Volkswagen fa scorta di parabrezza per timore della carenza di vetro
Criticità che potrebbe essere innescata dall'aumento dei costi energetici
Negli ultimi mesi alcune Case automobilistiche hanno deciso di produrre le loro auto senza determinate dotazioni e sistemi tecnologici per aggirare la carenza di semiconduttori, ma ora un’altra minaccia sembra incombere sulla catena di approvvigionamento dei costruttori e rischia di essere decisamente più problematica per l’industria dell’auto.
Stiamo parlando della possibile carenza di vetro, che potrebbe investire soprattutto l’Europa, un timore che ha spinto Volkswagen già a prendere le contromisure, incrementando le scorte di parabrezza.
L’influenza dei costi energetici sulla disponibilità di vetro
Le Case auto lavorano principalmente in base al principio “just-in-time” evitando di avere grandi scorte di componenti in magazzino e di conseguenza di vincolare ingenti risorse economiche. Tuttavia le attuali condizioni starebbero convincendo Volkswagen a cambiare approccio. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, Volkswagen sta acquistando grandi quantità di parabrezza e finestrini, oltre il livello sufficiente a coprire la produzione di breve termine, perché prevede che l’aumento dei costi energetici in Europa possa innescare una carenza di vetro nel Vecchio Continente.
E mentre produttori come Aston Martin, Ferrari e McLaren potrebbero esser felici di lanciare una speedster di tanto in tanto, non crediamo che il cliente tipo della Golf o della Tiguan sia estasiato dall’idea di dover indossare casco e occhialini per mettersi alla guida della sua vettura.
Timore diffuso oltre il settore dell’auto
Il settore automobilistico non è l’unico a preoccuparsi della potenziale carenza di vetro. Il WSJ riporta che il produttore di birra tedesco Brauerei C. & A. Veltins ha smesso di acquistare gradualmente bottiglie perché i prezzi stanno aumentando senza sosta arrivando fino a +90%, optando per un maxi-ordine da 50 milioni di bottiglie in un unica soluzione, facendo dunque magazzino, per il fabbisogno produttivo di un periodo più lungo.
Situazione critica in Germania
La produzione di vetro è tra le attività ad alta intensità energetica dato che per il riscaldamento di silice e carbonato di sodio è necessario l’utilizzo di gas naturale, il cui prezzo, come ben sappiamo, è aumentato vertiginosamente da quando la Russia ha invaso l’Ucraina a fine febbraio di quest’anno. Nubi che, in vista dell’autunno, si fanno sempre più cupe per la Germania: circa il 40% del gas tedesco proviene dalla Russia, con prezzi destinati ulteriormente a salire nelle prossime settimane e una crisi energetica che, con il nuovo stop (per il momento di tre giorni e motivato da interventi di riparazione) di Gazprom al gasdotto Nord Strema 1 verso la Germania nord-orientale, rischia di aggravarsi ulteriormente per aziende e cittadini tedeschi.
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