Ferrari Enzo: il suo designer ha rischiato di finire in carcere in Giappone

Kiyoyuki "Ken" Okuyama beccato a 128 Km/h in una strada dove il limite era 40 km/h

Ferrari Enzo: il suo designer ha rischiato di finire in carcere in Giappone

La Ferrari Enzo è una delle supercar più iconiche e desiderate al mondo, prodotta in soli 400 esemplari tra il 2002 e il 2004. Si tratta di una vettura che nasce dall’esperienza della Ferrari in Formula 1, con un design estremamente tecnico e funzionale, ispirato alle monoposto del Cavallino Rampante. La Ferrari Enzo è dotata di un motore V12 aspirato da 6 litri, capace di erogare 660 CV e di spingere la vettura fino a 355 km/h di velocità massima. La carrozzeria è realizzata in fibra di carbonio, per contenere il peso a 1255 kg e presenta soluzioni aerodinamiche avanzate, come l’ala posteriore mobile e il fondo piatto.

Ferrari Enzo: il suo designer rischia di finire in carcere in Giappone per eccesso di velocità

L’abitacolo è spartano e sportivo, con sedili racing, volante multifunzione e cruscotto digitale. La Ferrari Enzo è stata venduta solo a clienti selezionati dalla casa di Maranello, che hanno potuto personalizzare la loro vettura in base alle proprie preferenze. Il designer di questa super car del cavallino rampante è un giapponese e si chiama Kiyoyuki “Ken” Okuyama. Si tratta del primo non italiano a disegnare una vettura della Ferrari. A proposito di Okuyama oggi vi segnaliamo che di recente il designer si è messo nei guai per eccesso di velocità nel suo paese d’origine, il Giappone.

Ferrari Enzo

Infatti è stato sorpreso mentre guidava a 128 km/h in un tratto di strada dove il limite di velocità è di 40 km/h. Tra l’altro il tutto è avvenuto di mattina in una strada che in quella fascia oraria è abbastanza trafficata. Le leggi giapponesi in proposito sono severissime. Infatti il noto designer della Ferrari Enzo ha rischiato di finire in carcere. Infatti l’episodio lo ha portato in tribunale dove i pubblici ministeri hanno chiesto 4 mesi di carcere. La richiesta è stata accolta dal giudice che lo ha condannato a 4 mesi di carcere. Dato che il designer ha ammesso l’illecito la pena è stata sospesa e dunque non dovrà mettere piede in carcere.

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