Atlantia: bloccato il piano di investimenti da 14,5 miliardi per le Autostrade

Stanziati "solo" 900 milioni, quanto basta per la manutenzione

Atlantia: bloccato il piano di investimenti da 14,5 miliardi per le Autostrade

Tutti i settori sono in fase di ripartenza dopo il lockdown da Coronavirus. Alcuni più di altri potranno beneficiare di incentivi e buoni innesti di liquidità. Ma se da un lato viviamo una situazione piena di fondi e cifre a più e più zeri per far tornare a muoversi la nostra nazione, dall’altro lato ci sono realtà come Atlantia, la società dei Benetton che ha deciso di arrestare in tronco il mega investimento da 14,5 miliardi di cui si è tanto parlato in precedenza. Al suo posto verranno messi a disposizione “solo” 900 milioni di euro, quanto basta per poter effettuare la normale manutenzione, ma niente di più.

Cari Benetton…

Un braccio di ferro che sembra non arrestarsi mai, una ferita all’interno dell’infrastruttura stradale italiana, una “guerra” che probabilmente non avrà mai una fine. Arriva l’ennesimo colpo basso da Atlantia, la società che gestisce Autostrade per l’Italia, che si vede costretta ad arrestare il maxi investimento che avrebbe forse finalmente rimesso in ottimo stato le nostre arterie autostradali. La società comunica, al termine dell’ultimo consiglio d’amministrazione straordinario, che il periodo di fermo da Coronavirus ha pesantemente penalizzato la propria capacità finanziaria, facendo rivedere al ribasso le stime per i fondi da destinare alla manutenzione.

I problemi sarebbero da riscontrarsi nella difficoltà di Atlantia di autofinanziarsi, dopo essere stata inoltre declassata da parte delle agenzie di rating ad una sorta di “titolo spazzatura”, a seguito del Decreto Milleproroghe. Nulla si muove da parte della Cassa Depositi e Prestiti e nemmeno dal “Decreto Liquiità”.

Dopo la tragedia del Ponte Morandi, in cui hanno perso la vita 43 persone, la linea del Governo e del Movimento 5 Stelle si è fatta ancora più dura nei confronti della società dei Benetton, continuando in modo più battagliero le discussioni a la linea d’azione. Aspi risponde: “Non si dovrebbe escludere Aspi dal sostegno pubblico per via della tragedia di Genova“. Dopo la questione FCA quindi, il Governo si trova a gestire un’altra patata bollente.

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