Fiat Bravo, Marchionne vuole una nuova generazione “radicale”
La nuova generazione di Fiat Bravo sarà qualcosa di non convenzionale, di non compreso in tutto ciò che si può definire “tradizionale”. Dichiarazione, questa, rilasciata da Sergio Marchionne, il Chief Executive Officer di Fiat S.p.A., quasi contemporaneamente alla conferenza stampa tenuta dallo stesso negli Stati Uniti, in occasione del Salone di Detroit 2011, durante la quale il manager ha gettato una quantità molto abbondante di carne su fuoco, spaziando sul futuro di numerose case automobilistiche del Gruppo Fiat e del Gruppo Chrysler: non siamo certi che abbia citato la hatchback media di segmento C proprio al NAIAS o in diversa occasione, ma poco ci importa.
Che cosa dobbiamo capire da questa definizione? Che cosa dobbiamo estrapolare dalle parole di Sergio Marchionne? Egli stesso ha ammesso che per la successione di Fiat Bravo non s’è ancora scritta una conclusione, tra gli addetti ai lavori, e l’Amministratore Delegato della società automobilistica italiana ha dichiarato che per il segmento C è necessario un approccio più radicale.
L’attuale generazione della hatchback media Fiat Bravo, infatti, commercializzata a partire dall’anno 2007, non ha riscosso un grande successo all’interno di uno dei comparti più competitivi – e importanti – per il mercato europeo. Il manager, probabilmente, si è accorto della necessità di un prodotto che colpisca maggiormente il bacino d’utenza e che sia più progressista, rispetto a quanto fatto da Fiat Bravo nei confronti di Fiat Stilo. Secchi “no comment” su quali siano le proposte che il Gruppo Fiat sta vagliando per la nuova generazione di Bravo e nessuna chiarezza sul momento in cui la media di segmento C sarà commercializzata.
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