Volkswagen Golf Variant Alltrack, una piccola Passat con la faccia da off road [PROVA SU STRADA]

Versatile e pratica, è una crossover interessante, a cui pensano in pochi

Offre una abitabilità interna vicina a quella della sorella maggiore, con una lunghezza però di quasi 20 cm in meno, mentre in configurazione Alltrack allo spirito off road che richiama nell’estetica abbina la trazione 4Motion, con prezzi a partire da 30 mila euro circa

Volkswagen Golf Variant Alltrack 2.0 TDI 184 CV – Dalle nostre parti la Golf è, quasi per tutti, quella a 5 porte classica. Da questo concetto sembra essere difficile spostarsi. Ci ha tentato la Casa tedesca a più riprese, ma l’unica variante che ha fatto un po’ la storia, è quella cabrio. Poco successo hanno raccolto, per ora, la Plus o Sportsvan, come è stata poi rinominata (qui la nostra prova su strada), ma anche la versione wagon, la Variant, non vende quanto potrebbe (e dovrebbe).

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Dopo averla provata, in tutta sincerità non ne capiamo il motivo. A parità di allestimento ci sono circa 6-7 mila euro di differenza con la Passat Variant, da cui la Golf dista anche quasi 20 centimetri di lunghezza, con un grande vantaggio nell’uso cittadino e nei parcheggi, perdendo però in modo meno che proporzionale alla voce abitabilità interna. Il bagagliaio, ad esempio, ha una capacità di ben 605 litri ed avvicina molto i 650 della sorella maggiore. Se in passato la Golf Variant poteva non piacere a tutti e non aveva le linee più equilibrate del mondo, il modello attuale è tutt’altro che malvagio anche dal punto di vista estetico, facendo quindi venire meno l’ultima possibile scusa per preferirle altre vetture. L’abbiamo provata nella ancor più accattivante versione Alltrack, un allestimento, come dice il nome, con una estetica votata all’off road, ma che mette sul campo anche un po’ di sostanza, visto l’assetto rialzato di 20 mm, ma soprattutto la presenza di serie della trazione 4Motion. Sono tre le motorizzazioni disponibili, tutte a gasolio, con il 1.600 da 110 cavalli, il 2 litri da 150 e, al top, quello da 184, abbinato in questo caso al cambio DSG.

Design e Interni:

Finalmente una Golf Variant aggraziata ed equilibrata, resa più accattivante dall’allestimento AllTrack
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Se fin dalla terza serie della Golf ne esiste una versione wagon, la sensazione di essere di fronte alla 5 porte “con il pezzo aggiunto” è gradualmente migliorata, da una generazione all’altra, venendo meno definitivamente solo con l’ultima ed attuale serie, che finalmente può dirsi aggraziata ed equilibrata nelle linee. Anche per questo ci sembra finalmente un prodotto maturo e pronto per ottenere il successo che si merita. Invariata nella larghezza, identica nella parte frontale, la Variant cresce ovviamente nella porzione posteriore, con una altezza maggiore di 3 centimetri, che sale di altri 4 per la Alltrack (2 sono di altezza da terra), fino a raggiungere quota 152. Quello che cambia maggiormente è, ovviamente, la lunghezza. Con oltre 30 centimetri in più, si passa dai 426 della 5 porte, a 456, che diventano 458 in questo allestimento. Una giusta via di mezzo, se pensiamo alla più abbondante Passat, che resta lontana di circa una ventina di centimetri, non poco, soprattutto alla luce della differenza di spazio interno, che non è altrettanto evidente.

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L’allestimento Alltrack, oltre che rendere la Golf Variant più modaiola ed accattivante, sembra essere una ulteriore conferma della nostra sensazione. La serie attuale ha finalmente una propria identità ed uno spazio per raggiungere il successo, in VW sembrano quindi crederci, concedendole un jolly in più. Non si tratta, come in altri casi, di un mero gioco estetico, perché, lo vedremo, la trazione 4Matic ed un assetto rialzato, ne fanno un vero e proprio crossover (in uno scenario dove sempre più spesso anche i SUV hanno sempre più spesso la sola trazione anteriore). Fuori la connotazione è la medesima delle cugine Seat Leon ST X-Perience e Skoda Octavia Wagon Scout, con uno stile inconfondibilmente votato al look offroad. Troviamo quindi i classici inserti color alluminio nella parte inferiore dei paraurti e delle minigonne ed un profilo nero che corre lungo tutta la carrozzeria, con gli immancabili bordini in plastica anche sui passaruota. Non che debba fare effettivamente del vero fuoristrada, ma tra questo e l’assetto rialzato la Golf Alltrack non deve temere una strada bianca o un po’ di fango.

Interno: La sobria qualità di una Golf, il sorprendente bagagliaio della Variant
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Dentro si respira aria da grande, in parte anche per la pregiata pelle di questo esemplare, che fa ulteriormente alzare il livello della già ottima qualità percepita della Golf attuale. Eccezion fatta per il badge “4Motion”, annegato nel profilo di color alluminio sul bordo del portaoggetti davanti alla leva del cambio, riconoscerla da una Variant a trazione anteriore è quasi impossibile. Si conferma un layout davvero apprezzabile, con spazio molto buono per 4 e sufficiente per 5 persone, oltre ad un bagagliaio che sorprende. Se già la capacità di carico è molto buona, alzando il pianale, diviso in tre porzioni e che può essere lasciato aperto per avere tutto lo spazio a disposizione senza una separazione, la capacità diventa davvero da vettura di segmento D, con ben 605 litri. Lo spazio abbondante sotto al pianale è ovviamente merito dell’assenza della ruota di scorta, che opzionalmente può essere inclusa. Se decidete di tenere il fondo in posizione standard, nella parte inferiore potrete stivare borse di dimensioni nemmeno tanto ridotte, senza che “viaggino” per il baule, quando il bagagliaio è vuoto.

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Abbattendo i sedili posteriori, con le comode leve sui fianchi del vano, la capacità sale a 1.620, mentre se avete abitualmente la necessità di caricare oggetti di generosa lunghezza, il sedile passeggero può opzionalmente diventare reclinabile, alzando la lunghezza massima di carico fino a ben 183 centimetri. Raffinata la soluzione di inserire un rivestimento in moquette nei portaoggetti all’interno delle portiere, ma è solo uno degli esempi che possiamo farvi per dimostrare che la cura per il dettaglio è davvero da premium. Ogni dettaglio lo conferma, come il rivestimento gommato dei comandi dell’aria condizionata, l’ergonomia o la qualità e gli accoppiamenti dei materiali. Solo qualche plastica lucida non ci ha convinto al 100%, come quelle nere dello sportivo volante a tre razze multifunzionale.

Comportamento su Strada:

Un leggero incremento per il rollio, ma guadagna 4Motion, Haldex e XDS
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Al volante della Golf Variant Alltrack si nota un assetto piuttosto morbido, con un rollio leggermente più accentuato di una Golf “standard”. Questo è l’unico piccolo sacrificio per un’auto che guadagna non poco in termini di versatilità e capacità di muoversi su ogni terreno. Si parte con l’assetto rialzato di 20 mm, per avere più luce da terra ed evitare di rischiare di sbattere con il fondo della vettura, in caso di utilizzo in fuoristrada. Le novità più corpose riguardano però la meccanica, con la trazione 4Motion, basata in questo caso su un raffinato sistema con frizione Haldex che sposta la coppia tra i due assi, coadiuvato da un differenziale elettronico autobloccante XDS+, sistema che frena le ruote interne alla curva per ottimizzare la tenuta di strada alle alte velocità. Una specifica modalità Offroad si affianca invece alle classiche quattro (Eco, Sport, Normal, Individual), per consentire alla Alltrack di affrontare percorsi in fuoristrada “leggero”, grazie ad aiuti elettronici, sia per incrementare la trazione che per gestire la frenata assistita in discesa. In concreto e nel quotidiano questa Golf a trazione integrale si è dimostrata un’auto molto confortevole, con cui si può pensare di affrontare un fondo reso difficile da una nevicata o da una ghiacciata, ma altrettanto valida anche per un lungo viaggio e per accompagnare tutta la famiglia, magari cane incluso.

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I cerchi di serie sono da 17”, come in questo esemplare, ma ne possono essere montati anche da 18. In questa configurazione resta ben piantata sull’asfalto anche in autostrada, dove il sistema XDS rende molto stabile la vettura sulle curve veloci, mentre l’altezza maggiore da terra porta ad avere reazioni meno pronte ed uno sterzo che appare quindi meno preciso, quando si guida in modo più nervoso e dinamico sullo stretto. Si tratta però solo di una impressione, perché come abbiamo evidenziato, sul veloce si fa condure anche in modo sportivo, senza alcun problema, anzi. Nel complesso è un buon compromesso, che la rende versatile e fruibile in molte situazioni. Con la Golf Variant Alltrack ci siamo recati anche al Salone dell’Auto di Parigi, percorrendo quasi 2.000 chilometri in solo tre giorni, apprezzandola sia nei lunghi tratti autostradali che nell’intenso traffico cittadino, avendo sempre la gradevole certezza che in ogni condizione con lei è quasi come essere al volante di un SUV: non teme praticamente nulla. Anche se neve e condizioni estreme non ne abbiamo dovute affrontare, è chiaro che nell’ipotesi di acquisto di un’auto questi aspetti possano essere presi in considerazione. Le opzionali sospensione con regolazione adattiva DCC, oltre ad aggiungere una ulteriore modalità, la Comfort, rendono l’auto più pronta e rigida, ma anche più morbida ed in grado di digerire ogni asperità, a seconda nell’utilizzo e del contesto.

Motore e Prestazioni:

Brillante e non sportiva con il 184 cavalli, praticamente perfetto per quest’auto
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Se cercate il carattere sportivo, potreste rimanere delusi dal TDI più potente a disposizione per la Golf Alltrack. Capace di 184 cavalli, si tratta di un propulsore che è “sportiveggiante” ed anche brillante, come confermano i numeri, ma non è certo esasperatamente sportivo. Parliamo di un’auto in grado di raggiungere la soglia dei 100 Km/h in appena 7.8 secondi, con una velocità massima di 219 Km/h, muovendo quindi egregiamente i quasi 16 quintali del suo peso (1.584 Kg, per la precisione). Quello che fa apprezzare questo motore è però altro, tant’è che più si guida, più convince. Assecondato egregiamente dal cambio doppia frizione DSG, qui in versione a 6 rapporti ed unica soluzione adottabile con questo step di potenza, è sempre fluido e tondo, ha una sonorità mai invasiva e risponde sempre come vorresti. La coppia arriva al suo valore massimo, di 380 Nm, a 1.750 giri. La spinta è corposa e consistente fin dai bassissimi regimi, con una progressione lineare, cosa che consente alla Alltrack di prendere velocità in un modo così naturale ed armonioso, che le prestazioni arrivano senza quasi darne la reale sensazione a chi è a bordo.

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In questo le cambiate, istantanee, ma fluide e senza mai uno strappo, incrementano questa ovattata rotondità del complesso propulsore – trasmissione. Proprio la trasmissione automatica va a nascondere quello che, con un cambio manuale, sarebbe potuto essere un difetto: il range di utilizzo piuttosto stretto. Parliamo di circa 2.000 giri, tra i 1.500 ed i 3.500, dove il 4 cilindri a gasolio da il meglio di se, con l’esigenza quindi di “lavorare” per tenerlo sempre in questa porzione del contagiri. La Golf Variant Alltrack da noi guidata è un’auto perfetta per macinare chilometri, lo abbiamo testato con giornate anche da 1.000 e più chilometri percorsi, che si fa amare anche nella guida nel traffico, dove funzioni come l’Auto Hold, che evita di dover tenere il piede sul freno quando si è fermi, la rendono estremamente comoda e si scende poco provati anche dopo molte ore dietro al suo volante.

Consumi e Costi:

La soglia di accesso per una station premium è a 30 mila euro circa, con consumi onesti
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L’autonomia dichiarata, di poco oltre i mille chilometri, ci avrebbe concesso di andare da Monza a Parigi senza alcun rifornimento. In realtà una sosta all’andata ed una al ritorno le abbiamo fatte. Si, perché il consumo medio che abbiamo rilevato è stato di 16.5 Km/l, contro i gli oltre 20 (4,9 litri ogni 100 Km) del dato dichiarato. Una differenza accettabile e che porta ad un valore decisamente interessante, per una vettura di circa 1.600 Kg dotata di trazione integrale permanente (e cambio automatico, ma questo oramai è spesso un vantaggio piuttosto che non, in termini di efficienza). Sono 3.600 gli euro di differenza tra una Variant 1.6 TDI in allestimento Comfortline (a trazione anteriore) ed una Alltrack con analogo motore. Oltre alla trazione integrale, qui la dotazione è più ricca (ad esempio troviamo i fendinebbia di serie, ma anche un costo inferiore per l’acquisto del navigatore opzionale), quindi la differenza reale è ben più contenuta di questo importo. Oltretutto non si può avere la trazione 4Motion sulla Variant, se non scegliendola in una delle 3 motorizzazioni della Alltrack. Si parte dai 29.500 euro della 1.6 TDI da 110 cavalli, per passare dai 31.650 per la 2.0 da 150, mentre l’esemplare da noi provato, la 184 cavalli con cambio DSG di serie, si attesta a 34.650 euro, più optional. Nel nostro caso il conto passava di slancio la soglia dei 40 mila euro, visto che non mancavano gli interni in pelle (2.385 euro), il navigatore Discover Pro (altri 1.870), i fari Bi-Xeno adattivi con lavafari (1.705), oltre a numerosi altri accessori a pagamento.

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Pro e Contro

Ci PiaceNon Ci Piace
Linee finalmente piacevoli, versatilità e praticità, con spazio interno abbondante e dimensioni esterne contenute, qualità generale molto elevata.Non costa esattamente poco, molto di quello che vedete su questo esemplare si paga a parte.

Volkswagen Golf Variant Alltrack 2.0 TDI 184 CV: la Pagella di Motorionline

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