Alpine A110S 2021: PROVA SU STRADA della coupè sportiva d’oltralpe

L'Alpine A110S è una sportiva molto sensibile agli umori del pilota

Alpine A110S è la versione più spinta e più sportiva del rispettivo modello base. Per lei una bella cura vitaminica che però non si nota troppo nell’estetica, quanto nella sensazione di guida enfatizzata che riesce a regalare. La versione S porta in dote un cuore capace di maggiori pulsazioni, quindi più vivo con i suoi 40 puledri aggiuntivi per raggiungere i 292 CV e anche una pressione di sovralimentazione maggiore di 0,4 bar. I regali per la versione S non sono finiti perché, si, abbiamo lo stesso motore 1.8 turbo con 4 cilindri di derivazione Renault Megane RS, però capace di raggiungere i 6.500 giri/minuto e, infine, uno spazio luce che diminuisce di 4 mm dal manto stradale: altezza da terra diminuita ma, di contro, col baricentro più basso, si alza il batticuore.

Estetica: icona dei tempi d’oro

Esteticamente è quasi identica all’Alpine A110. Si è mantenuto lo stile del passato, iconico, che abbiamo imparato a conoscere fin dal vittoria nel campionato rally del 1973, ottenuto dalla sua antenata contro autentiche leggende come Lancia, Ford e Porsche. Davanti abbiamo il cofano muscoloso con le nervature, come la sua antenata, i fari tondeggianti, oggi full LED, come quelli della sua antenata, il corpo compatto ben armonizzato che mixa forme tonde e aerodinamiche, come la sua antenata, il tetto che scende inesorabile verso la coda, incontra il lunotto posteriore avvolgente e conclude la sua corsa con una sorta di ciglia…come la sua antenata.

Insomma l’operazione nostalgia è riuscita. Pensate che dietro ci sarebbe stato bisogno di uno spoiler prominente o addirittura di alettone. Nossignore, l’aerodinamica è stata studiata perfettamente con il corpo cosi sinuoso che chiede aiuto al fondo piatto e all’estrattore che abbraccia il terminale di scarico centrale. La versione S regala comunque cerchi da 18 pollici e dulcis in fundo un tetto in carbonio per togliere ancora più chili dalla bilancia.

Abitacolo: troppa plastica per una premium

E dentro?  All’interno, l’occhio è attratto dai sedili Sabelt a guscio, bellissimi, pesanti solo 13 chilogrammi l’uno e pure comodi ma solo regolabili in avanti e indietro, se li voglio regolare in altezza ho bisogno della brugola. L’abitacolo è un bel mix di materiali tra quelli nobili e quelli un po’ meno “aristocratici”, niente da dire sulla qualità costruttiva ma sulla scelta dei materiali Bene l’alluminio e l’Alcantara, un po’ meno bene la plastica mutuata dalle Renault di bassa lega per i comandi del volume della radio, per le bocchette dell’aria, per il tunnel rialzato e per le chiavi. Si poteva fare decisamente meglio. Belle le cuciture a vista sparse un po’ ovunque, accattivante la strumentazione centrale dietro al volante, digitale, molto usabile per la pista il sistema di infotainment con i menu dedicati ai track day, agli hot lap e alla telemetria in tempo reale. L’infotainment è usabile e utile per tutti gli altri giorni; c’è il navigatore e la radio DAB, manca il supporto Apple CarPlay e Android Auto, se vogliamo collegare il cellulare bisogna scaricare un’applicazione proprietaria. Poco male. Se chiedo “Hey Alpine” non mi risponde nessuna voce, qui si ascolta solo una bella sinfonia proveniente dal motore.

Il motore: 292 CV e 320 Nm di coppia 

L’orchestra è formata da: acuti del motore e soffio della turbina quando si spinge forte sul pedale del gas, un mix di tonalità quando si usa il cambio e borbotti dal terminale di scarico quando si alleggerisce il piede destro, se ascoltati insieme si gode davvero di una bella sinfonia. Il tenore, o se preferite il motore, raggiunge i migliori acuti quando muove i 4 cilindri trasversali per produrre, tramite la trazione posteriore, i 292 CV e 320 Nm di coppia che mi spingono fin quasi a 6.500 giri, qualcosa in più dei circa 6.000 della normale Alpine. La velocità massima è di 250 km/h e lo 0-100 è bruciato in meno di quattro secondi. Lo so cosa pensate. Numeri solo interessanti.

Il batticuore arriva alla guida, lì si che le sensazioni si acuiscono! Il suo corpo è leggerissimo grazie al telaio in alluminio che ferma la bilancia a 1114 kg. La versione S, rispetto alla standard, ha il baricentro abbassato ma anche barre antirollio irrigidite del 100%, molle rese più dure del 50% e un controllo di trazione rivisto e più efficace. Cosi danzerete leggiadri nel misto stretto come Fred Astaire, con cambi repentini di ritmo, possibili grazie a un anteriore preciso come un rasoio. Divertentissima, leggera, agile, e col nuovo set up il rollio è quasi inesistente e il motore con i 40 battiti aggiuntivi ti spinge ancor più forte fuori dalla curva. La Mademoiselle ha un buon tiro e, come abbiamo visto, anche un buon allungo.

Ma è anche sicura? Se non esagerate lo è sicuramente. La sua leggerezza impone di stare abbottonati in alcune situazioni, meglio non strafare se non c’è tempo e spazio disponibile a mettere una pezza alla guida se è stata troppo euforica e poco attenta. In uscita di curva, se non previdenti, ci sarà del sottosterzo e poi il posteriore si lascerà un po’ andare al sovrasterzo. Lei però ti avvisa, ti da del margine per recuperare e perdona, ma in queste situazioni è meglio darle del Lei. Da Mademoiselle diventa Madame e chiede più  rispetto. In vostro aiuto non arriverà il differenziale autobloccante posteriore ma una gestione elettronica della trazione con un gioco di freni e centralina del motore, per riportare l’asse posteriore a più miti consigli, e voi lo ringrazierete. L’Alpine A110 S vi darà l’immediata e piena sensazione di potervi divertire, ma meglio arrivare al limite col tempo e imparando a conoscerla una curva dopo l’altra.

Renault, con l’Alpine, aveva l’obbiettivo di creare un collegamento senza troppi filtri tra uomo, macchina e strada. Per questo l’ha dotata anche di uno sterzo il più possibile chiacchierone e sincero, per permetterci di capire ogni spostamento della vettura, e poi di freni potenti Brembo, instancabili anche dopo averli stressati un po’ troppo. Il cambio? Un doppia frizione a 7 rapporti con paddle solidali al piantone dalla risposta reattiva e immediata. Anche se devo segnalare che nelle situazioni più concitate è più veloce nella scalata che a immettere il rapporto, senza contare che l’elettronica un paio di volte ha inserito lei la marcia poco prima della mia cambiata col risultato di avere due marce inserite. In modalità Sport e Track spara dentro le marce una dopo l’altra, in modalità Strada l’Alpine si acquieta e si addolcisce rimanendo comunque precisa. Devo segnalare solo paddel un po’ troppo piccoli e posti in alto. La Alpine A110S è una vera goduria sulle strade più sgombre dal traffico, il set up non ti rompe la schiena e le molle, anche se irrigidite, copiano bene le imperfezioni del manto stradale, quindi è usabile anche nelle grandi metropoli con i suoi pavè: niente shakerate all’interno dell’abitacolo.

Difetti? Ci sono. Come abbiamo visto, qualche caduta di stile in abitacolo con alcune scelte dei materiali discutibili, abbiamo due bagagliai ma ci stanno solo due piccoli zainetti per circa 192 litri dichiarati, ma ho l’impressione che il dato sia un po’ pompato e poi, a bordo, ho poca percezione di dove finisce la vettura a lato poiché la linea di cintura, dove ci sono finestrini, è molto alta. In più, la visibilità posteriore è limitata, capibile per una supercar, non è molto capibile il fatto che manchi la retrocamera però, sono presenti solo i sensori di parcheggio.

Il verdetto con i consumi di 12 km/l

E ora concludiamo, l’Alpine A110S è una sportiva emozionante da guidare, permette di sperimentare una buona gamma di emozioni ed è molto sensibile alla guida e agli umori del pilota, del guidatore, e ha pure un’ottima gestione dei pesi. Con i controlli disattivati ha la tendenza ad andare in sovrasterzo e richiede a gran voce più attenzione. Si sente che manca il differenziale autobloccante. Non mi sono dimenticato dei consumi, sulle strade extraurbane e un po’ di città il computer di bordo mi ha segnalato un consumo di 12 km/l, non esagerati per una piccola sportiva di razza.

E il prezzo? 69.900 euro

Per portarsi a casa il gioiellino francese, il vostro assegno dovrà riportare la cifra di base di 69.600 euro per la versione S, per l’Alpine A110 in versione standard vi bastano 60.000 euro.

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