confrontata a problemi tecnici sulla Model S, la berlina elettrica top di gamma, Tesla Motors era “sull’orlo del fallimento”, secondo Ashlee Vance, giornalista di Bloomerberg, autore di una biografia di Elon Musk, fondatore del costruttore californiano.
In “Elon Musk: Tesla, SpaceX e la ricerca dei un futuro fantastico”, Ashlee Vance indica che, a inizio 2013, Elon Musk avrebbe proposto a Larry Page, co fondatore di Google, di cedergli la sua impresa per 6 miliardi di dollari e investire poi altri 5 miliardi di dollari per sviluppare le sue aziende. Il miliardario aveva intenzione di rimanere amministratore delegato di Tesla per almeno altri 8 mesi.
Interrogato da Vance, Larry Page ha risposto che non voleva “speculare su voci di corridoio” e che un “costruttore di auto è piuttosto lontano da quello che Google sa fare.” Ma secondo fonti del libro, avrebbe accettato le grandi linee dell’accordo. Nel mese di maggio, Tesla è riuscita tuttavia a vendere Model S a sufficienza per trarne i primi benefici della sua storia, il che rompe ogni accordo con Google.
Con il successo inatteso della Model S, “non c’era più bisogno di nessun salvatore”, scrive Vance nel suo libro. Così, Tesla ha potuto rimborsare i suoi prestiti presso il dipartimento americano dell’energia e vedere crescere le sue azioni.
Nel 2014, Elon Musk sarebbe entrato in contatto anche con Apple, un rumor che il co fondatore di Tesla non ha smentito del tutto. A gennaio 2015, Google ha investito un miliardo di dollari in un’altra azienda di Elon Musk, la società di trasporti spaziali Space X.
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