Citroën SpaceTourer, non chiamatelo furgone [VIDEO PROVA SU STRADA]

Ben rifinito e confortevole, si pone come alternativa ad una monovolume

Look accattivante e sportivo per il tipo di veicolo, dotazione molto buona e tecnologia all'altezza delle migliori berline. Abbiamo provato il top di gamma tra le motorizzazioni, con ben 177 cavalli, abbinato all'EAT6 automatico

Citroën SpaceTourer – I veicoli commerciali danno sempre più fastidio alle monovolume. Si, perché con la qualità, sia degli interni, come dotazione e comfort, ma anche nella dinamica di guida, raggiunta da alcuni furgoni, sono diventati un’alternativa valida ad auto tradizionali, soprattutto per le famiglie numerose o quando le esigenze di carico siano importanti.

Ne è una prova il nuovo SpaceTourer, un veicolo curato fin dal suo aspetto, con un design moderno e gradevole, il cui frontale è reso accattivante da una sottile calandra cromata a sviluppo orizzontale, la cui linea continua nei gruppi ottici, ma al centro non poteva mancare il doppio Chevron.

Certo, le forme del muso non possono nascondere le proporzioni classiche da mezzo commerciale, con uno sviluppo verticale importante e un gruppo paraurti bello massiccio, ma non mancano delle moderne luci diurne a LED ed una cura per il dettaglio piuttosto evidente.

Sulla fiancata troviamo sportivi cerchi da 17” con finitura a contrasto, ma anche nervature che danno un tocco di dinamicità alla linea dello SpaceTourer. Nel nostro caso vetri scuri per gli ampi finestrini posteriori completavano il quadro. Da segnalare che la salita dei 6 passeggeri posteriori avviene solo con l’ampia porta scorrevole “lato marciapiede”, comandabile anche passando il piede sotto il paraurti posteriore, mentre sulla sinistra della vettura non troviamo altra apertura oltre alla porta del guidatore. Molto comoda invece la possibilità di aprire il solo lunotto posteriore, anziché tutto il grosso portellone.

Uno dei dettagli che più aiuta a capire quanto i furgoni si stiano avvicinando alle vetture, è dato dal pianale utilizzato dallo SpaceTourer, si tratta infatti della piattaforma modulare Emp2, la medesima adottata da molte auto del Gruppo PSA, come le Peugeot 308, 3008 e 5008 oppure la Citroën C4 Picasso. Proprio come il furgone da cui deriva, anche la SpaceTourer è declinata in tre misure, dalla XS da 460 centimetri, passando per la M da 495, fino alla XL da 530. Per tutte resta fissa l’altezza, di 190 cm. La versatilità è al top, con configurazioni disponibili da 5 a 9 posti, che possono essere anche girevoli ed una capacità di carico che può arrivare fino a 2.932 litri, mentre la misura “media” da noi provata mette a disposizione fino ad un massimo di 2.381 litri per i bagagli.

Gli interni sono ben rifiniti, con solo alcuni elementi a tradire le origini “commerciali” della SpaceTourer, come la possibile presenza del terzo posto frontale, anche se nel nostro caso era allestito in versione 8 posti, con la prima fila da 2 e quelle posteriori da 3. La versatilità la fa ovviamente da padrona, con la possibilità di far scorrere i sedili, asportarli per dar maggior spazio ai bagagli, oppure reclinando gli schienali per utilizzarli come tavolini.

Quello che forse stupisce di più è la presenza di un moderno schermo touch da 7”, con un sistema infotainment all’altezza delle migliori berline, che include Apple CarPlay e MirrorLink, oltre ad una dotazione che in generale è davvero molto completa, può essere dotata persino di un head up display.

Certo, le plastiche restano abbastanza rigide, ma è anche giusto che sia così, dato l’uso intensivo a cui un mezzo come questo è normalmente sottoposto. Meglio che si continui a badare alla sostanza, da alcuni punti di vista. Da notare che anche la terza fila ha la medesima dignità della seconda, sia per le dimensioni e la comodità dei sedili, che per la presenza di bocchette dell’aerazione dedicate. Non mancano i vani portaoggetti, davvero molto numerosi e con una capacità complessiva che arriva a 74 litri.

Passando agli aspetti legati alla guida ed alle nostre impressioni, da segnalare uno sterzo molto buono, anche se non troppo diretto, ma non potrebbe essere altrimenti. Il rollio è si piuttosto evidente e sottolinea una propensione a digerire molto bene le asperità della strada, ma le sospensioni sono anche progressive nella loro azione e non vanno in crisi quando si forza un po’ l’andatura. Il merito va soprattutto alla presenza di sospensioni posteriori indipendenti, uno schema molto raffinato per il tipo di veicolo. Sul fronte della tecnologia legata alla sicurezza si fa notare la presenza di sistemi ADAS, moderne tecnologie di assistenza alla guida come il cruise control adattivo oppure la frenata automatica di emergenza o la segnalazione di cambiamento involontario di corsia.

Il motore su questo esemplare è il più potente 2.0 turbodiesel BlueHDi da 177 CV, erogati a 3.750 giri, capace anche di una coppia massima di 400 Nm a 2.000 giri. Abbinato al cambio automatico EAT6 a sei rapporti, spinge la SpaceTourer fino ad una velocità massima di 170 km/h e con uno 0-100 inferiore ai 10 secondi. Molto fluido e brillante nell’erogazione, offre un discreto comfort acustico nell’utilizzo quotidiano, molto buono in autostrada, con una leggera rumorosità solo ai bassi regimi.

Il cambio ha un originale comando con un “rotellone” sulla plancia, mentre le cambiate possono essere gestite manualmente dal volante, con degli sportivissimi paddle. Per quanto riguarda i consumi la Casa francese dichiara un dato in ciclo combinato di oltre 17 km/l, mentre nel nostro test ci siamo attestati ad un valore medio di quasi 15 Km/l, davvero egregio per dimensioni e potenza a disposizione.

La Citroën SpaceTourer ha prezzi che variano tra poco più di 32 mila euro fino quasi a quota 45 mila, in base alle motorizzazioni, che vanno da 95 fino ai quasi 180 cavalli da noi provato, ma anche in funzione della configurazione e dell’allestimento selezionati. L’esemplare da noi provato, in “taglia M”, con motore BlueHDi 180 ed allestimento Feel, si attesta a 37.650 euro.

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