Audi RS3 Sportback: la nuova belva che ora va anche di traverso [PROVA E VIDEO]

Ben 400 Cv e l'esordio della modalità drift

La compatta iper-vitaminizzata di casa Audi, la RS3, diventa cattiva come non mai. Potente ed efficace sempre, ma ancora più gustosa grazie ad un nuovo sistema di trazione integrale che predilige ora il retrotreno piuttosto che l'avantreno. Risultato? Un'Audi che va (anche) di traverso.
Audi RS3 Sportback: la nuova belva che ora va anche di traverso [PROVA E VIDEO]

Audi RS3 – Nelle chiacchiere da bar e nelle dispute tra sostenitori dell’uno o dell’altro marchio, la critica che veniva mossa all’Audi RS3, grossomodo, era sempre la stessa: ok, è una bomba, ma è fin troppo perfettina e poco emozionale, con quella tendenza del muso ad allargare le curve con un poco emozionale sottosterzo… Ecco, prendete la gomma e cancellate tutto. Audi, con la RS3, ha scelto di rimescolare le carte in tavola, conferendo al suo “glorioso” sistema di trazione integrale “Quattro” una propensione a trasferire la coppia alla ruote posteriori mai vista prima. E lo fa in maniera così sfacciata che il ripartitore della coppia tra gli assi, selezionando la modalità “RS Torque-Rear”, finisce per trasferire tutta la spinta dei 400 cv esclusivamente alle ruote posteriori. Il risultato? La nuova RS3 ha imparato ad andare di traverso come una vera e propria RWD. In casa Audi, qualcosa di mai visto, se non con la R8.

Più auto in una: da drift, un mostro di efficacia e trazione, oppure missile da ognigiorno. <


Di traverso sì, ma senza rinnegare la tipica efficacia Audi. Grazie ai miracoli di software e centraline elettroniche, infatti, basta agire sui differenti setting di guida per avere una RS3 sempre differente. Passando dalla modalità “RS Torque Rear” alla modalità “Performance Mode”, ecco che ritroviamo una hatchback iper-vitaminizzata capace di sbalordire per l’efficacia e la compostezza. La potenza da supercar non mette mai in crisi il telaio, che tiene agevolmente il passo di quel demonio che risiede sotto al cofano. Anzi, le modifiche all’assetto, che presenta l’unicum della carreggiata anteriore più larga di ben 7 centimetri di quella posteriore, nonché angoli di camber negativo più spinti (1° davanti, 0,5° dietro), ne esaltano agilità e prontezza di inserimento. Il bello, rispetto al passato, è che nella giuda impegnata si sente finalmente il posteriore “che lavora”, aiutando ad uscire di curva. Mettendo giù tutto, anche in uscita da un tornante, è più facile sentire la coda allargare la traiettoria che non il muso. Anzi, durante il nostro test, anche dove l’asfalto era umido o sporco, di sottosterzo non ne abbiamo avvertito davvero mai. Ma con la RS3 non ci vorrai mica guidare sempre con il coltello tra i denti. Sempre grazie all’elettronica ed all’assoluta versatilità, nella modalità di guida comfort questo missile terra-terra riesce ad offrire una fruibilità quotidiana sostanzialmente paragonabile a quella di una “normalissima” A3 con il 1.0 TFSI sotto al cofano.

5 cilindri, una garanzia…di emozioni

Non bisogna farsi ingannare dal dato della potenza, rimasto invariato. Il 2.5, infatti, continua ad erogare 400 Cv, ma cambia nel temperamento e nell’erogazione, riuscendo altresì a guadagnare 20 Nm di coppia, raggiungendo così un valore massimo di 500 Nm. La grossa differenza con il passato, la si rintraccia nell’immediatezza della risposta sotto al pedale. Non sappiamo come abbiano fatto i tecnici Audi (viste le sempre più stringenti restrizioni in termini di emissioni), ma adesso il cinque cilindri è più pronto, più deciso, sempre sollecito non appena si torna a premere il gas una volta raggiunto il punto di corda. Se in passato era come se ci volesse un attimino prima che i 400 Cv si risvegliassero, adesso sembrano proprio lì, pronti a scalpitare non appena chiamati in causa. Il 2.5 è diventato così pronto e deciso nella risposta – con un crescendo travolgente in accelerazione – da far pensare che forse si potrebbe chiedere qualcosa di più al cambio doppia frizione S-Tronic. Beninteso, la trasmissione garantisce tempi di cambiata fulminei, ma le manca un po’ di personalità quando si selezionano le modalità di guida più sportive. Tradotto in sensazioni, non ci sarebbe dispiaciuta una cambiata altrettanto veloce, ma un filo più avvertibile, con un piccolo calcetto nella schiena. Solo lodi, invece, per l’impianto frenante carboceramico, disponibile in opzione. Anche dopo un tratto in discesa con ritmo allegro, la potenza frenante resta sempre sbalorditiva, con una costanza del pedale stupefacente. Altrettanto sbalorditivo è il sound. La timbrica del 5 cilindri Audi resta unica ed inimitabile. Rauca, graffiante, è una continua istigazione a tirare ogni marcia pur di sentirlo cantare. Da assuefazione.

A me gli occhi

La RS3 è la variante cattiva della gamma, e non fa nulla, ma proprio nulla per nasconderlo. La griglia anteriore, con trama a nido d’ape e finitura nero lucido, diventa estesa come non mai, prolungandosi fin sotto i fari anteriori. Ulteriori prese d’aria, funzionali a migliorare il raffreddamento, fanno capolino nel paraurti anteriore e proprio dietro i passaruota. Quest’ultimi, sono allargati al più non posso, al punto che sembrano far quasi fatica a contenere i cerchi da 19″. In coda, infine, il doppio scarico ovviamente ovale come tutte le vetture che sfoggiano il logo RS, e l’immancabile estrattore posteriore. Insomma, rispetto alle precedenti generazioni, questa nuova RS3 sembra tenerci particolarmente a mostrare al mondo intero che sì, è proprio lei, la belva da 400 Cv, 0-100 in 3.8 secondi e velocità di punta di 290 km/h (con il pacchetto Performance che include proprio la rimozione del limite elettronico a 250 km/h). Scegliendola poi del colore Verde Kyalami, la capacità di calamitare sguardi sarà senza eguali. Ovunque passerete, gli sguardi d’ammirazione saranno tutti per voi. Chi avrà la fortuna di sedersi al volante, invece, potrà godere della personalizzazione in chiave sportiva dell’abitacolo, che parte ovviamente dai sedili, con loghi RS e cuciture a vista che nella trama richiamano esattamente la mascherina anteriore. Il sedile, manco a dirlo, è bello fasciante e contenitivo, perfetto per la guida sportiva. Altrettanto sportivo è il volante in alcantara, tagliato nella parte bassa. Un piacere impugnarlo, anche se possiamo rimproverargli dei paddle un po’ piccolini, che nella guida impegnata devono essere “cercati”. Il nuovo missile di casa Audi costa 60.900 Euro (più accessori). Una cifra impegnativa ma sicuramente interessante viste le prestazioni in ballo ed contenuti intrinseci dell’auto. E poi, potrebbe essere con tutta probabilità l’ultima RS3 con motore endotermico, e quindi potrebbe divenire da subito un instant-classic di quelli che gli appassionati faranno a gara per metterselo in garage.

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