Dieselgate, accuse al Gruppo FCA: il governo francese si rivolge alla magistratura
Ora c'è il rischio di un'inchiesta giudiziaria
Le accuse in materia di emissioni inquinanti che arrivano dalla Francia a carico del Gruppo FCA non si placano, ma anzi assumono sempre maggiore concretezza.
Il governo francese ha infatti confermato, tramite una nota del ministero dell’Industria e dell’Economia, di aver inviato alla magistratura la documentazione relativa alle indagini sulle emissioni NOx di alcuni modelli diesel del costruttore italo-americano.
L’iniziativa del governo transalpino, simile a quella già intraprese tempo fa nei confronti di Volkswagen e Renault, potrebbe provocare l’apertura di un’inchiesta giudiziaria nei confronti del Gruppo FCA. Il materiale finito sui tavoli dei magistrati contiene i risultati dei test sui motori diesel e l’analisi delle informazioni trasmesse da Fiat Chrysler.
Mentre in Borsa il titolo FCA ha reagito a Piazza Affari con un andamento altalenante dopo aver perso il 5% nelle prime ore successive alla notizia, il costruttore italo-americano si è espresso in merito ribadendo la totale regolarità delle emissioni dei propri veicoli.
Parlando alla Reuters, un portavoce del Gruppo FCA, ha spiegato che i motori diesel rispetto la normativa e dai test svolti dalle autorità francesi solo un singolo veicolo fornisce dati differenti da quelli ottenuti da FCA e dal ministero dei Trasporti italiano. FCA conferma la totale collaborazione con le autorità competenti per fare chiarezza sulla vicenda ma sottolinea comunque di nutrire “le più ampie riserve in merito a test effettuati su un singolo esemplare del modello interessato e secondo metodologie di prova non previste dalle normative attuali”.
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