Uber e la guida autonoma: il programmma ripartirebbe da agosto 2018

L'obiettivo principale è ora la sicurezza, niente più errori su strada

A seguito del tragico incidente mortale che qualche mese fa interessò una vettura di Uber con una vettura di un normale cittadino, la compagnia americana si è vista costretta a revisionare tutti i suoi protocolli di sicurezza per poter continuare ad effettuare i suoi test sulla guida autonoma.
Uber e la guida autonoma: il programmma ripartirebbe da agosto 2018

Non so se vi ricordate l’incidente mortale in Arizona di qualche mese fa che accese i riflettori sulla questione di Uber e dei suoi test sulla guida autonoma. Bene, a seguito di quell’avvenimento, la compagnia americana si è vista accusata da moltissime parti circa la sua apparente sicurezza con cui conduceva i test e sulla totale assenza di precauzioni conducendo sessioni di prove in mezzo al traffico cittadino. Proprio a causa di questa vicenda, la compagnia ha dovuto sospendere i test per revisionare tutta la gestione delle simulazioni su strada, ponendo ora come obiettivo primario la sicurezza degli altri automobilisti e dei propri tecnici.

Uber, riprendono i test da agosto 2018

Considerando la grandissima mole di investimenti in questo campo, abbandonare i test non era di certo un’opzione considerabile per Uber, che ha piuttosto deciso di revisionare tutto il suo modus operandi per poter riprendere al più presto le sessioni di test su trada. Secondo una fonte che ha parlato con The Information, Uber prevede di riprendere i test di veicoli autonomi a Pittsburgh, e forse a San Francisco, entro agosto. Tra le varie precauzioni inserite dalla compagnia sui veicoli, vi è una particolare funzione che arresterebbe in modo naturale il veicolo nel caso il sistema di controllo rilevasse un’anomalia nei sistemi e nei rilevamenti delle vetture sottoposte al test. Una sorta di meccanismo di salvaguardia nel caso ci fossero delle disfunzioni nel sistema di guida autonoma. 

Si reintroduce il copilota di sicurezza

Un’idea vagliata ad inizio test ma poi abbandonata per ridurre i costi e “spalmare” più piloti su più auto contemporaneamente per ottenere maggiori rilevazioni. Questa la motivazione che fece scegliere ad Uber la possibilità di avere un solo autista per auto. Alcuni test hanno rivelato invece che la presenza di un copilota di sicurezza manterrebbe alta l’attenzione alla guida del pilota principale, servendo in comunque come ancora di salvezza in situazioni di emergenza.

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