Veicoli industriali: +6,2% di vendite nel 2021 rispetto al 2019
È necessario svecchiare il parco circolante costituito da molti veicoli ante-Euro 4
Prendendo come riferimento i dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, il Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) ha effettuato una stima del mercato dei veicoli industriali per il mese di dicembre 2021 a confronto con dicembre 2020.
In particolare, è stato registrato un incremento del 24,8% nel mercato dei veicoli industriali. Nel confronto dell’intero anno 2021 sul 2020, invece, è stato del 23,8% mentre rispetto al 2019 si è registrata una crescita del 6,2%. Da precisare che il 2020 è stato particolarmente colpito dalle restrizioni sanitarie e quindi poco indicativo ai fini della tendenza statistica.
Paolo A. Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE, ha detto: “Il settore chiude il 2021 con cifre in crescita su entrambi gli anni, ma in realtà l’incremento è trainato esclusivamente dal comparto dei veicoli pesanti (+9,3% sul 2019), mentre il rimbalzo di dicembre, a doppia cifra per tutte le fasce di peso, è da ascrivere alle dinamiche di fine anno e alla necessità per i trasportatori di assicurarsi i benefici derivanti dal credito d’imposta”.
Le difficoltà della catena di approvvigionamento proseguiranno anche nel 2022
Le analisi mese per mese mostrano un andamento altalenante dovuto al permanere delle difficoltà della catena di approvvigionamento. La carenza di componenti ha infatti comportato un rallentamento della produzione, con frequenti stop and go che si sono riflessi in modo negativo sul mercato.
In condizioni di normalità nella supply chain, la crescita sarebbe stata a doppia cifra, sostiene Starace. Purtroppo per buona parte del 2022 permarrà la situazione incerta nelle forniture.
Il presidente della sezione Veicoli Industriali dell’UNRAE parla anche della fondamentale accelerazione del settore del trasporto merci verso la transizione ecologica attraverso un robusto ricambio del parco circolante che al momento è costituito ancora dal 55% da veicoli ante-Euro 4.
Bisogna intervenire innanzitutto con un incremento dei fondi da destinare a tale scopo in una prospettiva strutturale. È inoltre necessario concentrare gli sforzi sul fronte delle infrastrutture per la ricarica dei veicoli industriali elettrici e sullo sviluppo di biocarburanti e dell’idrogeno che rappresentano delle soluzioni efficaci e sostenibili per la transizione verso le zero emissioni.
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