Toyota, attacco hacker ad un fornitore: stop alla produzione in Giappone
La sospensione è prevista domani, ma potrebbe prolungarsi
Toyota ha dovuto annunciare lo stop alla produzione in tutti gli impianti giapponesi, a causa di un attacco hacker ad uno dei principali fornitori, la Kojima Industries. La sospensione del lavoro nelle fabbriche è, al momento, per la giornata di domani, 1° marzo, ma il rischio è la necessità di doverla prolungare anche nei giorni seguenti.
Il comunicato
Dopo numerose indiscrezioni e notizie dal media locali, è arrivata la nota ufficiale da parte dell’azienda: “A causa di un guasto al sistema di un fornitore nazionale (Kojima Industries Corporation), abbiamo deciso di sospendere l’esercizio di 28 linee in 14 stabilimenti in Giappone martedì 1 marzo (sia il 1° che il 2° turno)”.
“Ci scusiamo con i nostri fornitori e clienti interessati per gli eventuali disagi che ciò potrebbe causare – ha proseguito la casa giapponese – Continueremo anche a lavorare con i nostri fornitori per rafforzare la catena di approvvigionamento e faremo ogni sforzo per consegnare i veicoli ai nostri clienti il prima possibile”.
Oltre 10.000 vetture in meno
La Kojima fornisce a Toyota parti fondamentali per l’assemblaggio delle auto, come le parti in plastica e componenti elettronici. Il sito del fornitore è risultato improvvisamente offline ed è fermo da diverse ore, con i vertici dell’azienda che hanno confermato il cyberattacco. Seppur senza, al momento, conoscere chi ci sia dietro.
Per la casa giapponese è un danno importante, perché si stimano oltre 10.000 veicoli in meno prodotti, se lo stop sarà limitato ad un solo giorno. Ma, come dicevamo, il rischio è di doverlo prolungarlo nel tempo e, quindi, aumentare le perdite. Il quotidiano nipponico Nikkei, infatti, afferma che Toyota sta valutando se sarà possibile riavviare la produzione entro la fine della settimana. Non è la prima volta, tra pandemia e crisi dei chip, c’è uno stop in Giappone della produzione di vetture dell’azienda.
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