Revisioni auto rinviate, i rappresentati di categoria: “Anticipare a maggio o in autunno sarà tsunami insostenibile”

L'appello di ANARA Confartigianato al governo

Revisioni auto rinviate, i rappresentati di categoria: “Anticipare a maggio o in autunno sarà tsunami insostenibile”

Con le revisioni auto, la cui scadenza è stata prorogata al 31 ottobre 2020, come previsto dal decreto “Cura Italia” appena convertito in legge in seguito all’emergenza coronavirus, si rischia in autunno che una mole di lavoro insostenibile si abbatta su officine e centri di revisione.

Ridurre la proroga e avviare le revisioni da subito

Per tale motivo, al fine di scongiurare che in prossimità della scadenza di fine ottobre si concentri un elevatissimo numero di richieste di revisione, ANARA Confartigianato, rappresentante nazionale della categoria, chiede al governo di ridurre il periodo della proroga e scadenzare già da maggio le prime pratiche, dato che i centri di revisione e controllo sono autorizzati a rimanere aperti ed operativi.

Mole di lavoro fino a cinque volte la capacità massima del sistema

Vincenzo Ciliberti di ANARA Confartigianato afferma che “l’attuale proroga, se non rimodulata a brevissimo, genererà ad ottobre un sovra-flusso di richieste di revisioni che è almeno cinque volte superiore alla capacità massima dei centri autorizzati. In prossimità della scadenza del 31 ottobre si verificherà una concentrazione delle operazioni di revisione, per 5-6 milioni di veicoli circa, con una mole di lavoro che sarà assai difficile da gestire per i centri di controllo e per il sistema tutto. Ciò provocherà anche significativi disagi per i cittadini, considerato che la revisione è un adempimento obbligatorio ed essenziale per la sicurezza stradale e richiede i necessari tempi tecnici”.

Disallineamento che crea problemi per un decennio

“Questa situazione inoltre va a determinare un disallineamento nel meccanismo, che andrebbe a creare analoghi problemi anche negli anni successivi – spiega il rappresentante di ANARA Confartigianato. – Stimiamo che per regolarizzare il flusso ci potrebbero volere almeno 10 anni”.

Rivolgendosi poi all’esecutivo per correggere tale misura, Ciliberti spiega: “Ci siamo appellati al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli, confidenti in un suo intervento al fine di ridurre il periodo della proroga e scadenzare già da maggio le prime revisioni, in modo da favorire una graduale ripresa delle operazioni, ovviamente nel massimo rispetto dei protocolli di sicurezza, ma senza creare congestionamenti, riportando così a regime il sistema anche per il futuro”.

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